22 agosto 2006

Stock option non reinvestite!!!


Almeno 230 milioni di euro guadagnati in sei mesi con le stock option. È quanto hanno incassato,al lordo delle tasse, i dirigenti delle società italiane quotate nel primo semestre dell'anno, secondo un'inchiesta del Sole 24 Ore. Il primo è Rosario Bifulco, amministratore delegato in uscita da Lottomatica,con 37,35 milioni di plusvalenze al lordo delle tasse,davanti a Corrado Passera di Banca Intesa (25,8 milioni) e Francesco Saverio Vinci di Mediobanca (quasi 14 milioni). Quinto Luca Cordero di Montezemolo, presidente della Fiat e della Ferrari, oltre che di Confindustria, con 10,3 milioni lordi incassati dalla vendita a Fiat di stock option Ferrari.

I guadagni sono aumentati vorticosamente rispetto all'anno scorso. I primi 30 dirigenti della graduatoria hanno guadagnato quasi 200 milioni di euro, circa il doppio dei primi 30 nell'intero 2005.
I guadagni dei primi sei mesi sono soggetti al fisco leggero, con aliquota secca del 12,5%: quindi 25 milioni di euro su 200 milioni lordi spettanti ai primi 30 dirigenti, oppure 28,7 milioni sulla torta di 230 milioni di guadagni stimati per tutti. La nuova disciplina approvata il 30giugno dal Governo,ma in vigore dal 4 luglio, che equipara questi redditi a retribuzione da dipendenti, avrebbe fatto scattare sulle stock option l'aliquota massima,il 43%,oltre ai contributi.

Con le nuove norme il fisco avrebbe quindi incassato maggiori entrate comprese tra 61 milioni (sui 200 milioni) e 75 milioni (su 230 milioni). Il nuovo regime lascia l'aliquota leggera, 12,5%,soloa chi mantiene il possesso delle azioni per cinque anni.

Ma il cassettista è raro tra i top manager. Quasi tutti rivendono immediatamente le stock option, senza neppure sostenere il costo dell'acquisto. Pochi i casi di dirigenti che reinvestono le plusvalenze nella società. È la strada seguita dall'a.d. di Intesa, Passera e dall'a.d. di Capitalia, Matteo Arpe (8,78 milioni di plusvalenze nel semestre). Hanno interamente reinvestito il guadagno in azioni e raccomandano agli altri beneficiari di reinvestire almeno il 50% (così fanno i dirigenti di Mediobanca).

L'inchiesta del Sole 24 Ore è basata sulle comunicazioni ufficiali delle società (internal dealing o altri documenti) e tiene conto solo delle plusvalenze effettivamente realizzate con la vendita delle azioni. Non vengono considerate le plusvalenze virtuali, cioèla differenza tra prezzo di sottoscrizione e quello di mercato al momento dell'esercizio, qualora il dirigente non rivenda i titoli ma se li tenga.

Il metodo della plusvalenza reale fa fare un balzo a Passera, l'a.d. di Intesa vincitore della classifica 2005 con 9,89 milioni di plusvalenze lorde. Nel maggio 2005 Passera aveva sottoscritto 10 milioni di stock option a 2,022 euro, rivendendone 5,75 milioni al prezzo di mercato (3,741 euro). Aveva tenuto gli altri 4,247 milioni come rein vestimento. Questi titoli li ha venduti il 12 maggio di quest'anno (a 4,816 euro), insieme ai 5 milioni delle stock option 2006. Per tutti il prezzo medio di acquisto era 2,022 euro. La plusvalenza lorda è di 25,8 milioni,di cui 13,97 milioni dal pacchetto 2006. Il 15 maggio Passera ha quindi reinvestito tutte le plusvalenze accumulate nel biennio, al netto delle tasse: ha comprato 6,426 milioni di azioni Intesa spendendo 30,95 milioni (4,816 euro per azione) Il capo classifica, Bifulco, che non svetta nelle classifiche degli stipendi (658mila euro annui lordi e tra i fringe benefit i buoni pasto), ha realizzato la plusvalenza di 37,35 milioni tra fine febbraio e marzo.

L'operazione di Montezemolo non è stata comunicata attraverso gli avvisi «internal dealing», sul sito di Borsa, ma è descritta nella semestrale Fiat al 30 giugno. La relazione, pubblicata il 26 luglio, informa che il presidente Fiat ha sottoscritto 104.000 azioni Ferrari tra il 12 maggio (88.400) e l'8 giugno (15.600)per 175 euro ciascuna. «Fiat Spa —aggiunge la relazione — ha complessivamente acquistato da quest'ultimo (cioè Montezemolo)93.600 azioni Ferrari ad un prezzo unitario di euro 285 equivalente a quello pattuito da Mediobancaa Mubadala Development company in occasione della recente cessione», avvenuta un anno fa. La data di riacquisto non è indicata.

Nella graduatoria sono comprese, infine, le vendite di stock option fatte il 3 luglio dai dirigenti di Campari e Banco popolare di Verona e Novara, con assegnazione lampo delle opzioni e rivendita poche ore prima. Così Luca Garavoglia, presidente Campari, ha risparmiato 2,13 milioni di maggiori tasse e Fabio Innocenzi (Bpvn) ha evitato un onere di 1,66 milioni.

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