21 dicembre 2006

Prof. travestito ihih


CERVIA (Ravenna) - Questa mancava, alla scuola italiana: un professore di italiano che si presenta in classe vestito da donna. Perché l'abbia fatto non lo dice: «Ho i miei motivi, adesso lasciatemi stare». La sua aula è stata trasformata in un set: i ragazzi dell'Istituto alberghiero hanno girato i filmini con il cellulare. Ma ora il prof evita la ribalta. È diventato un personaggio via Internet: due filmati sono finiti su Google, sezione video. Cerca di proteggersi dall’esplosione di curiosità, ricorrendo all'amatissima musica che ascolta in cuffia anche per strada. Pare che abbia confidato: «È una manifestazione delle mie mille personalità». Adesso dovrà subire l’attenzione dell’autorità scolastica, anche se molti mesi sono passati senza conseguenze. Perché la performance è avvenuta la primavera scorsa. Potrebbe esserci una sospensione.

Statue gay nel presepio della camera

Finalmente!!!

16 dicembre 2006

Ciao Clay...

Moana nel presepe ihih


Bologna, ancora una volta, fa storia a sé, e scatena, insieme al suo sindaco e alla sua passione per le statuine del presepe, l’ennesima polemica. Un presepe, quello che si può ammirare da questo pomeriggio alle 18 in una delle sale in una delle sale del Comune, che ha ricevuto critiche da destra come da sinistra, e che certo non è tra i più ossequiosi alla tradizione; a fare bella mostra di sé tra 172 statuine esposte nella Sala D’Ercole ci sono infatti un Prodi che arranca in bicicletta e, soprattutto, una Moana Pozzi, nuda e terrorizzata, inseguita dalla morte.

10 dicembre 2006

Ciao Alberto...



MILANO - E' morto Alberto D'Aguanno, popolare giornalista sportivo delle reti Mediaset. D'Aguanno, 42 anni, e' stato trovato privo di vita nella sua abitazione di Monza. Secondo le prime informazioni, il giornalista sarebbe stato stroncato da un malore durante il sonno. La stessa sorte era toccata, qualche anno fa, a suo fratello. Al momento del malore D'Aguanno era solo in casa: la moglie Monica Gasparini, giornalista conduttrice di Studio Aperto su Italia 1, si trovava infatti dai parenti a Brescia con i due figli piccoli, l'ultimo nato circa un mese fa.

05 dicembre 2006

Balle oncologiche!!!


Guerra al cancro? Ecco le balle dell’oncologia!

Sempre più spesso, nei salottini-bene della tivù di regime - quei teatrini e trasmissioni create ad hoc per ingannare e illudere “il gregge disorientato” (definizione di Noam Chomsky) – sentiamo e/o vediamo i grandi luminari sottolineare pomposamente i grandissimi risultati ottenuti dalla scienza nella cura del cancro o nella prevenzione dello stesso. Senza alcun contraddittorio - d’altronde non è logico aspettarselo se lo scopo è, come è, la mera propaganda – questi grandi ricercatori affermano che per esempio “il cancro è ormai quasi sconfitto”, e che “le prospettive di vita si sono allungate grazie alle scoperte e agli screening preventivi”, che “il 50% dei malati sopravvive”, ecc.

Nessuno parla mai di “qualità” della vita, ma solo di prospettive di sopravvivenza!
Tutti sorridenti e incravattati si alternano nel tubo catodico rassicurando il mondo intero.
Se effettivamente dessimo ascolto a questi signori, non dovremo preoccuparci di nulla.

Uno screening, per esempio, evidenzia un tumore che non sapevamo neppure di avere, ma qual è il problema? Gli esperti dicono, innanzitutto che abbiamo fatto bene a fare l’esame preventivo (affermando che è meglio scoprire prima possibile. Ma poi, una volta scoperto per tempo, ci sono gli strumenti adeguati?), e poi che le probabilità di farcela se seguo la prassi ortodossa (chirurgia, chemioterapia e radioterapia) sono altissime: a parlare sono le statistiche: il 50 per cento dei malati di cancro guariscono!

Ebbene sì: il 50% dei malati di cancro guarisce! Questa è la bandiera sventolata ai quattro venti dalla medicina oncologica.
Di primo acchito questi dati sembrano dar ragione ai luminari, ma se usiamo un attimo il cervello, con l’ausilio dello strumento fornito dalla logica, troveremo delle cose molto interessanti.
Affermare che il 50% dei malati guarisce, è come dire che il 50% dei malati muore.
In pratica una persona su due affetta da tumore non ce la fa!
Quindi la probabilità statistica di morire e/o vivere per tumore è la stessa di lanciare in aria una moneta scommettendo su una faccia oppure sull’altra! Sembra un po’ triste, o no?

Detto in questi termini i dati trionfalistici snocciolati dalla medicina, perdono decisamente di efficacia.
Ma sapete qual è il vero problema? Questi dati sono gonfiati, e adesso ve lo dimostro.
A questo punto apro una parentesi obbligatoria, perché quanto sto per dire, non ha lo scopo e la volontà di demoralizzare ulteriormente le persone già di per sé debilitate fisicamente e psichicamente, ma viene fatto solo per onore del vero e della verità! E comunque le statistiche qui fornite riguardano i pazienti che seguono i trattamenti ortodossi e che per questo rientrano nelle indagini epidemiologiche ufficiali. Sarebbe molto interessante, a scopi statistici, avere i dati delle persone che NON seguono l’iter classico. Ma forse tali dati, per qualcuno come le case farmaceutiche, potrebbero essere controproducenti…

Torniamo al discorso di prima, e cioè alle statistiche oncologiche del 50%.
Innanzitutto non sono 50% le guarigioni, perché usando i dati ufficiali Istat della mortalità per tumori in Italia nell’anno 2002, risulta che i decessi sono stati:

- 162.201 persone, così suddivise: uomini: 92.906 e donne: 69.295;

Mentre l’incidenza di nuovi casi di tumori, sempre in Italia e sempre dati ufficiali, sono stati:

- 250.000 persone, così suddivise: uomini: 135.000 e donne 117.000.

Quindi a fronte di 250.000 nuovi malati di cancro, ne muoiono ogni anno oltre 162.000.
Per cui se la matematica non è un’opinione, la percentuale di morte è del 64,8%, e di conseguenza, la percentuale di sopravvivenza è del 35,2%, ben lontana da quel 50% propagandato!!!
Purtroppo non finisce qua: la percentuale appena estrapolata è ancora più bassa nella realtà, perché gli oncologi, nelle loro elucubrazioni matematiche commettono errori grossolani di distrazione (diciamo così dando il beneficio del dubbio….).

Il famoso 50%, che abbiamo visto essere intorno al 35%, si riferisce alla media aritmetica di diversi tipi di tumore, che possono avere guarigioni che vanno dal 97% ad un 3%.
Mi spiego meglio.
Vengono sommate le percentuali di guarigione di tumori diversi con percentuali ovviamente diverse la cui media risulta – sempre casualmente - più alta.
Iniziate a capire il triste giochetto?

Se non credete alle mie parole, sentite cos’ha dichiarato Francesco Bottaccioli (membro dell’Accademia delle Scienze di New York, docente di Psico-oncologia alla facoltà “ La Sapienza ” di Roma): “Il 50% di cui parlano gli oncologi non è effettivamente la metà del numeri di malati di tumore, come si è indotti a credere, ma la media delle varie percentuali di guarigione dei diversi tipi di cancro. Per capirci, si somma, per esempio, l’87% di guarigione del cancro al testicolo con il 10-12% di quella del polmone e si fa la media delle percentuali di guarigione, non calcolando che i malati di carcinoma al testicolo sono solo 2000 l’anno, mentre le persone che si ammalano di tumore al polmone sono attorno alle 40.000” [1]

Effettivamente se vengono conteggiate le guarigioni di 100 persone, di cui l’87% di loro hanno avuto il cancro al testicolo e 12% al polmone, il totale della media aritmetica delle guarigioni fa saltare fuori magicamente il 50% (87+12=99, diviso 2 si ottiene circa 50, in percentuale assoluta).
Ma non è assolutamente così perché il tumore al polmone NON ha una guarigione del 50% ma bensì del 10-12% e colpisce venti volte di più rispetto a quello al testicolo!
Se al posto del tumore al testicolo si mette, e viene messo, il carcinoma capsulato della tiroide che ha una sopravvivenza del 90% il risultato non cambia: sempre 50% di sopravvivenza!
Ma non è tutto.

Spesso, sempre per errore di superficialità (?), gli oncologi includono nelle statistiche (già di per sé erronee, come è stato dimostrato) anche “neoformazioni che non sono affatto tumori, inquinandone ulteriormente l’affidabilità. Come per esempio accade per i polipi del colon-retto o per le formazioni displastiche del seno” [2]
Quindi per gonfiare a proprio tornaconto i numeri, vengono da una parte inserire patologie che non c’entrano poco o nulla con il cancro, e dall’altra esclusi i malati che dopo il trattamento ufficiale muoiono per esempio entro i primi giorni di cura: “questi vengono etichettati come decessi prematuri”[3] e non conteggiati come elementi a sfavore.
E’ bene sapere anche che le terapie oncologiche usate nelle statistiche hanno una durata di 5 anni, quindi se una persona muore entro il 5° anno è un caso negativo, ma se il decesso avviene il 5° anno più un giorno, non viene conteggiato come caso negativo ma rientra come guarigione!

Inganno nell’inganno.
Avrete capito che si tratta di statistiche illusorie, per cui anche la percentuale di sopravvivenza, quel 35,2% saltato fuori prima, è ancora più basso nella realtà. Purtroppo.
Ma perché veicolano questi dati, e soprattutto perché lo fanno? Ignoranza, malafede, interessi economici, baronie e cattedre da conservare?
Ognuno tragga le proprie personali conclusioni, la cosa importante è comprendere che oggi come oggi il cancro è una malattia non curata con le metodologie della scienza ufficiale.

Sentite le parole di Paolo Vineis, esperto del Servizio di epidemiologia dei tumori presso l’Ospedale Maggiore e l’Università di Torino, “circa due terzi delle persone affette da tumore vanno incontro a un esito letale”[4]
Due persone su tre, che seguono la prassi medica ortodossa, ha un esito letale!
E allora cosa fare? Nessuno ha la ricetta magica, tanto meno il sottoscritto, ma se questi sono i dati della medicina ufficiale – quelli veri - non è forse ora di cambiare strada?

La “guerra al cancro”, dichiarata al mondo intero da Richard Nixon lo stesso anno (siamo nel 1971) che vennero aboliti i trattati di Bretton Woods (affermando pubblicamente la bancarotta dell’impero statunitense) è stata un fallimento totale.
Il Prof. John Christian Bailar III, insigne professore di Epidemiologia e Biostatistica alla McGill University ha dimostrato con dati del National Cancer Institute (l’Istituto Nazionale del Cancro) che “nel 1962 negli USA morivano 277.000 persone, nel 1982 ne morivano 434.000” [5].

In pratica gli ultimi trent’anni di guerra al cancro sono stati un fallimento, e non ci vuole tanto per capirlo: basta osservare le persone attorno a noi.
Quindi è arrivato il momento - eccome se è arrivato - di cambiare direzione.
Un cambio che necessita di una presa di coscienza enorme da parte di tutti noi, di una presa di coscienza che l’essere umano NON è composto solo da cellule e organi, che ad un certo punto impazziscono per qualche motivo ignoto, iniziando a moltiplicarsi in maniera caotica e casuale.
La scienza vorrebbe farci credere questo, ma non è assolutamente così.

L’uomo è composto anche da parti molto più sottili (ma altrettanto influenti e importanti nella globalità dell’Essere). Quelle parti che gli stessi medici - esperti matematici come abbiamo visto - non possono e non vogliono accettare per ovvi motivi e/o interessi.
Questo cambio culturale, necessità anche di un’altra presa di coscienza: la responsabilità individuale! Tutti noi dobbiamo diventare molto più responsabili della nostra salute e malattia, prendendo in mano la vita in tutto e per tutto, anche e soprattutto nelle cose che non ci piacciono o che danno sofferenza.
Basta dare la colpa a questo o a quell’agente esterno: al batterio, al virus o al gene impazzito.

Decenni di indottrinamento hanno portato la società moderna ad usare pillole per ogni evenienza, senza porsi alcuna domanda, senza chiedere spiegazioni, ma fidandosi totalmente degli esperti in camice bianco. Hai mal di testa? pillola; dolore? pillola; tumore? chemio, ecc.
In questo modo abbiamo perduto la conoscenza (che se trasformato diventa coscienza) del nostro corpo e dei segnali che esso ci invia. Tornando ad ascoltare di più la nostra parte fisica, con la consapevolezza olistica anche delle parti più sottili (mente, anima e spirito) e della loro influenza; prendendo in mano la nostra vita con responsabilità, vedrete che anche malattie come il tumore assumeranno un aspetto diverso da come oggi vengono viste e combattute.

In fin dei conti se la malattia, anche la più terribile, insegna qualcosa, come affermano le grandi culture millenarie del passato, come facciamo ad apprendere se distruggiamo tutto (comprese le cellule sane) con bombe chimiche o radiazioni?
Per ultimo, ma non per importanza, siccome la strada portata avanti da oltre trent’anni dalla medicina ufficiale ha visto crescere costantemente ma inesorabilmente i tumori (nel 1990 in Italia i morti totali per tumore sono stati 147.869 - 86.805 uomini e 61.064 donne nel 2002 ben 162.201, dati Istat), chi mi dice che cambiando indirizzo e soprattutto cambiando approccio le cose non miglioreranno? Nessuno, ma almeno proviamo per credere.
E poi, scusate: abbiamo qualcosa da perdere? Semmai quelli che ci perdono veramente, in termini economici e di prestigio, non siamo certo noi…

30 novembre 2006

Negri motorizzati!!!


CLANDESTINI IN ITALIA SU UNA MOTO D'ACQUA

PANTELLERIA - Due clandestini sono stati presi a 15 miglia a Sud di Pantelleria da una motovedetta della capitaneria di porto su una moto d'acqua. I due uomini indossavano una muta per proteggersi dal freddo.

E' la prima volta che clandestini che partono dalle coste africane per tentare di giungere in Sicilia utilizzano questo tipo di mezzo nautico. I due erano alla deriva, perché la moto d'acqua non ha la capacità di contenere carburante necessaria per traversare il canale di Sicilia, e hanno dato l'allarme con un cellulare al "112" che lo ha rilanciato alla capitaneria di porto.

La moto d'acqua è stata lasciata alla deriva. I due clandestini in buone condizioni sono stati consegnati ai carabinieri.

Polonio sugli aerei British!!!


Si infittisce il giallo sulla morte dell'ex spia del Kgb, Aleksandr Livitnenko, e sul ruolo di Mario Scaramella, e si allarga l'allarme-polonio: il ministero degli Interni britannico ha reso noto che sono state trovate tracce della sostanza, con la quale Litvinenko sarebbe stato avvelenato, su due aerei della British Airways. Intanto Yuri Felstinski, un esule russo, conferma al Gr1 che Litvinenko gli aveva confidato i suoi sospetti sull'ex consulente della commissione Mitrokhin. E alla Camera il ministro degli Esteri, Massimo D'Alema, afferma:"Nessun rapporto tra Litvinenko e i servizi segreti italiani". Della presenza di Scaramella nel ristorante in cui Livtinenko potrebbe essere stato contaminato, si era parlato fin dall'inizio. Poi, il ruolo del consulente della Commissione Mitrokhin ha assunto dimensioni diverse. Di oggi la notizia che era stato anche implicato in un traffico d'armi.

Ottimo...basta presepi...



"Il presepe? Non lo compra nessuno": è uno dei titoli di prima pagina del Gazzettino, giornale locale veneto. Si riferisce alla decisione, presa dalla Rinascente di Padova, di non mettere in vendita quest'anno le statuine del presepe. "Da qualche anno - spiega al quotidiano un responsabile dell'ufficio marketing della Rinascente - il prodotto non si vendeva più. Non c'era business. E se un oggetto non si vende, noi lo eliminiamo". Analoga scelta, si legge ancora nel Gazzettino, è stata compiuta da altri grandi magazzini padovani. Ma non solo.

"Nessun simbolo religioso è in vendita": è la motivazione ufficiale con la quale l'Ikea di Padova, così come gli altri undici magazzini della catena svedese in Italia, spiega la decisione di non vendere presepi quest'anno. "Siamo un'azienda svedese - fanno sapere dall'Ikea - abbiamo in vendita tanti addobbi natalizi, in particolare quelli per l'albero di Natale, che è un simbolo più 'trasversale', ma presepi non ne teniamo". "L'albero - prosegue - lo fa la maggioranza delle persone, anche nei paesi musulmani. Il presepe, invece, è tipico della tradizione cattolica". Per Ikea comunque il presepe esce dal target di vendita della catena commerciale, "che è tutto sull'arredamento".

Mortopanto!!!


VENEZIA — L'editore Giorgio Panto è morto precipitando con il suo elicottero nella laguna di Venezia.
L'incidente è avvenuto intorno alle 16 di ieri tra l'isola di Burano e Treporti. Panto è molto noto per essere proprietario di varie televisioni (Antenna 3, Telenordest, Telealtoveneto) e anche per essere il leader del movimento «Progetto Nordest» che lui stesso ha fondato alcuni anni fa. L'elicottero, un Robison 41 al cui comando c'era Giorgio Panto è affondato nella laguna. L'incidente è avvenuto davanti all'isola di Crevan, di proprietà dell'editore, e si trova a poche miglia di distanza da Cavallino-Treporti. Secondo i testimoni l'elicottero ha fatto una virata a sinistra e poi si è capovolto sull'acqua. L'incidente causato dal tocco della pala del rotore con l'acqua durante una virata. Oltre all'imprenditore Panto nell'incidente è rimasto coinvolto un suo amico, Pietro Fabrini, 65 anni. L'editore Panto, 64 anni, sposato e con tre figli, era originario di Meolo (Venezia). Noto per la sua attività di imprenditore a capo dell'omonima azienda di serramenti con sede a San Biagio di Callalta (Treviso), tanto da essere definito «il re degli infissi», Panto si è dedicato anche all'editoria televisiva. È stato vicino alla Lega delle origini, per poi fondare - in occasione delle regionali del 2005, per le quali si era candidato alla presidenza del Veneto - «Progetto nordest», che raccolse un 6% di voti ed espresso due consiglieri regionali. Il movimento politico di Panto si è rivelato una spina nel fianco della Lega, che lo stesso imprenditore definiva politicamente troppo morbida, tanto che alle Provinciali di Treviso di quest'anno «Progetto Nordest» aveva conquistato l'11% dei voti e quattro seggi. Ma Panto ha fatto notizia in particolare candidandosi per il Senato alle Politiche dell'aprile scorso, quando tuttavia non ha raccolto i voti necessari per essere eletto, fermandosi intorno al 3,5% circa in Veneto e neppure all'uno per cento in Friuli. Tanto che il governatore Veneto Galan l'ha per questo accusato di aver sottratto inutilmente alla Cdl quella «manciata di voti» che avrebbero dato la vittoria al centrosinistra. Prima di fondare il proprio movimento, l'imprenditore aveva rifiutato nel 1994 una candidatura alle politiche con FI e nel 1995 aveva tentato senza fortuna la corsa alla Regione Veneto con la lista Nuova Italia-Autonomia Veneta. Berlusconi disse che se Forza Italia si fosse alleata con lui avrebbe vinto le elezioni.

21 novembre 2006

14 novembre 2006

Morto Merola

Poveretti...


Salute: organo sessuale giovani si riduce per colpa estrogeni

PADOVA - Le dimensioni del pene dei 18enni italiani sono inferiori a quelle dei loro coetanei di una generazione fa, per colpa degli estrogeni. E' il dato che emerge da uno studio realizzato tra marzo e maggio di quest'anno dall'universita' di Padova e dall'Ulss 16 attraverso un questionario compilato da 504 studenti di 46 istituti superiori della provincia veneta. Di questi, 372 hanno accettato di sottoporsi a visita andrologica. ''La riduzione del pene - ha spiegato il coordinatore della ricerca Carlo Foresta, direttore del centro di crioconservazione dei gameti maschili del dipartimento di Istologia - e' l'indicatore piu' evidente dell'influenza dell'ambiente nei cambiamenti della strutture gonadiche. Un ambiente profondamente minato dalla crescente presenza di estrogeni''. ''Diserbanti, diossine, farmaci veterinari - ha indicato il professor Foresta - purtroppo sono prodotti anti androgenici e di estrogeni purtroppo sono ricche anche tutte le nostre acque''.

Rule of Rose!!!


Una bambina viene sepolta viva dopo violenze psicosessuali e fisiche di ogni genere. I suoi aguzzini? Altre bambine, cattive, molto cattive. È la trama di un titolo horror che sta per arrivare. Ma è solo l'ultimo di un filone basato sulla violenza e il sadismo

Beati loro:-)))


Lezioni di sesso pratico - Cinque ragazzi della scuola media, una supplente di matematica di 33 anni alla sua prima esperienza come insegnante e una improvvisata lezione pratica di sesso camuffata da recupero di matematica. Sono gli ingredienti di uno scandalo avvenuto in una scuola media di Nova Milanese, un comune della Brianza, in provincia di Milano.

Play3


Primi guai per la Playstation 3 e prezzi folli alle aste online
La consolle venduta a 330 euro nei negozi del Sol levante sui siti Usa arriva anche ad essere offerta a 2.000 euro

TOKYO - Primi problemi per la PlayStation 3. La consolle della Sony è uscita da pochi giorni in Giappone, dopo una lunga attesa e molti rinvii, e già arrivano le proteste dei consumatori: almeno duecento degli ottomila giochi delle due precedenti versioni, teoricamente compatibili, non funzionano bene. Ma nonostante tutto nei siti specializzati nelle aste online la PS3, introvabile nel paese del Sol Levante, viene proposta a prezzi folli.

06 novembre 2006

Bravi...ci riprovano...non pagatelo!!!


Il Canone RAI sia inserito nelle bollette ENEL
Viale Mazzini chiede formalmente al Governo che il canone radioTv sia infilato nelle bollette elettriche degli italiani, per rastrellare 600 milioni di euro in più ogni anno. I consumatori: un furto

Approvate anche voi?



Rula «gnocca senza testa». Insulto in onda
Durante l'ultima puntata della trasmissione di Michele Santoro una voce fuori campo fa un pesante apprezzamento sulla giornalista.

03 novembre 2006

Prima legge

Il trauma è il detonatore

Ogni malattia è causata da un trauma emotivo che ci coglie impreparati, ci prende in contropiede, un trauma che viviamo in solitudine e che non sappiamo come risolvere.
Allo scopo di continuare la specie, l'uomo ha sviluppato col passare del tempo dei programmi biologici di sopravvivenza che sono diventati automatici e si sono inscritti nel suo cervello, nelle sue cellule.
Esiste una triade indissociabile: mente-cervello-corpo, tre unità che funzionano sempre insieme.
a) Il cervello non è in grado di distinguere tra reale e simbolico, tra realtà e immaginazione.
b) Siamo programmati per sopravvivere, quindi la malattia è la soluzione perfetta del cervello in termini biologici di sopravvivenza.
c) Tutte le volte che un individuo viene colpito da un trauma emotivo che abbia le seguenti caratteristiche:
- vissuto in maniera drammatica
- ci colga impreparati
- l'emoziona abbia il sopravvento sulla ragione
- sia vissuto in solitudine, rimuginando continuamente il problema
- non si trovi una soluzione soddisfacente
Allora e solo allora il cervello entra in azione mettendo in moto uno speciale programma biologico per la sopravvivenza dell'individuo.
L'intensità del trauma emotivo determinerà la gravità della malattia, mentre il tipo di emozione determinerà la localizzazione nel corpo.
Quindi la malattia è un simultaneo squilibrio a livello psichico, cerebrale e fisico dovuto ad un trauma emotivo.
Senza conflitto non vi è malattia, rendersene conto è il primo passo verso la guarigione!

Il dott. Hamer


Il dott. med. Ryke Geer Hamer è nato in Germania nel 1935. A 18 anni ha conseguito la maturità ed iniziò gli studi di medicina e teologia all'università di Tubinger. Dopo diversi anni d'intensa attività nelle cliniche universitarie di Tubinger e Heidelberg, nel '72 conseguì la specializzazione in medicina interna e iniziò ad occuparsi quale primario in ginecologia di molti malati di cancro. Parallelamente coltivava un hobby molto particolare: quello dell'inventore. A lui si devono l'invenzione dello scalpello a taglio atraumatico utilizzato in chirurgia plastica, con lama 20 volte più sottile di quella di un rasoio, della sega speciale per ossa utilizzato in chirurgia plastica, del lettino da massaggio che si adatta automaticamente alla forma del corpo, come pure di un apparecchio per la transcutanea del siero.
Nel 1976 il dott. Hamer, con la moglie ed i suoi quattro figli, volle ritirarsi in Italia, per curare gratuitamente i malati nei quartieri più poveri, dal momento che i brevetti depositati delle sue invenzioni gli permettevano un reddito sufficiente. Il 18 agosto 1978, alle tre del mattino il principe Vittorio Emanuele di Savoia, improvvisamente impazzito, sparò nel pressi dell'isola Cavallo al figlio del dott. Hamer, Dirk, che stava dormendo in barca. Per più di tre mesi Dirk lottò tra la vita e la morte e alla fine il 7 dicembre morì. Questa perdita inaspettata cambiò la vita del dott. Hamer e della sua famiglia. Poco dopo la morte di suo figlio infatti si ammalò di cancro ai testicoli. Lavorando come primario in ginecologia nella clinica oncologica universitaria di Monaco, gli venne il dubbio che la sua malattia potesse essere in rapporto allo choc della morte di suo figlio e quindi che il suo tumore al testicolo non fosse scaturito da una "cellula impazzita", ma dovesse essere in relazione al cervello. Chiese ai suoi pazienti se anch'essi avessero vissuto un avvenimento terribile e scoprì che tutti, in effetti, avevano subito un evento traumatico prima di ammalarsi.
Nell'ottobre 1981, quando volle portare la sua scoperta ad una conferenza medica, il dott. Hamer fu richiamato dal direttore della clinica e posto davanti alla scelta di negare le sue scoperte o di lasciare la clinica. Non potendo certo rinnegare i dati da lui raccolti e verificati, conscio dell'immenso potenziale di beneficio per tutti i pazienti contenuto nelle sue scoperte, decide, suo malgrado di lasciare la clinica. Prima di partire riuscì a raccogliere i dati di tutti i suoi pazienti affetti da cancro ed i relativi risultati. Egli presentò quindi la sua ricerca all'università di Tubingen e Heidelberg, dove insegnava da diversi anni, allo scopo di verificare la fondatezza delle sue scoperte a livello universitario. Pochi mesi dopo i decani dell'università respinsero in circostanze misteriose le sue teorie sulla correlazione tra cancro e psiche, senza nemmeno verificarne l'esattezza.
Incurante delle opposizioni nazionale ed internazionali, degli attentati alla sua vita, dei 67 tentativi d'internamento psichiatrico forzato e alle campagne mediatiche calunniatrici, il dott. Hamer, dal canto suo, ha continuato l'assidua ricerca e verifica delle leggi biologiche da lui scoperte, indagato su più di 30mila pazienti e verificato in ogni caso l'esatta corrispondenza e fondatezza delle sue scoperte.
Infine, il 11 settembre 1998, presso l'istituto oncologico S. Elisabetta a Bratislava e il dipartimento oncologico di Trnava si è proceduto alla verifica delle cinque leggi biologiche della Nuova Medicina a livello universitario, trovandole perfettamente confermate (vedi allegato). http://www.disinformazione.it/Tubinger.htm


11 settembre 1998
Attestato ufficiale da parte dell'istituto oncologico S. Elisabetta a Bratislava e del dipartimento oncologico di Trnava dell'avvenuta verifica a livello universitario delle cinque leggi della Nuova Medicina del dottor Hamer.

http://www.disinformazione.it/legge%20ferrea.htm#Biografia%20del%20dott.%20Hamer

tratto da "Il Capovolgimento diagnostico - la genesi delle malattie e in particolare del cancro". Edizioni "Amici di Dirk" Fuengirola, Spagna.

01 novembre 2006

30 ottobre 2006

29 ottobre 2006

I guardoni fiscali...emh


Vip, Prodi e anagrafe tributaria: spionaggio o voyeurismo?
La Procura di Milano vuol fare pulizia. E cancellare un malcostume. Cosi' ieri mattina il sostituto procuratore Francesco Prete ha mandato le Fiamme Gialle dello Scico della Guardia di Finanza, militari in genere esperti in criminalita' organizzata e traffici internazionali, in centinaia tra uffici pubblici e abitazioni. Nel mirino chi negli ultimi due anni e' entrato nella banca dati dell'anagrafe tributaria per scorrere beni immobili, redditi, atti del registro di vip e politici come Romano Prodi. L'indagine parte su input stesso del ministero dell'Economia ovvero il dicastero dal quale dipende la Guardia di Finanza. Che ha scoperto quello che in qualsiasi ufficio dello Stato collegato all'anagrafe tributaria si sa. Ovvero i dipendenti per curiosita', per malizia, per spettegolare utilizzano impropriamente e illecitamente la propria password e danno una sbirciata ai conti finanziari del politico per il quale non si fa il tifo, fino alla soubrette oggetto dei sogni piu' segreti. È illegale ma di certo non si puo' ritenere che Prodi e qualsiasi altro politico sia stato "spiato". Anche perche' se cosi' fosse non si capisce perche' il Pm Prete non ha chiesto l'arresto degli indagati ma ha preferito venire allo scoperto con delle perquisizioni in grande stile. Ne' si comprende perche' questi militari della Guardia di Finanza, impiegati della Dogana o funzionari dell'Erario siano stati cosi' sprovveduti da accedere a queste banche dati per indagini illegali nientemeno che su Prodi utilizzando la propria password. Questa infatti rimane memorizzata con data, orario e postazione. Come dire che un assassino lascia la propria impronta digitale sulla pistola fumante a un metro della persona uccisa.

Fortunatamente la storia e' diversa e proprio ieri, ieri che due quotidiani nazionali hanno pubblicano la storia del dossier sui "nemici di Berlusconi" trovato nell'archivio di Pio Pompa, è uscito che "Prodi era spiato da due anni". Cosa, come visto, di dubbia valenza. La verita' e' invece un'altra e un attimo piu' complessa. Tra gli investigatori infatti ben si sa che esistono modi di accedere all'anagrafe tributaria come alle altre banche di dati sensibili, senza lasciare traccia alcuna. Utilizzando chiavi intestate ad altri o non intestate. Ma questo e' un altro capitolo. Meglio strillonare che il presidente del Consiglio era "spiato" perche' qualche travet curiosava sulla sua (pubblica) dichiarazione dei redditi o atti del registro (raccolti nelle pubbliche Conservatorie).

26 ottobre 2006

Dow Jones...new record 12.167,02!!!

Vignette assolte...ok:-)))


Scatenarono rabbia e violenza nel mondo islamico
Vignette Maometto, stop alla causa legale
La corte di Aarhus ha sostenuto che l'intenzione non era «ridicolizzare i musulmani».

Prodispy!!!



L'ex presidente del Consiglio commenta il caso dei politici spiati
Prodi spiato, Berlusconi: un polverone
Fassino: l'ex premier ne dia conto in Aula
Il Cavaliere ai coordinatori regionali di Forza Italia: «Controlli abusivi anche su di me e Tremonti. Ma allora non ci fu solidarietà»

25 ottobre 2006

Ciao Bruno...


Lutto nella musica, morto Bruno Lauzi
Il noto cantautore aveva 69 anni e da tempo era affetto dal morbo di Parkinson.

24 ottobre 2006

Lost Park

Nude ballerine

Cumputer guasti...

Dow Jones...nuovo record a 12.133,80 !!!

Che goduria!!!



Mantello dell'invisibilità, non più fantascienza
Un mantello che rende invisibili, un qualcosa che fino ad ora fa faceva parte solo della fantascienza e si poteva vedere solo nei film, adesso potrebbe diventare realtà. Alcune teorie formulate da John Pendry, un fisico dell'Imperial College di Londra, su un ipotetico "mantello" dell'invisibilità erano state riportate qualche tempo fa sulle pagine di Scienze, nelle stesse pagine, in questi giorni, verranno pubblicati i primi risultati di una ricerca condotta presso la Duke University nel North Carolina. Questo nuovo studio, coordinato da David Smith, sembra essere riuscito a mettere in pratica una tecnologia capace di rendere le cose invisibili.

17 ottobre 2006

I miei Heroes

Jerichoooooooooo

Il ritorno di Locke!!!

Disastrometroma


Tamponamento fra treni: 1 morto, 110 feriti
Cinque dei ricoverati sono in gravi condizioni. Salvo il macchinista

ROMA - Una donna è morta, ci sono cinque feriti gravi e circa 110 lievi, ma Roma oggi ha temuto il peggio per un grave incidente nella metropolitana. Il disastro, intorno alle 9.30. Un tamponamento tra due treni della linea A: uno era fermo nella stazione Vittorio Emanuele II, l'altro veniva da Anagnina. Per ragioni ancora sconosciute il treno che arrivava non si è fermato, ha urtato l'altro, la centralina elettrica è andata in tilt, si è scatenato l'inferno.

I vigili del fuoco hanno estratto dalle lamiere dei due vagoni distrutti il corpo di una donna, Alessandra Lisi, 30 anni, di Pontecorvo, in provincia di Frosinone, ricercatrice all'università. Faceva la pendolare, era partita dalla stazione di Roccasecca con il treno delle 6.05. E' morta sul mezzo che prendeva ogni giorno per andare al lavoro.

Subito tutti hanno temuto per la vita del macchinista del treno che ha tamponato. Viste le condizioni della sua cabina, c'erano poche speranze. L'hanno trovato e tirato fuori. Non sembrava grave, parlava. Ma, poco dopo, si è sparsa la notizia (da fonti del 118) che l'uomo era morto per le gravissime lesioni interne. Poi la smentita. Solo 10 giorni di prognosi per l'uomo che il pm Elisabetta Cericcola sta interrogando in ospedale per capire le dinamiche dello scontro.

Nei corridoi della stazione e nella piazza centinaia di persone sconvolte: molti sanguinavano, altri erano ancora intontiti dallo shock, altri ancora cercavano il telefono per avvisare subito i parenti. La paura era sul volto di tutti, perché il primo pensiero, quando nella metro si è sentito il fragore ed è piombato il buio, è stato quello di un attentato.

La macchina dei soccorsi, secondo quanto hanno più volte voluto sottolineare il prefetto Achille Serra, il sindaco Walter Veltroni e il governatore del Lazio, Piero Marrazzo arrivati subito sul posto, è scattata con prontezza. La piazza è stata transennata, nella zona dell'Esquilino, che comprende anche la stazione Termini, è stato subito caos, ma le ambulanze hanno raggiunto in fretta gli ospedali.

L'ipotesi di un'esplosione è stata esclusa sin dal primo momento, ma poco si sa sulle cause del tamponamento. I due convogli erano nuovi, prodotti dalla spagnola Caf, tra gli ultimi ad essere messi in funzione. Esluso l'attentato restano il guasto tecnico (si è parlato di una centralina elettrica che non avrebbe funzionato) e l'errore umano. Alcuni testimoni hanno riferito che non si è sentito lo stridio di una frenata, per cui, anche se il treno procedeva a velocità limitata, sarabbe piombato sull'altro in corsa. Secondo alcuni passeggeri ci sarebbe stato un semaforo rosso che il macchinista, forse, non ha visto.

A chiarire sarà l'inchiesta della magistratura, ma intanto ha il sapore di un presagio sinistro l'articolo apparso proprio oggi sulla cronaca di Roma di Repubblica, che indica la stazione Vittorio Emanuele come una tra le più bisognose di urgenti interventi di ammodernamento.

Il comandante dei vigili del fuoco di Roma, Guido Parisi, ha escluso il guasto elettrico. "Il quadro elettrico, la centralina non ha nulla a che vedere con quanto accaduto - ha detto il dirigente - allo stato dobbiamo parlare unicamente di tamponamento, sulle cui origini tocca ad altri pronunciarsi, ma di sicuro escludiamo problemi relativi alla centralina elettrica". Parisi ha inoltre aggiunto che nel giro di appena mezz'ora dall'incidente "tutte le persone ferite erano state soccorse e trasferite negli ospedali di zona".

Il ministro dell'Interno, Giuliano Amato, si è detto molto preoccupato per i feriti. A Milano per un convegno il ministro ha spiegato: "Non sappiamo molto sulla dinamica dell'incidente, qualcosa non ha funzionato nei sistemi di controllo automatici".

La società Met.Ro ha fatto sapere che il traffico sulla linea A sarà ripristinato probabilmente domani mattina e ha categoricamente smentito le voci che prima dell'incidente ci fossero stati problemi alla linea elettrica. Il traffico automobilistico e dei mezzi pubblici di superficie in piazza Vittorio Emanuele è ripreso intorno alle 13.

12 ottobre 2006

Excited Bamboo!!!


Il calciatore francese Garra Dembélé, 20enne, fino alla stagione scorsa attaccante della squadra transalpina dell'Auxerre, è in stato di fermo perché sospettato di avere stuprato una studentessa americana la notte scorsa nei bagni di un locale a Roma.

Lo ha riferito oggi la questura di Roma, che ha tenuto una conferenza stampa sul caso.

Secondo quanto ricostruito dalla squadra mobile della capitale, Dembélé, 20 anni, nato a Gennevilliers, città francese dell'Hauts-de-Seine a pochi chilometri da Parigi, giunto a Roma per svolgere alcuni provini con squadre di calcio, era stato invitato alla serata "black" del locale Supper Club, nel centro storico di Roma ed era entrato con un amico italiano.

Dembélé avrebbe notato la studentessa 20enne americana, anche lei alla festa su invito di amici americani, vicino alla toilette del locale.

Un amico americano della ragazza ha visto uscire dal bagno il calciatore e poi la studentessa in lacrime. Preoccupato, ha avvicinato il giocatore che avrebbe reagito sferrandogli un pugno e lasciando il night club.

La quarta sezione della squadra mobile di Roma, diretta da Dania Manti, è intervenuta nel locale e ha identificato gli invitati. Dembélé è stato raggiunto alla Stazione Termini mentre stava per prendere un treno per il Nord ed è stato portato in Questura.

"Dembélé è in stato di fermo di polizia in carcere, gravemente indiziato di violenza carnale", ha detto in conferenza stampa il capo della squadra mobile di Roma, Alberto Intini.

Il reato di "violenza sessuale" nel codice penale italiano riguarda chiunque con violenza o minaccia o mediante abuso di autorità costringe qualcuno a compiere o a subire atti sessuali, di tutti i tipi di gravità, ed è punibile con la reclusione fino a 10 anni se si escludono aggravanti.

"(Dembélé) ha ammesso agli investigatori che c'era stato questo incontro in discoteca", ha detto a Reuters Manti, dirigente della quarta sezione della squadra mobile romana, precisando che l'uomo ha escluso di aver compiuto violenza contro la studentessa, la quale ha invece presentato querela.

Al momento Dembélé è a disposizione del pm Marcello Cascini. Il giudice per le indagini preliminari, che ha 48 ore di tempo dall'arresto per convalidare il fermo, interrogherà il giocatore in carcere.

La polizia ha detto che l'attaccante era in Italia per provini calcistici. Dopo uno con la Lazio, era diretto a Treviso e a Perugia.

Un portavoce dell'Auxerre ha fatto sapere che Dembélé non ha mai giocato in prima divisione e ha lasciato il club alla fine della scorsa stagione, aggiungendo di non avere più rapporti con il calciatore.

L'Auxerre è impegnato in Coppa Uefa nello stesso girone di Livorno, Maccabi Haifa, Partizan Belgrado, Glasgow Rangers.

10 ottobre 2006

Koreabomb


NORDCOREA FA ESPLODERE LA BOMBA, PER USA "E' UNA PROVOCAZIONE"
Pyongyang ha tirato il grilletto.
Ignorando il coro di appelli che per giorni si e' levato dalla comunita' internazionale e che appena ieri ha visto il presidente cinese Hu Jintao e il premier giapponese Shinzo Abe uniti nell'ammonire la Corea del Nord dall'intraprendere un'escalation "preoccupante", il regime comunista ha condotto il suo primo test nucleare sotterraneo. A renderlo noto e' stato prima un lancio dell'agenzia ufficiale Kcna, poi i bollettini degli istituti sismologici sparsi per il mondo che hanno registrato una scossa di terremoto compatibile con un test atomico. La reazione della Casa Bianca e' venuta con qualche ora di ritardo, mentre a Washington e' notte fonda. Per l'amministrazione Bush si tratta di un "gesto provocatorio" che richiede l'intervento immediato del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite.
Con la consueta retorica nordcoreana, la Kcna ha parlato di "evento storico" che ha "reso felice" uno degli eserciti piu' potenti del mondo e uno dei popoli piu' affamati del pianeta.
Lo scopo, ha aggiunto l'agenzia ufficiale, e' di "garantire la sicurezza e la stabilita' nella regione". Ma le diplomazie e i mercati hanno reagito con preoccupazione e allarme. Le borse asiatiche hanno perso punti a eccezione di Pechino, che da tempo si e' mostrata immune agli eventi esterni, anche se il governo cinese, principale alleato di Pyongyang, ha subito condannato il test. Il governo di Seul, ha annunciato l'agenzia di stampa Yonhap, ha sospeso il programma di invio di aiuti alla Corea del Nord.

La Fatturia parlamentare


Deputati e spinelli, Iene "censurate" dal Garante
Il Garante per la Privacy ha bloccato il servizio di "le Iene" in cui 50 ignari parlamentari vengono sottoposti ad un test sull'uso di droghe. I deputati consumerebbero sostante stupefacenti quasi quanto gli studenti delle superiori

Roma, 10 ottobre 2006 - La puntata di stasera di "le Iene" non manderà in onda il servizio sul test antidroga a 50 deputati. Lo ha deciso il Garante per la Privacy che ha giudicato illecita, non solo la divulgazione, ma anche la raccolta dei dati sull'uso di droghe tra i parlamentari. Non è consentito raccogliere informazioni sensibili senza avvertire i soggetti coinvolti delle proprie finalità e quindi ogni ulteriore utilizzo del materiale raccolto deve essere bloccato.

I 50 deputati interessati sono stati avvicinati con uno stratagemma. Una "Iena" in borghese li intervistava, mentre una finta truccatrice, tamponandogli il volto, raccoglieva campioni di sudore.
Dall'esame dei campioni risulterebbe che un deputato su 3 fa uso di stupefacenti, sopratutto di cannabis, ma anche, in misura minore, di cocaina.
Mentre infuria la polemica e le varie fazioni politiche propongono diverse interpretazioni sull'accaduto, arriva la comunicazione di Alfio Lucchini, presidente di Federsed che afferma: "Se i risultati del test delle Iene sono affidabili, i deputati consumano sostante stupefacenti quasi quanto gli studenti delle superiori" e con ironia si interroga chiedendo se questo possa essere "un segno di vitalità dei nostri parlamentari".

Italo Bocchino di AN, uno dei "sottoposti" al test, ha, intanto, querelato la trasmissione perché, "pur non avendo nulla da nascondere", ritiene "gravissima dal punto di vista penale l'invadenza di chi pur di fare audience è oggi in possesso del Dna di 50 parlamentari"

Se la cava, invece, con una battuta Piero Fassino che, durante la puntata di "Porta a Porta", ha scherzato dicendo che "così si fa più in fretta a cambiare la legge Fini sulle tossicodipendenze..."

05 ottobre 2006

Bastaaaaaaaa!!!



Milan, sequestrata la sorella di Oliveira
l'hanno strappata al marito e al figlio

E' successo a San Paolo del Brasile. I familiari imbavagliati
e chiusi in una stanza della casa. Finora nessun contatto.

03 ottobre 2006

Cottura contronatura


Microonde: cottura contronatura

Nonostante i numerosi studi, si parla troppo poco dei rischi legati alla cottura con il forno a microonde. Intervista al dottor Hans U. Hertel, uno dei pochi scienziati che ha avuto il coraggio di indagare fino in fondo.
«Cucinare col forno a microonde è veloce, semplice e conveniente»: questo l'irresistibile slogan che ha fatto in modo che un nuovo elettrodomestico entrasse nelle case di tutto il mondo. E’ possibile però che questo oggetto miracoloso si riveli un moderno cavallo di Troia, dal momento che fino ad oggi poco si è detto sul possibili rischi legati ad una tecnologia assai controversa.
In queste pagine cercheremo di capire meglio come funziona il forno a microonde, ripercorrendo la storia delle varie ricerche condotte e dando voce ad uno dei pochi scienziati che ha avuto il coraggio di indagare fino in fondo.

Cotti per scuotimento
Il meccanismo di funzionamento del forno in questione è abbastanza semplice: un dispositivo, chiamato magnetron, genera un campo di corrente elettrica alternata. Il ribaltamento del campo elettrico, che si ripete per più di 2 miliardi di volte al secondo, produce un effetto di «scuotimento» delle molecole, specialmente quelle dell'acqua, ma anche di lipidi e proteine. Questa frizione intermolecolare genera un calore che riscalda il cibo in modo completamente diverso rispetto al metodo convenzionale: dall'interno verso l'esterno.

I possibili danni delle microonde sul sistemi biologici sono conosciuti sin dalla loro prima applicazione nel radar, durante la seconda guerra mondiale: chi lavorava con questi apparecchi era infatti più soggetto allo sviluppo di leucemie. Scienziati tedeschi avevano già fatto della ricerca negli anni '30 sugli effetti delle microonde sul sistema nervoso umano e degli animali. Questi studi portarono alla definizione di limiti di sicurezza molto severi che però non furono mai presi sul serio dagli scienziati statunitensi, tant'è vero che quando negli anni '60 iniziò a diffondersi il forno a microonde, vennero utilizzati limiti 1000 volte più alti. I forni a microonde furono invece vietati in Germania a partire dal '41 e in Unione Sovietica a partire dal 1976; divieto successivamente abolito dopo la Perestroika.

Negli stessi anni '70 iniziarono a comparire anche in Europa e Stati Uniti le prime ricerche che mettevano in dubbio la sicurezza dei cibi cotti a microonde. Studi istologici su broccoli e carote cotti con microonde rilevarono che la struttura molecolare dei nutrienti veniva deformata a tal punto da distruggere le pareti cellulari. Da allora fino al nostri giorni gli studi condotti sono stati diversi (vedi box) e gli aspetti più controversi che sono stati evidenziati riguardano:

- l'emissione di microonde dagli apparecchi;
- i rischi igienici dovuti ad una cottura non omogenea;
- la migrazione di sostanze tossiche contenute negli involucri all'interno dei cibi;
- un'alterazione anormale delle sostanze nutritive degli alimenti; - un'alterazione cancerosa del sangue in seguito al consumo di questi alimenti.

Nonostante il fatto che nei vari paesi siano stati stabiliti dei valori limite di esposizione alle microonde, nulla è stato fatto invece per ammonire l'utilizzatore sui possibili rischi evidenziati da questi studi. Questi valori limite infatti si riferiscono esclusivamente alle emissioni di microonde verso l'esterno del forno e non alla quantità di radiazioni cui sono sottoposti i cibi all'interno dei forni.

Gli effetti sul sangue
Lo studio più significativo sui rischi legati all'assunzione di cibi cotti a microonde rimane quello del professor Bernard Blanc dell'Università di Losanna e del dottor Hans U. Hertel, uno scienziato indipendente con una lunga esperienza nell'industria alimentare e farmaceutica. Nel 1989 Blanc e Hertel proposero alla Swiss Natural Fund, insieme all'Università di Losanna, una ricerca riguardante gli effetti sull’uomo del cibo cotto con microonde, ma fu rifiutata. La ricerca fu per questo ridimensionata e condotta con fondi privati.

Furono testati otto volontari, che per alcuni mesi seguirono una dieta macrobiotica e ai quali ogni 15 giorni vennero somministrati a stomaco vuoto, alimenti crudi, cotti con metodi convenzionali, scongelati o cotti in un forno a microonde.
Immediatamente prima dei pasti e poi 15 e 120 minuti dopo, avveniva prelevi di sangue.
E’ importante sottolineare che i volontari non erano a conoscenza del metodo di cottura del loro cibo e quindi è da escludere un condizionamento psicosomatico.

Come si può osservare nel grafici, le analisi rilevarono differenze significative tra gli effetti sul sangue del cibo cotto a microonde e quelli del cibo cotto con metodi convenzionale.

In particolare venne riscontrata una riduzione significativa dell’emoglobina e una e un aumento dell’ematocrito, dei leucociti e del colesterolo. Inoltre, furono evidenziati alterazioni della membrana cellulare.
«I cibi cotti con microonde – si legge nello studio – paragonati a quelli non irradiati, causano cambiamenti nel sangue delle persone testate, tali da indicare l'inizio di un processo patologico, proprio come nel caso di un iniziale processo canceroso». Ricorrendo alla bioluminescenza è stato inoltre registrato il «passaggio per induzione dall’energia delle microonde dai cibi trattati al corpo umano»

Raramente una ricerca ha scatenato una simile bufera: il professor Blanc si dissociò quasi subito dalle conclusioni dello studio, temendo per la sicurezza della propria famiglia oltre che del suo posto di lavoro. Poco dopo la FEA , associazione dei rivenditori di elettrodomestici a Zurigo, denunciò il dottor Hertel, e il 19 marzo 1993 la Corte Cantonale di Berna gli vietò di divulgare le sue conclusioni, pena una sanzione di 5000 franchi svizzeri; verdetto successivamente ribadito dalla Corte federale a Losanna. Nel 1998, la Corte europea per i diritti umani di Strasburgo riconobbe in questo verdetto una grave violazione della libertà di espressione e condannò la Svizzera a un risarcimento di 40.000 franchi (un riconoscimento irrisorio rispetto alle spese processuali e ai danni economici e professionali subiti da Hertel)
Da quel momento la Corte federale stabilì che Hertel poteva sì divulgare le proprie conclusioni, ma la condizione di dichiararle non scientificamente provate.

Siamo liberi di scegliere
Da allora, un’inspiegabile cortina di silenzio è calata sulla questione dei forni a microonde. Come sempre, quando ci sono grandi interessi in ballo, la verità diventa difficilissima da trovare, sommersa com'è da fortissime pressioni che esercitano la loro influenza non solo sui mass media, ma soprattutto sul mondo scientifico e le istituzioni ad esso legate. Gli scienziati che hanno l'onestà intellettuale e il coraggio di scagliarsi contro questa logica si contano sulla punta delle dita e nella maggior parte dei casi vengono minacciati, denunciati, diffamati e perseguitati in ogni modo possibile, come dimostra la storia di Hertel. Ma finché queste persone avranno modo di parlare, noi avremo modo di ascoltare.
E di scegliere.

Intervista al Dottor Hertel

Siamo andati a cercare il combattivo dottor Hertel per farci raccontare con le sue parole quali sono i rischi dell'impiego dei forni a microonde e le disavventure cui è andato incontro per aver voluto cercare la verità a qualunque costo.

Dottor Hertel, perché ha perso la causa intrapresa contro di lei dai rivenditori di elettrodomestici, quando i risultati dei suo studio sui pericoli dei cibo cotto a microonde erano così evidenti?
Non poteva andare altrimenti dal momento che il professore Michael Teuber dell'Institute for Food Science presso la Swiss Federal Institute of Technology di Zurigo, che al processo rappresentava la scienza ufficiale, dichiarò che secondo una ricerca in corso presso il suo istituto, i cibi cotti a microonde non rappresentavano nessun rischio per i consumatori.

Tuttavia, i risultati di quella ricerca non sono mai stati resi pubblici. Perché?
Semplicemente perché le sue conclusioni non erano in linea con quanto dichiarato al processo. Questo vuol dire che Teuber aveva intenzionalmente mentito davanti alla corte nel nome dell'industria. Anche alla luce dei risultati finali di quella tesi, Teuber non ha mai rettificato la sua dichiarazione, e tutt'oggi neanche la corte ha corretto il proprio verdetto.

Queste cose capitano spesso quando la ricerca scientifica va contro gli interessi dei grandi gruppi economici?
Tutta la ricerca scientifica che non è in linea con gli interessi dell'industria o del settore bellico non solo non viene sostenuta, ma per quanto possibile viene soppressa. La ricerca privata, quando mostra risultati che vanno contro gli interessi dei potenti, viene diffamata e perseguitata in tutti i modi possibili. Questo succede ormai da almeno un secolo, senza che l'opinione pubblica ne sappia nulla, anche perché la gente preferisce avere fiducia nelle autorità, specialmente per quanto riguarda il mondo scientifico, e credere nell'integrità delle università e delle organizzazioni statati; non è disposta a credere nella corruzione dei governi, delle industrie e ancora meno della scienza.

Ma quali sano state le critiche alla sua ricerca sul forni a microonde?
L’industria ha definito il nostro studio non scientifico perché abbiamo usato solo otto persone e perché alcuni dei risultati ottenuti non mostravano dei cambiamenti significativi ma solo delle tendenze, comprese all'interno di limiti scientificamente accettabili. Secondo la scienza ufficiale i test devono essere ripetibili per essere scientificamente corretti e quindi hanno bisogno di risultati statisticamente significativi, condotti attraverso migliaia di test su animali. Qualunque scienziato che si rispetti dovrebbe arrivare alla conclusione che questo tipo di procedura è dei tutto inaccettabile, quanto priva di buon senso.
Nei nostri esperimenti non volevamo mettere in pericolo i volontari che si erano offerti di fare da cavia e quindi li abbiamo sottoposti ad una singola ingestione alla volta di cibo cotto con microonde, con due settimane a disposizione per il recupero. In questo contesto, nessun cambiamento nel sangue potrebbe mai essere «significativo». Tuttavia, anche una tendenza persistente può dare l'informazione necessaria per vedere in quale direzione questi effetti si potrebbero sviluppare.

Ci può spiegare qual è il principio di fondo che rende le microonde così pericolose?
Le microonde generate tecnologicamente sono in contraddizione con la natura e quindi tossiche: stiamo parlando di un'energia basata sul principio della corrente alternata, mentre le energie naturali si basano sulla corrente continua a impulsi. Il sole irradia la sua luce in modo continuo, creando un flusso ininterrotto di impulsi che è in grado di portare e sostenere la vita sulla terra; le microonde invece, in seguito alle continue inversioni di polarità, creano un effetto di «Scuotimento» e di separazione che causano nei tessuti biologici ed anche in quelli inorganici un processo di decadimento. L’effetto di questo è il cancro. Purtroppo le microonde hanno lo stesso effetto sul cibo, e attraverso questo sul corpo umano. Le strutture molecolari degli alimenti vengono deformate e quindi alterate nella loro forma e qualità. Il loro valore energetico, determinato dalla forma della loro struttura, viene alterato e questo processo rende gli alimenti tossici; mentre dal punto di vista della composizione chimica, le molecole sono le stesse e possono essere analiticamente rilevate. Per questo motivo, gli effetti della cottura di un alimento a microonde non sono evidenti nell’immediato, ma solo nel lungo periodo, per esempio con lo sviluppo di una forma cancerosa.
Anche la comunicazione senza fili, come le trasmissioni su onde corte e la telefonia cellulare, funzionano con le stesse microonde, indipendentemente dalla loro frequenza, e quindi in principio hanno gli stessi effetti dei forni. Queste microonde riscaldano, deformano e distruggono le cellule dei cervello e del corpo umano, ma anche quelle di animati e vegetali. Oggi viviamo in un immenso forno a microonde che ci sta cuocendo lentamente.

Cosa possiamo fare allora?
E’ necessario investire in tecnologie alternative ecologiche. Questo richiederebbe tuttavia che la scienza si basasse sulle leggi naturali, invece di cercare di trasformare i processi naturali a proprio piacimento come sta succedendo oggi. La natura comunica secondo il principio della corrente continua senza fare male a nessuno.



Cosa dice la ricerca

1973. P. Czerski e W. M. Leach (Usa) dimostrano che le microonde causano tumori negli animati. (1)

1975. Studi su broccoli e carote cotti a microonde rilevano la deformazione detta struttura molecolare dei nutrienti (2)

1987. Uno studio tedesco dimostra danni irreversibili all'occhio nel caso di una esposizione prolungata (3)

Fìne anni '80. Uno studio della American National Council for radiation protection evidenzia che i figli di donne che usano forni a microonde hanno una maggiore probabilità di malformazioni.

1989. Secondo uno studio condotto a Vienna, cuocere a microonde causa cambiamenti significativi delle proteine del cibo, e in particolare nel latte per neonati (4)

1990. All'Università di Leeds, si evidenzia che la cottura nei forni a microonde non è igienicamente sicura (5)

1992
- La ricerca di Blanc e Hertel, condotta con all’Università di Losanna, mostra un cambiamento significativo nel sangue delle persone che consumano cibo cotto con microonde (6)
- Uno studio condotto dal pediatra John A. Kerner dell'Università di Stanford in California, evidenzia che il riscaldamento del latte materno a microonde a più di 72 °C causa una sensibile diminuzione di tutti i fattori antiinfettivi testati (7)

1993. David Bridgman, chinesiologo con molti anni di esperienza, dichiara che «il 99,9% dei miei pazienti con varie forme di allergie si mostra motto sensibile ai cibi cotti a microonde».

1994
- Una ricerca americana dimostra che l'uso di riscaldare avanzi di cibo nel forno a microonde è potenzialmente pericoloso in quanto la cottura non omogenea non garantisce protezione dall’insorgere di salmonella (8)
- Ricerche diverse mostrano che nel latte per neonati riscaldato a microonde si possono modificare degli aminoacidi, causando in tal modo tossicità o un’alterazione del valore nutrizionale (9)

1996. Una ricerca evidenzia la migrazione di particelle di pvc dagli involucri, utilizzati per coprire il cibo durante la cottura con il microonde, al cibo stesso. (10)

2000. La University of California evidenziando la migrazione dagli involucri per microonde della sostanza cancerogena dietilexiladepate in una quantità compresa tra i 200 e 500 ppm (il limite della FDA è di 0.05 ppm). Tra le sostanze migrate vengono individuate anche xenoestrogeni, sostanze legate a diminuzione di spermatozoi negli uomini e tumore al seno nelle donne (11)

Cordlesso!!!


I cordless sono 100 volte peggio dei cellulari, dicono gli esperti

Avere un telefono cordless in casa può essere 100 volte più dannoso alla salute dell'uso di un cellulare. I popolari cordless ci inondano continuamente con alti livelli di radiazione - anche quando non sono usati. Si pensa che le linee di casa siano più sicure dei cellulari. Ma ricercatori svedesi ci avvertono ora che i cordless costituiscono una causa di tumori al cervello probabilmente molto più grande dei cellulari.
Le emissioni del caricatore di un cordless possono essere tanto elevate da raggiungere i sei volt per metro – intensità doppia di quella che si registra a 100 metri da un'antenna per cellulari. A distanza di due metri dal caricatore, la radiazione è ancora abbastanza alta da raggiungere 2.5 volt per metro – cioè 50 volte tanto la quantità che gli scienziati considerano sicura.

Potenza
A un metro di distanza il pericolo è moltiplicato per 120 – e si riduce a un tranquillo 0.05 volt per metro solo quando si è a 100 metri dal caricatore. Per come funziona il cordless, il caricatore emette sempre radiazioni a piena forza anche quando il telefono non è in uso - e altrettanto fa il ricevitore quando è sganciato dal caricatore.
Le leucemie sono i tumori più comuni causati da tale radiazione. Ma sono stati collegati anche cancro della mammella, tumore del cervello, insonnia, mal di testa e comportamenti disturbati nei bambini. Con il caricatore vicino al letto, si è sottoposti a radiazione durante il sonno.

L'osservatorio sui telefoni Powerwatch, ha usato un'apparecchiatura di controllo detta “Sensory Perspective Electrosmog Detector”, e ha trovato campi elettromagnetici fino a tre volt per metro in una camera da letto posta sopra una stanza che conteneva un cordless.
Il direttore del gruppo, Alasdair Philips ha detto: "Dal momento che si sono verificati casi di malanni con livelli di soli 0.06 volt per metro, la cosa è molto preoccupante. E' probabile che chiunque abiti in una casa che abbia un cordless sia esposto continuamente a livelli più alti di questo".

Lo scioccante rapporto svedese – degli scienziati Lennart Hardell, Michael Carlbery e Kjell Hansson Mite - è sostenuto da molti esperti medici che credono che i telefoni cordless siano un rischio per la salute.
Il Dr. David Dowson, della clinica londinese Harley Street, ha detto: "Avere un cordless è come avere un antenna per cellulari in casa. Raccomanderei a chiunque ne avesse uno di cambiarlo con uno a fili".
Ma il consulente per la salute di BT (Brith Telecom), John Collins, dissente. Dice: "Non c'è nessuna prova scientifica conclusiva che colleghi la radiazione a qualcuno dei sintomi riscontrati. L'evidenza è che non ci fanno nessun danno. Siamo una compagnia responsabile e rispettiamo tutte le linee guida stabilite dagli esperti riconosciuti".

26 settembre 2006

Inter ceptor2


SCANDALO CALCIO
IN FEDERCALCIO APERTO UN FASCICOLO SUI NERAZZURRI PER VIOLAZIONE DEL PRINCIPIO DI «LEALTÀ SPORTIVA»
Inter sotto inchiesta
Nel mirino i rapporti con Cipriani
«Pedinava Vieri, non De Santis»

ROMA. Spettatrice attenta e, a più riprese, sbigottita nei mesi consacrati alla sfilata dei grandi incolpati di Calciopoli, l’Inter si trova catapultata al centro del nuovo cortocircuito del pallone. In via Po, sede dell’Ufficio Indagini della Federcalcio, è stato aperto un fascicolo che mette la società nerazzurra sotto inchiesta per fare chiarezza sul caso dell’arbitro Massimo De Santis spiato nel 2002.

Gli 007 della Figc si sono messi al lavoro, ma l’indagine sportiva non si annuncia rapida perché molti sono i punti oscuri. La società interista ha fatto sapere che la fattura intestata a Fc International trovata nell’ufficio della Worlwide Consultant, società collegata alla Polis d’Istinto di Emanuele Cipriani (l’agenzia investigativa che ha pedinato De Santis), si riferisce all’attività svolta nei confronti di Christian Vieri e non dell’arbitro romano. Un particolare non di secondo piano perché quella fattura sembrerebbe costituire la prova del pagamento della società nerazzurra per il lavoro di spionaggio ai danni di De Santis.

La giustizia sportiva ha deciso di aprire l’inchiesta anche se non è ancora chiaro chi sarà a guidare l’Ufficio Indagini della Figc perché l’ex capo Francesco Saverio Borrelli solo oggi scioglierà la riserva su un suo possibile ritorno al vertice dell’organo investigativo della Federcalcio. L’invito al grande ripensamento in questo giorni è stato formulato dal presidente del Coni, Gianni Petrucci, dal nuovo Commissario straordinario della Figc, Luca Pancalli, e dal ministro alle Attività Sportive, Giovanna Melandri. Ma non è affatto scontato che Borrelli alla fine accetti.

Il caso-De Santis è finito al centro dell’agenda dell’Ufficio Indagini. L’inchiesta dovrà fare chiarezza sull’esistenza o meno di un atteggiamento antisportivo del club nerazzurro, un capo d’accusa che potrebbe accompagnarsi a sanzioni dalle diverse gravità. Se venisse accertata la violazione della lealtà sportiva da parte del patron interista, Moratti potrebbe essere squalificato e la società andare incontro a pene dall’ammenda, alla multa, alla squalifica del campo fino alla penalizzazione di punti in classifica.

I fatti che hanno trascinato l’Inter al centro del nuovo caos del pallone avvelenato risalgono al 2002 quando l’allora arbitro Danilo Nucini raccontò a Giacinto Facchetti di alcuni strani rapporti tra Luciano Moggi, l’arbitro De Santis e due dirigenti sportivi. Facchetti chiese a Nucini di riferire i fatti alla procura di Milano, ma non fu fatto niente. Allora, l’Inter, secondo quanto emerso dalle indagini, si rivolse alla Polis d’Istinto, l’agenzia investigativa di Cipriani (legato al responsabile della sicurezza Telecom, Giuliano Tavaroli).
Oggi, Moratti si trova costretto a spiegare tanti perché (dovrà farlo proprio davanti agli 007 della Federcalcio), fra i quali, la scelta di affidarsi ad un’agenzia investigativa e non ad un esposto alla magistratura. «Un tizio si offrì di pedinarlo. Risultati zero, ma non eravamo dei visionari», così alla «Stampa» il patron dell’Inter. Dal canto suo, De Santis aspetta di sapere con certezza se oltre al pedinamento ci sia stata ai suoi danni anche la fase delle intercettazioni, aspetto che lo porterebbe al contrattacco per vie legali.

Moratti ha perso l’umore dei giorni migliori, presagendo un danno di immagine per la società: il senatore di Am, Achille Totaro, ha chiesto addirittura la sospensione del campionato mentre più concretamente Buffon, neo opinionista su La7, ieri ha commentato: «Adesso si scoprono gli altarini che fanno pensare male. La Juve è stata un alibi per tutti. Ci hanno fatto un torto gravissimo».

L’ex numero uno di Telecom, Marco Tronchetti Provera, guarda con fiducia all’operato dei magistrati. «I rapporti Telecom-Inter? Ci penserà la magistratura ordinaria a fare chiarezza». Il resto è veleno. Così, i pm di Napoli liquidano come enorme sciocchezza la circostanza che i vertici Telecom, e quindi l'Inter, tramite Tavaroli fossero a conoscenza dell’indagine, anticipando le esternazioni di Luciano Moggi ad Antenna 3: «Tre o quattro mesi prima che scoppiasse lo scandalo, Facchetti e Mancini parlarono con la squadra di queste cose nello spogliatoio. Chi me l’ha detto? L'ho letta sui giornali».

23 settembre 2006

I piangina...

interceptor!!!

Miss i taglia



Nella storia del concorso è la prima ragazza del Trentino Alto Adige a vincerlo
Miss Italia, la più bella è trentina

Claudia Andreatti, 19 anni, capelli corti, alta un metro e 80, occhi azzurri, è stata incoronata da Sylvester Stallone. Seconda Elisa Silvestrin (Veneto), terza Ylenia De Valeri (Lazio)

21 settembre 2006

Giornalisti al rogo...che simpaticoni


Biscardi, Sposini e Melli sospesi

Lo scandalo di Calciopoli miete nuove vittime eccellenti, ma questa volta non direttamente facenti parte dell'ambiente calcistico: si tratta di Aldo Biscardi, Lamberto Sposini e Franco Melli, sospesi dall'Ordine dei giornalisti del Lazio rispettivamente per 6, 3 e 4 mesi.
Le accuse non sono del tutto chiare, ma è certo che siano legate alle intercettazioni che dal maggio scorso hanno scosso il mondo del calcio.

Continuano quindi gli accadimenti negativi per Biscardi e Sposini. Il primo infatti aveva trovato a fatica spazio per il suo Processo su 7 Gold, dopo le dimissioni da La7; il secondo invece era recentemente stato escluso dalla trasmissione a cui avrebbe dovuto partecipare come ospite fisso ogni domenica, Quelli che il calcio... di Simona Ventura.
Biscardi per ora ha assicurato che il Processo non sarà toccato, nonostante il provvedimento nei suoi confronti. Sposini invece vuole chiarezza e terrà domani una conferenza stampa per dire la sua.

Sembra quasi una burla, dato che proprio in questi giorni l'intercettato per antonomasia, Luciano Moggi, ha intrapreso una carriera pseudo-giornalistica come editorialista su Libero.

Sposata con un marocchino...brava la prox volta pensa a quello che stai per fare


Torino: giovane uccisa, forse per motivi passionali

TORINO - Sarebbe stata uccisa per motivi passionali Debora Rossi, la ragazza morta nella sua abitazione di Torino. La giovane, che proprio domani avrebbe compiuto 20 anni, era sposata da un anno con un marocchino, in carcere da due mesi per spaccio di droga. A quanto pare, la giovane era in attesa di un bambino. Secondo alcuni testimoni, Debora frequentava un amico. Gli inquirenti stanno cercando di ricostruire le amicizie e le frequentazioni della vittima.