16 febbraio 2009

Vitamina B17 (Amigdalina o Laetrile)

Vitamina B17 (Amigdalina o Laetrile)
Dottor Giuseppe Nacci, specialista in Medicina Nucleare, tratto da "Diventa medico di te stesso"

La guerra contro il Cancro è stata definitivamente vinta cinquant’anni fa, ma nessun medico oncologo-ospedaliero ve lo confesserà mai.
In realtà, la storia della “scoperta della cura del cancro” è vecchia, molto più vecchia, vecchia di almeno 150 anni, o forse più, volendo risalire fino a Ippocrate di Kos e a ciò che dicevano i medici romani già nel Secondo Secolo Dopo Cristo….
Phillip Day, nel suo libro “Cancro, se vuoi la vita prepara la verità”, Credence Publications, 2003, riprende gran parte del lavoro fatto dal grande scienziato americano Ernest Krebs, con le sue riscoperte in merito all’utilizzo della vitamina B17 nella cura del cancro.

Ciò che segue sono appunti parzialmente tratti da diversi testi fra cui il libro di Phillip Day, di cui comunque, da parte dell’autore del presente lavoro, dott. Giuseppe Nacci, non si condivide la teoria trofoblastica come noxa eziopatogenetica, preferendo invece ritenere il tumore come una “semplice conseguenza di carenze vitaminiche protratte nel tempo con successiva impossibilità da parte delle cellule vecchie di andare incontro alla normale apoptosi per carenza estrema di vitamine adatte al normale funzionamento apoptotico insito nel sistema del DNA”.

In questa luce, la vitamina B17 è una vitamina naturale di “seconda linea” che interviene quando le vitamine naturali (vedi capitolo 5: “vitamine NATURALI che fanno suicidare i tumori”) risultano essere insufficienti a tenere sotto controllo il turn-over cellulare, e cloni di cellule maligne hanno iniziato a formarsi nell’organismo, eludendo, almeno in parte, le difese immunitarie normalmente preposte, in primis nei linfonodi prossimali al tumore, come i linfociti Natural Killer (vedi Quinta Dichiarazione d’Intesa).
La storia “moderna” della vitamina B17 iniziò nel 1830, quando due scienziati francesi, Roubiquet e Bontron-Chariand, purificarono per la prima volta una strana vitamina, a cui fu dato il nome di Amigdalina o vitamina B17.

Sette anni dopo, due scienziati tedeschi, Von Liebig e Woehier, scoprirono che questa strana vitamina, normalmente contenuta in tutti i semi della frutta (ad eccezione degli agrumi) poteva essere scomposta da uno specifico enzima, e soltanto da esso, in ioni-Cianuro, Benzaldeide e Glucosio.
Il passaggio all’uomo, per terapie medico-oncologiche, seguì di pari passo, essendo anche nota nella Medicina Classica Occidentale l’utilizzo dei semi amari della frutta per la cura di una strana malattia metabolica, a quel tempo molto rara, chiamata “cancro”, ma che era conosciuta fin dall’antichità: ad esempio, nel Secondo Secolo Dopo Cristo i medici romani si erano accorti che il cancro era frequente nella popolazione povera di Roma e non di coloro che vivevano nelle campagne, ed avevano messo in relazione questa strana malattia con un’alimentazione troppo proteica e amidacea (legumi iperproteici come le lenticchie e pane povero di cattiva qualità).

Già allora era anche nota a tutti i medici romani la famosa affermazione di Ippocrate di Kos, fondatore della Medicina Classica Occidentale, in merito alle cure del cancro: “…il cancro non si cura con il ferro del chirurgo, ma con la dieta vegetariana e le erbe mediche…
Così come era anche ben nota un’altra grande massima del grande medico greco: “… fa che la medicina sia il tuo cibo, e che il cibo sia la tua medicina…”
(Nota dell’autore del presente lavoro, dott. Giuseppe Nacci: personalmente si ritiene che se il paziente tumorale è in grave pericolo di vita immediata, l’intervento chirurgico debba sempre essere eseguito; sicuramente, ai tempi di Ippocrate la chirurgia non era paragonabile a quella attuale).

Così, quindici anni dopo le prime esperienze scientifiche francesi, nel 1845, la rivista medico-scientifica francese “Gazette Medicale de Paris”, (1845, No. 13, pp.: 577-582) (VEDI ALLEGATO: “Gazette Medicale de Paris”) e, successivamente, anche quella tedesca “Journal Chirurgie und Augenheilkunde”(1846, No. 35, pp.: 7-28), (VEDI ALLEGATO : Dr. TH. INOSMETZEFF) descrissero il primo caso di terapia metabolica con vitamina B17 per la “cura del cancro”, ad opera del medico russo Inosmetzeff, professore presso l’Università Imperiale di Tutte le Russie di Mosca: la terapia era stata eseguita su un ventenne tumorale, e la terapia era consistita in 46 grammi di Amigdalina somministrata per 3 mesi; il grande medico russo aveva curato anche una donna di 48 anni, con estese metastasi da cancro ovarico, e questa donna, nel 1845, risultava essere ancora viva dopo ben 11 anni dalla terapia metabolica con Amigdalina: in entrambi i casi, il dott. Inosmetzeff affermò di non aver notato mai effetti collaterali da parte della vitamina scoperta dai francesi nel 1830 e meglio caratterizzata dai tedeschi nel 1837.

Ma fu soltanto più di un secolo dopo, nel 1950, che uno scrupoloso ricercatore americano, Ernest Krebs, iniziò a curare di nuovo il cancro con questa strana vitamina, che, dopo averla fatta bollire, evaporare in alcool, e quindi decantare in piccoli cristalli bianchi, ribattezzò “Laetrile”.
La parola “Laetrile” è un acronimo della parola “LAEvomandeloniTRILE-glucoside. Essa è quasi equivalente all’Amigdalina naturalmente contenuta nei semini amari della frutta, con l’unica differenza di una molecola in meno di glucosio. Infatti la sua struttura chimica è: D-1 mandelonitrile-beta-glucuronide, mentre l’Amigdalina è D-mandelonitrile-bi-glucoside.

Esistono almeno una dozzina di altri glucosidi cianogenetici (nitrosilidi) simili all’Amigdalina, contenuti in ortaggi, frutta (compresi i limoni), cassava, legumi e cereali (Oke: “the role of hydrocyanic acid in nutrition”, in “World Review of Nutrition and Dietetics”, Vol. II, Bourne G.H., ed. Basel : S.Karger, 1969, pp.: 170-198; Krebs E.: “The Nitrilosides in Plants and Animals”, New Rochelle : Arlington House, 1974, pp.: 145-164). (VEDI ALLEGATO: The Nitrilosides in Plants and Animals).

Nota: al capitolo 5 (“Piante che fanno suicidare il cancro”) sono riportate diverse di queste piante ricche di vitamina B17, accanto anche alla menzione di un altro centinaio di vitamine con funzioni simili (induzione di morte in cellule tumorali, senza danno alle cellule sane), anche se con meccanismo diverso (attivazione delle endonucleasi e apoptosi della cellula tumorale stessa per frammentazione del suo stesso DNA).

La vitamina B 17 è una molecola stabile, chimicamente inerte e non nociva se assunta nelle giuste quantità appropriate e sotto controllo medico. Il dosaggio iniziale raccomandato nell’adulto è di 4-5 semini amari al giorno se semini amari di albicocca (quantità maggiori o minori se di altro frutto) per la prima settimana, salendo o meno di dosaggio nella settimane successive, a discrezione del medico, fino a raggiungere valori che devono essere accuratamente calcolati in funzione dell’emi-vita biologica della vitamina B17, delle analisi urinarie (presenza di Tiocianato di sodio e di acido ippurico in quantità tale da far presumere un superamento della soglia-limite ritenuta compatibile per la terapia in atto), della massa ematica e corporea del paziente, della buona o cattiva funzionalità epatica, renale e di altri organi, della possibile colliquazione massiccia della massa tumorale con possibile exitus per blocco renale irreversibile, etc….

La farmaco-cinetica della vitamina B17 è complessa e di essa bisogna tenerne conto. In letteratura medica e/o fitoterapica sono stati riportati episodi di avvelenamento mortale in bambini dopo ingestione di cibo particolarmente ricco di vitamina B17, come bacche di piante particolari, in genere non abitualmente consumate nelle tradizioni alimentari delle varie culture del mondo (ma estremamente interessanti quindi per la cura del cancro), oppure mandorle amare, notoriamente molto più ricche di vitamina B17 dei semini amari di albicocca.
Il decesso nei bambini è più facile a causa della più elevata concentrazione di vitamina B17 che si ha nei soggetti di piccola corporatura come il bambino rispetto all’adulto, della più piccola massa del fegato, organo elettivo per la detossificazione ematica da vitamina B17, e forse da una minor capacità funzionale degli enzimi epatici.

Personalmente si è provato ad ingerire quantità sempre più crescenti di semini amari triturati di albicocca, di ciliegia, uva, anguria, melone, etc… riscontrando in una sola occasione un po’ di nausea e cefalea: la causa di tale episodio fu, in base a studio retrospettivo della quantità di vitamina B17 ingerita da chi scrive, nel non aver rispettato la curva farmaco–cinetica stimata per un emi-dimezzamento biologico di 80 minuti, curva facilmente ricavabile da testi vari.
Sempre dietro valutazione medica, si deve interrompere il trattamento di tanto in tanto; i semini devono essere ben masticati o precedentemente triturati; la terapia dev’essere immediatamente sospesa in caso di nausea; i semini non devono mai essere assunti tutti assieme, ma distribuiti nell’arco dell’intera giornata; è utile assumerli a stomaco pieno, allo scopo di evitare l’idrolisi parziale della vitamina a opera dell’acido cloridrico. In merito ai semini amari di albicocca, è vietato assumerne più di sei semini nello spazio di tempo di un’ora, pur in condizioni di salute ottimale; per i semini di pesca, il dosaggio orario non deve essere superiore al mezzo semino…

L’avvelenamento da vitamina B17 non è l’unico possibile; anche altre vitamine naturali, assunte in quantità eccessiva, possono condurre a morte: ad esempio, in testi di medicina è ancora riportato l’episodio avvenuto ai primi anni del XX secolo, quando esploratori artici morirono di intossicazione da vitamina A dopo aver mangiato grandi quantità di fegato di orso polare, abbattuto mesi prima per ragioni di sostentamento alimentare.
L’unica vitamina che sembrerebbe esente da pericoli di intossicazione sarebbe la vitamina C, la cui quantità può anche superare i cinquanta grammi giornalieri.

Ritornando alla vitamina B17, Krebs scoprì che il composto reagisce all’enzima Beta-glucosidasi: quest’ultimo è caratteristico di molti tumori, ed è praticamente assente nelle cellule sane; in tale reazione, l’enzima scinde l’innocua vitamina B17 in due potenti veleni: ioni-Cianuro e Benzaldeide, quest’ultimo un potente analgesico (anti-dolorifico).
Queste due sostanze, prodotte in piccole quantità dalle stesse cellule tumorali, si combinano allora fra loro all’interno stesso delle cellule tumorali, producendo una sostanza estremamente tossica che uccide la cellula stessa in una sorta di pseudo-apoptosi.
Piccole quantità di questo veleno possono risultare quindi ancora attive, dopo la morte della cellula tumorale, e passare in circolo, essendo il tumore, generalmente, ben vascolarizzato in periferia.

Viceversa, le cellule sane contengono un altro enzima, la Rodanese , il quale è presente nelle cellule in quantità inversamente proporzionale alla Beta-glucosidasi; se la B 17 entra in contatto con le cellule sane, la Rodanese neutralizza gli ioni-Cianuro e ossida la Benzaldeide. I due prodotti di derivazione così ottenuti, il Tiocianato e l’acido benzoico, sono invece addirittura benefici per il nutrimento delle cellule sane; l’eventuale eccesso di tali prodotti secondari viene eliminato per via urinaria.
Diventa pertanto chiaro che l’enzima Beta-glucosidasi produce ioni-Cianuro dai cibi nitrilosidi; si noti che gli ioni-Cianuro devono essere liberati dall’involucro della vitamina B17 o dal suo derivato Laetrile. Gli ioni-Cianuro non sono presenti liberamente nel cibo; vengono prodotti solo all’interno della cellula tumorale stessa perché solo al suo interno esiste l’enzima specifico (Beta-glucosidasi).

Nel 1947, Fishman e Aniyan così scrivevano sull’importante rivista medica Journal Biol. Chem. (Fishman W: The presence of high beta-glucuronidase activity in cancer tissue, J. Biol. Chem No. 169, pp.: 449-450 VEDI ALLEGATO: Fishman 1947): “…in tessuti prelevati da carcinomi maligni (cancri) di vari organi, compresi seno, utero, stomaco, pareti intestinali ed esofago, è stata rilevata un’attività della beta-glucosidasi da 2 a 36 volte superiore rispetto ai tessuti adiacenti non interessati…. Metastasi dei linfonodi derivanti da cancri originatisi in vari organi contenevano beta-glucosidasi in concentrazioni più elevate rispetto ai linfonodi non interessati..”.

Sulla prestigiosa rivista Science, sempre in quell’anno (Fishman W: A comparison of beta-glucoronidase activity of normal, tumor and lymph node surgical patients, Science, No. 106, pp.: 66-67, 1947), essi aggiungevano: “… la Beta-glucosidasi elevata è probabilmente una caratteristica propria delle cellule tumorali…”

Krebs, nel suo libro “Nitrilosides (Laetriles)”, alle pagine 189-204, dichiara:
Oltre agli alti livelli di Beta-glucosidasi, le lesioni maligne sono caratterizzate da una generalizzata e profonda carenza di Rodanese, come riferito da Homberger, Mendel, Rodney e Bowman. Rosenthal riferì di una diminuzione pari all’80% della Rodanese in tessuti tumorali epatici, ed una simile diminuzione fu rilevata nelle invasioni leucemiche dei tessuti…”.

Il ricercatore James South (VEDI ALLEGATO: http://fiocco59.altervista.org/27novembre.htm JAMES SOUTH) spiega la biochimica essenziale di ciò che accade quando una persona si alimenta con cibi nitrilosodici o assume la B 17 sotto forma farmaceutica, sia come Laetrile che come Amigdalina: ".Queste due proprietà delle cellule tumorali (un eccesso di Beta-glucosidasi, che disgrega il Laetrile ed una deficienza di Rodanese, per la disintossicazione dell'acido cianidrico, sono chiamate in causa come spiegazione sia del perché il Laetrile uccida le cellule tumorali e del perché esso non risulti preferibilmente disgregato dalle cellule tumorali in ioni-Cianuro, Benzaldeide e zucchero. Le cellule tumorali saranno di conseguenza avvelenate, dato che le cellule tumorali sono carenti dell'enzima Rodanese, dotato di azione disintossicante dall'acido cianidrico. Se dell'acido cianidrico fuoriesce dalle cellule tumorali, le cellule adiacenti normali saranno in grado di disintossicarsi da esso attraverso il loro enzima Rodanese.".

Sempre però che le quantità non eccedano le capacità del fegato e di altri organi di depurare il sangue da tale veleno indesiderato: in tal senso è compito del medico curante, dalle analisi del sangue, dall'esame clinico del paziente, valutare l'andamento della terapia metabolica.

Il Prof Marco Tasca, Primario del Reparto Radiologico dell'Ospedale Civile di Sanremo, in un suo lavoro del 1958, sottopose ventuno pazienti italiani terminali (3 seminomi, 4 mammella, 1 utero, 2 laringe, 7 polmone, 1 esofago, 2 stomaco, 1 Hodgkin) a terapia con Laetrile, mediante iniezioni intramuscolari, riscontrando buona tolleranza al farmaco, miglioramento delle condizioni cliniche dei pazienti per tutto il periodo di cura, e con ripresa della patologia neoplastica soltanto dopo un mese, in media, dalla definitiva sospensione della terapia. Due sole furono le complicanze da lui indicate: l'emorragia e l'ittero. La prima verosimilmente legata al distacco di escare necrotiche, il secondo per azione tossica diretta sulle cellule epatiche, evenienza comunque rara (5% della sua casististica)

Importante anche considerare il pericolo della liberazione di acido cianidrico dalla vitamina B17 assorbita a livello gastrico, a differenza invece della quasi sostanziale non pericolosità del Laetrile iniettato per via parenchimale, così come indicato nelle prime valutazioni di Morrone nel 1962, che già verificava, su 10 casi clinici presi in esame, la buona efficacia clinica di questa vitamina, che addirittura risolve il fetore dei carcinomi mammari ulcerati all'esterno, con remissione clinica in tutti i casi clinici considerati (Morrone J.: Chemotherapy of inoperable Cancer.
Preliminary report of 10 cases trated with Laetrile, Exp. Med. Surg., 20, pp.: 299-308, 1962, VEDI ALLEGATO: http://fiocco59.altervista.org/27novembre.htm Morrone).

L’enzima Rodanese demolisce l’acido cianidrico per produrre una sostanza non tossica: il Tiocianato. Come nota Oke nel suo testo: “The role of Hydrocyanic acid in nutrition, in World Review of Nutrition and Dietetics, Vo. 11, pp.: 170-198, Karger, Basel/New York, 1969, (VEDI ALLEGATO: OKE) “… la Rodanese è largamente distribuita in tutti i tessuti, presentando le concentrazioni più alte nel fegato. Il processo di disintossicazione può dunque aver luogo in tutte le parti del corpo, ma il fegato sarà l’organo cardine. Quando l’acido cianidrico (Cianuro) viene convertito in acido tiocianico (Tiocianato), si ottiene una riduzione della tossicità di almeno 200 volte…”.
Quando la Beta-glucosidasi disgrega il Laetrile, viene rilasciato nell’interno della cellula tumorale Benzaldeide e ioni-Cianuro.
Numerosi studi sull’uomo hanno utilizzato lo stesso Benzaldeide come farmaco anti-cancro (Kochi M.: Antitumor activity of Benzhaldehyde, Cancer Research, 64, pp.: 21-23, 1980); Kochi M.: Antitumor activity of Benzhaldehyde Derivative, Cancer Research, 69, pp.: 533, 1985).
Kochi M:
Inhibition of experimental pulmonary metastasis in mice by b-cyclodextrin-benzaldehyde, Journal of Cancer Research and Clinical Oncology , vol. 112, No. 3, 1986, pp.: 216-220, VEDI ALLEGATO: anti-tumor activity of benzhaldehyde).

Kochi così afferma fin dal 1980: “ …non sono stati rilevati effetti tossici, inclusi disturbi ematologici o biochimici, anche in caso di ripetute somministrazioni prolungate di Benzaldeide…”

Tatsumura utilizzò una dose totale media di 393 grammi di un analogo della Benzaldeide, che si riconvertiva poi in Benzaldeide, ed ottenne un tasso di risposta positiva pari a circa la metà dei 24 pazienti sottoposti al trattamento: “…Un attento monitoraggio non dimostrò alcun effetto nocivo da parte del farmaco a dosi tanto elevate. Una completa liquefazione necrotica del tumore fu riscontrata in 2 su 3 casi nei quali è stato possibile effettuare un esame istologico…”.
(Tatsumura T.: 4,6-O-Benzylidene-glucopyranose (BG) in the treatment of solid malignant tumour –an extended Phase I Study, Br. J. Cancer, 62, pp.: 436-439, 1990 VEDI ALLEGATO: Tatsumura).

Dean Burk dichiarò nel 1971, nel corso del Settimo Congresso Internazionale di Chemioterapia a Praga: “Test in vitro su carcinoma ascitico di Ehrlich (un tipo di cultura di cellule tumorali) hanno rilevato che, se il solo acido cianidrico ha ucciso l’uno per cento delle cellule e il solo Benzaldeide ne ha ucciso il 20 per cento, la combinazione dei due è stata efficace su tutte le cellule: Amigdalina e Beta-glucosidasi insieme, sono anche state efficaci nell’eliminazione del 100 per cento delle cellule di tumore ascitico, causata dalla liberazione delle due sostanze chimiche stesse…” (Griffin, G. Edward, World Without Cancer).

Ma già nel 1950, Krebs capì di aver urtato interessi economici molto grandi: le Multinazionali chemio-farmaceutiche, impossibilitate ad ottenere una registrazione o a rivendicare diritti esclusivi sulla vitamina B17, lanciarono una lunga campagna denigratoria contro i semini amari di albicocca, convincendo così l’intera popolazione americana della loro supposta pericolosità.

Attualmente, la spesa per il cancro ammonta a circa un decimo della spesa sanitaria totale negli Stati Uniti e, secondo i dati dell’American Cancer Society, la spesa totale per il cancro, diretta e indiretta, per ospedali, medici, infermiere, oncologi, ricerche di laboratorio, ammonta ad oltre 100 miliardi di dollari l’anno.

La Chemio-Terapia è comunque un fallimento, come ben dimostrato in molti lavori, fra cui, quello recente, di Morgan (Morgan G.: The contribution of cytotoxic chemotherapy to 5-year survival in adult malignancies, Clinical Oncol., 2004, 16, pp.: 549-560 vedi ALLEGATO: MORGAN)
In questo lavoro scientifico australiano, pubblicato nel 2004, furono presi in esame dieci anni di statistiche mediche australiane e americane (gennaio 1994-gennaio 2004) sui risultati della CHEMIO nella cura del cancro.
The Contribution of Cytotoxic Chemotherapy to 5-year Survival in Adult Malignancies
I risultati sono catastrofici: la media dei pazienti sottoposti alla chemio, che risultano essere ancora vivi dopo 5 anni dall’inizio del trattamento “terapeutico”, è del solo 2%.

L’articolo è molto semplice come impostazione e, sia in tabella 1 (pag. 551) che in tabella 2 (pag. 552), sono riportate, in ultima colonna, le percentuali di sopravvissuti alla CHEMIO dopo 5 anni dall’inizio del trattamento per ogni singolo tipo di tumore dei 22 considerati, percentuali che qui si riassumono lievemente arrotondate e per gruppi dei tipi più comuni di cancro.

Tipo di tumore Percentuale di sopravissuti

cancro del pancreas, cancro dell’ utero, cancro della prostata, cancro della vescica, cancro del rene, Melanoma, Sarcoma e Mieloma Multiplo: 0% (zero per cento)

cancro dello stomaco e del colon: 1% (uno per cento)

cancro della mammella e del polmone: 2% (due per cento)

cancro del colon retto : 3 - 5% (tre - cinque per cento)

tumori al cervello: 4 – 5% (quattro – cinque per cento)

cancro dell’esofago : 5% (cinque per cento)

cancro dell’ovaio: 9% (nove per cento)

linfoma NON Hodgkin: 10% (dieci per cento)

cancro della cervice uterina: 12% (dodici per cento)

Seminoma del testicolo e Linfoma di Hodgkin: 40% (quaranta per cento)

In Australia: su 72.903 casi di cancro considerati, trattati con chemioterapia, sono sopravissuti a 5 anni solo 1.690 pazienti, pari ad una percentuale del 2,3%

In America: su 154.971 casi di cancro considerati, trattati con chemioterapia, sono sopravissuti a 5 anni solo 3.306 pazienti, pari ad una percentuale del 2,1%

Conflitto d’interessi delle Multinazionali chemio-farmaceutiche
Il Daily Express del 6 agosto 2000, così commentava il conflitto d’interessi delle Multinazionali chemio-farmaceutiche con gli organi governativi deputati alla salvaguardia della salute pubblica:
I dirigenti del Committee on Safety of Medicines (Comitato per la sicurezza dei farmaci) e la Medicines Commission (Commissione del Farmaco), hanno investimenti personali nell’industria farmaceutica: eppure tali comitati sono i soli a decidere per quali farmaci è permessa la commercializzazione e per quali no…”. Secondo il rapporto, almeno i due terzi dei 248 esperti che partecipano alla Medicines Commission hanno legami finanziari con l’industria farmaceutica: “…. ad esempio, al momento della stesura di un rapporto, uno dei membri per la regolamentazione dei farmaci, il dott. …OMISSIS…, possedeva azioni per un valore di 110.000 sterline della …OMISSIS...; un altro, il dott. …OMISSIS…, possedeva azioni di un’altra azienda, la … OMISSIS …, per un valore di 115.000 sterline; un altro ancora, il dott. …OMISSIS…, aveva un totale di 30.000 sterline impegnate in azioni della ….OMISSIS…, della …OMISSIS…., e della ….OMISSIS…. Il compito di quest’ultimo medico comprendeva l’esame dei casi nei quali un farmaco deve essere ritirato dal mercato per motivi di sicurezza…”.

Sempre il quotidiano inglese aggiungeva le dichiarazioni di un ex-dirigente: “…Le Multinazionali chemio-farmaceutiche si danno molto da fare per costruire forti legami. Il loro obiettivo è di arrivarti il più vicino possibile; si tratta di una lobby estremamente potente dal momento che dispone di risorse illimitate. Le industrie chemio-farmaceutiche offrono ai membri del CSM (Committee on Safety of Medicines) viaggi all’estero per partecipare a conferenze, consistenti fondi per la ricerca, tali da mantenere un intero dipartimento universitario al lavoro per anni, e consulenze che possono arrotondare l’umile stipendio accademico…”.

E’ quindi facile capire perché le terapie nutrizionali e la medicina preventiva costituiscano una così grave minaccia per la Malattia-che -sostiene-l’Industria-della-Salute, e perché esse non siano praticamente mai utilizzate come terapia principale. Per far superare ad un farmaco la burocrazia legislativa, in America, possono servire oltre 200 milioni di dollari.
Nota: in merito alle procedure di approvazione di un nuovo farmaco, vedi anche: Jan Eibenschutz: “Le procedure FDA per l’approvazione di un nuovo medicamento”, Amersham, The Health Science Group.

Chi potrà mai riuscire a risarcire un tale importo con una vitamina o un trattamento erboristico che non possono essere brevettati?
E qui sta il problema che provoca uno stallo nella capacità della Sanità occidentale di arrestare le malattie proprie di questa parte di mondo. La maggior parte delle malattie attuali (Cancro, Infarto, Ictus, Diabete, Alzheimer, Sclerosi Multipla, Parkinson, Osteoporosi, etc…) sono malattie cronico-degenerative dovute a carenze vitaminiche, e pertanto non possono essere curate con farmaci brevettati di sintesi chimica.

Ma le sostanze chimiche brevettate costituiscono il baluardo dell’infinita potenza e ricchezza della Medicina chimica occidentale, che adesso pensa addirittura a brevettare le stesse piante modificandone il patrimonio genetico stesso (Organismi Geneticamente Modificati) con il risultato di minare la base stessa della nostra biochimica (VEDI ALLEGATI: healg213.pdf; La Minaccia OGM al TERZO CONGRESSO MONDIALE di Medicina Integrata di Roccamorice ; The Threat of Genetically Modified Organisms ; La minaccia degli Organismi Geneticamente Modificati ; La menace des Organismes Genetiquement Modifies ).

La brama di profitti è la reale ragione per la quale i medici non ricevono istruzione sulla Nutrizione. I veri rimedi e i metodi di prevenzione, infatti, non hanno valore commerciale.
Quando negli anni ‘70 la notizia della sorprendente efficacia della B17 nel trattamento del cancro attraverso la terapia nutrizionale di Krebs e Gerson riprese nuovamente a diffondersi in America, le società farmaceutiche e il sistema medico ortodosso si mobilitarono una seconda volta, volendo considerare la vitamina B17, questa volta, come un “farmaco” e che pertanto doveva essere registrato prima che il suo uso venisse ufficialmente approvato.

Il presidente Nixon fu inondato da decine di migliaia di petizioni di cittadini provenienti da ogni parte degli Stati Uniti; il suo consulente, Benno Schmidt, fu incaricato dello spinoso problema, e pertanto iniziò a consultarsi con i medici esperti di cancro: tutti erano molto convinti nel condannare il Laetrile, ma nessuno riuscì a fornire a Schmidt l’evidenza scientifica che essa non fosse efficace (Heinerman J.: “An Encyclopedia of Nature’s Vitamins and Minarals”, Prentice Hall, 1998).
Sebbene si annunciasse al mondo che il Laetrile era inutile, si diffuse però in tutta l’America un movimento spontaneo con centinaia di filiali in tutta l’America che, a turno, tenevano incontri pubblici, conferenze stampa ed esercitavano pressione sui comitati legislativi statali per richiedere la legalizzazione della vitamina B17 .
Si formò così il “Committee for Freedom of Choice in Cancer Therapy”.

I maggiori attacchi all’utilizzo della vitamina B17 e alla terapia nutrizionale simil-gersoniana vennero dalle organizzazioni che erano strettamente affiliate con le Multinazionali chemio-farmaceutiche, che avrebbero avuto molto da perdere se una vitamina da pochi dollari e uno stile di vita e alimentare di tipo “biologico” fossero diventati noti al pubblico come la risposta più efficace per sconfiggere il cancro (Mullins E: “Murder by injection”, VEDI ALLEGATO: Murder By Injection ).
Esse erano: Food and Drug Administration (FDA), la American Cancer Society, il National Cancer Institute, l’American Council on Science and Health (Consiglio americano sulla Scienza e la Sanità ), il Consumer Health Fraud and Quackwatch Inc. (Consiglio Nazionale ed Organismo di Controllo contro le Frodi Sanitarie). Tali organismi di controllo si mobilitarono contro la liberalizzazione della vitamina B17 per il semplice motivo che l’industria dei farmaci contro il cancro vale undici miliardi di dollari (Moss R.: “Questioning chemotherapy: a critique of the use of toxic drugs in the treatment of cancer”, Equinox press, 1995, ISBN 188192525x)
Alla fine, la storia la scrissero i vincitori: venne approvata una legge che bandiva il commercio del Laetrile/Amigdalina per il trattamento del cancro in tutti gli USA.

Attualmente, il trattamento del cancro con Laetrile è vietato in America, per legge, anche se praticato da medici. Ciò spiega il motivo per cui decine di migliaia di cittadini americani si fanno curare in costose cliniche private costruite appena oltre il confine messicano, alle Bahamas, e in altri luoghi, ove si recano, ufficialmente, “per villeggiatura” (VEDI ALLEGATO : “Mexican Clinics”).
Ad esempio, il dott. Francisco Contreras, attuale amministratore dell’ospedale Oasis of Hope di Tijuana (VEDI ALLEGATO: Contreras), Messico, in 35 anni di attività ha curato oltre 60.000 pazienti con la terapia nutrizionale vegetariana e vitamina B17 associata.
Il dott. Ernesto Contreras che utilizza il Laetrile dal 1963, ha affermato: “…Gran parte dei cancri maggiormente frequenti, come il cancro del polmone, del seno, del colon, delle ovaie, dello stomaco, dell’esofago, della prostata e i linfomi, migliorano notevolmente con il Laetrile…”.

Aspetti clinici della terapia con Laetrile (vit. B 17) per endovena
Attualmente è vietato per legge tale procedura terapeutica, sia in Usa che in altri paesi.
Ma in un lavoro del 1962 (Morrone J.: Chemotherapy of inoperable Cancer. Preliminary report of 10 cases trated with Laetrile, Exp. Med. Surg., 20, pp.: 299-308, 1962, VEDI ALLEGATO: Morrone), in dieci casi clinici in stadio avanzato di cancro, non trattati con Chemio, si dimostrò la buona efficacia clinica di questa vitamina, con remissione clinica di tutti i casi clinici considerati.

Si presero in considerazione DIECI casi di tumore avanzato, con metastasi, senza possibilità di condurre a buon fine interventi chirurgici:

Primo caso: Donna di 62 anni, di 118 libbre di peso, alta 62 pollici ( 1 pollice = 25 millimetri ). PAO (Pressione Arteriosa Omerale) = 144/95 millimetri di Mercurio. Affetta da adenocarcinoma di entrambe le mammelle con metastasi ossee al cranio, al rachide e alle pelvi. Presentava adenopatie ad entrambi gli inguini. Era stata operata di mastectomia bilaterale 18 anni prima. Non aveva mai fatto Chemio-Terapia, ma solo Radio-Terapia. Durante gli ultimi 6 mesi la paziente presentava dolori alla schiena, sull’intero rachide spinale, alle pelvi, alle coscie e alle gambe. Era incapace di sdraiarsi e doveva dormire su una sedia. La paziente doveva assumere Codeina e altri analgesisici ogni 2-3 ore. Il Laetrile le fu subito iniettato in vena, al dosaggio di 1 grammo: in 5 minuti la PAO scese di 12 millimetri di Mercurio, ma senza altri effetti collaterali. Il giorno successivo stava meglio, e i dolori si erano ridotti; l’appetito le era ritornato. In 1 mese la paziente ricevette 6 iniezioni di Laetrile: 4 da 1 grammo e 2 da 2 grammi . Durante il periodo di trattamento la paziente ritornò a casa, libera dai dolori, smettendo di assumere la Codeina , e prendendo soltanto 10 grani di Aspirina al bisogno o durante la notte per dormire. Nell’ultimo esame risultò completamente libera dai dolori. L’emocromo dimostrò infine incremento sia dei globuli rossi che dell’emoglobina.

Secondo caso: Uomo di 74 anni, 163 libbre di peso, alto 62 pollici ( 1 pollice = 25 millimetri ), PAO = 188/100 millimetri di Mercurio. Diagnosi di carcinoma inoperabile del polmone sinistro con metastasi in sede mediastinica. Mai eseguita Chemio-Terapia. Durante gli ultimi mesi, prima del ricovero, il paziente presentava tosse, dolore costante al torace, dispnea, sangue espettorato con la tosse, anoressia, perdita di peso ( 15 libbre ). Gli esami X-Ray dimostravano una massa sul lato sinistro del polmone. Broncoscopia e biopsia stabilivano la diagnosi di carcinoma del polmone. Una toracotomia esplorativa dimostrava un carcinoma estensivo del polmone sinistro con metastasi e lesioni alla pleura, diaframma, aorta, pericardio e mediastino: la condizione fu considerata inoperabile. Il dolore era così costante e severo che il paziente prendeva Meperidina e Codeina ogni 2-3 ore. Quando fu ascoltato per la sua malattia (anamnesi), egli aveva una così grande difficoltà a parlare e a respirare, che la sua storia clinica fu raccontata dalla moglie. L’esame medico rilevò sclere itteriche, congiuntive pallide, ingrandimento e dolenzia delle ghiandole cervicali e sopraclaveari, debolezza, edema dalle caviglie alle ginocchia. Il Laetrile, al dosaggio di 1 grammo , fu iniettato in vena. In 5 minuti la PAO scese di 28 millimetri di Mercurio, ma senza alcun segno di shock o di altri effetti avversi. Diversi giorni dopo, dopo la seconda iniezione intravenosa di 1 grammo di Laetrile, la PAO scese di 15 millimetri di Mercurio, ma senza alcun effetto collaterale, tranne una sensazione di prurito e di tensione alla spalla sinistra. Una settimana dopo, sia il dolore, sia la dispnea, sia l’edema erano sensibilmente diminuiti. Il colore cutaneo e l’aspetto generale erano migliorati. In un periodo di 7 settimane il paziente ricevette 16 iniezioni di Laetrile: 7 da 1 grammo 6 da 1,5 grammi , e 3 da 2 grammi . Il dolore era ridotto e l’appetito si era incrementato, ma senza aumento di peso del paziente. L’assunzione di Meperidina e di Codeina si era fatta discontinua.

Terzo caso: Donna di 40 anni, 113 libbre di peso, alta 61 pollici ( 1 pollice = 25 millimetri ). PAO = 140/90 millimetri di Mercurio. Diagnosi di carcinoma della mammella sinistra infiltrante i linfonodi ascellari, con metastasi al fegato. Mastectomia e Radio-Terapia in passato. Mai eseguita Chemio-Terapia. Negli ultimi 6 mesi precedenti il ricovero, la paziente accusava dolore molto severo all’addome e alla schiena. Meperidina, Morfina e Oppio erano richiesti al bisogno. Laetrile, al dosaggio di 1 grammo fu iniettato in vena. In 5 minuti la PAO scese di 10 millimetri di Mercurio, ma senza effetti collaterali apparenti. Il giorno successivo non vi era più dolore. Una seconda iniezione di Laetrile, da 1 grammo , fu ripetuta, determinando una caduta della PAO di 12 millimetri di Mercurio. In un periodo di 4 settimane la paziente ricevette 12 iniezioni di Laetrile, 10 da 1 grammo e 2 da 1,5 grammi . Il dolore si ridusse sensibilmente, e bastava un solo dosaggio di analgesico oppioide al momento di andare a dormire. Il morale e l’appettito migliorarono sensibilmente, ma non il peso della paziente. L’emocromo dimostrò un incremento nella conta dei globuli rossi e dell’emoglobina.

Quarto caso: Donna di 38 anni, 155 libbre di peso, 62 pollici ( 1 pollice = 25 millimetri ) d’altezza PAO = 160/90 millimetri di Mercurio. Diagnosi di adenocarcinoma della mammella sinistra con carcinomatosi. Sottoposta in passato a mastectomia, Radio-Terapia e castrazione. La paziente giunge con grave dolore alla spina dorsale, al torace, alle pelvi, alle gambe, alle braccia e alle mani. Esami X-Ray confermano la diagnosi di carcinoma metastatizzato. L’adenopatia era presente. Codeina, Meperidina e Oppio erano richiesti per il controllo del dolore. Il Laetrile, al dosaggio di 1 grammo , fu iniettato in vena. Non furono osservati effetti collaterali avversi. Nei giorni successivi il dolore si ridusse e l’appettito aumentò, assieme alle condizioni generali della paziente. Una seconda iniezione endovenosa di Laetrile, da 1 grammo , fu fatta successivamente in quei giorni: in 5 minuti la PAO scese di 16 millimetri di Mercurio, ma senza altri effetti collaterali avversi. Tre giorni dopo la paziente riferì che il dolore era considerevolmente diminuito e che adesso necessitava di un dosaggio minimo di oppioidi. In un periodo di 18 giorni ella ricevette 8 iniezioni di Laetrile, 5 da 1 grammo , 2 da 1,5 grammi e 1 da 2 grammi . Durante il periodo di terapia, la paziente dimostrò un progressivo miglioramento e il dolore si fece molto lieve. Gli oppioidi non furono più somministrati. Il morale divenne eccellente. Non si osservarono altri effetticollaterali dopo le iniezioni. L’emocromo dimostrò un miglioramento nella conta dei globuli rossi e dell’emoglobina.

Quinto caso: Ragazzo di 20 anni, 200 libbre di peso, alto 69 pollici ( 1 pollice = 25 millimetri ) PAO = 114/70 millimetri di Mercurio. Diagnosi di linfoma di Hodgkin. Diagnosticato in base a biopsia eseguita su ghiandola cervicale ingrandita. Impiegata Radio-Terapia. Il paziente accusava debolezza, capogiri e dolori all’ascella e all’inguine. I linfonodi ascellari e inguinali erano palpatoriamente ingranditi. Le congiuntive e le sclere erano pallide e itteriche. Il Laetrile, al dosaggio di 1 grammo , fu iniettato in endovena. In 10 minuti la PAO scese di 6 millimetri di Mercurio, ma senza altri effetti collaterali. Quattro giorni dopo il paziente riferì di sentirsi più attivo, con miglior appetito, e di non aver sofferto di altri effetti collaterali. Una iniezione di Laetrile, al dosaggio di 1 grammo , fu ripetuta pochi giorni dopo: la PAO scese di 4 millimetri di Mercurio, ma senza altri effetti collaterali. In un periodo di 4-5 mesi, la paziente ricevette 19 iniezioni di Laetrile, 5 da 1 grammo , e 14 da 2 grammi . Durante il periodo di terapia, i dolori al collo e all’inguine cessarono e scomparve l’adenopatia. Il paziente divenne euforico e migliorò il suo stato generale. Non furono osservati altri effetti collaterali avversi dopo le iniezioni. I valori ematici del sangue migliorarono sensibilmente.

Sesto caso: Donna di 37 anni, 190 libbre di peso, alta 66 pollici ( 1 pollice = 25 millimetri ). PAO = 280/110 millimetri di Mercurio. Sia la madre che la sorella erano morte di cancro al seno. Sottoposta in precedenza a mastectomia radicale (sinistra). Diagnosi di adeno-carcinoma infiltrante della mammella sinistra e metastasi all’ascella sinistra con masserelle nodulari multiple secernenti. La principale complicanza era un severo dolore sul lato sinistro, che necessitava dell’uso di Codeina, e da un cattivo odore proveniente dalle masse nodulari secernenti dell’ascella sinistra. Il controllo di queste complicanze era basato sull’utilizzo a giorni alterni di Oppio e di Meperidina. La spalla e il braccio sinistro erano doloranti e tumefatti. La pelle era arrossata e traslucida. La circonferenza del braccio sinistro misurava circa 20 pollici ( 1 pollice = 25 millimetri ), ed era comparata alla circonferenza del braccio destro ( 13 pollici ). Adenopatie erano presenti sull’intera ascella sinistra e in area sopraclaveare, ad entrambi i lati del collo e alla mammella destra. Il fegato era palpabile e dolente alla palpazione. Entrambi i lati del torace erano dolenti alla palpazione e particolarmente doloranti sotto i colpi di tosse. Il Laetrile, al dosaggio di 1 grammo , fu iniettato per endovena. In cinque minuti la PAO scese di 38 millimetri di Mercurio, ma senza altri effetti collaterali. Il giorno successivo la paziente ricevette una seconda iniezione di Laetrile. Il dolore e la tosse iniziarono a diminuire e così pure vi era meno materiale secernente dalle masserelle nodulari dell’ascella sinistra. Comunque, la paziente riferì una sensazione di calore e di prurito nell’area malata. Dopo la terza iniezione, il dolore si era alleggerito e lo sgradevole odore (fetor) era scomparso. Dopo la quarta iniezione, lo spurgo di materiale era completamente cessato e l’area era libera da odori cattivi. Croste multiple ricoprivano le masserelle in via di guarigione. L’infiammazione e l’indurimento delle masserelle erano completamente sparite. La struttura della pelle e del braccio sinistro era ritornata normale. In un periodo di 5 mesi, la paziente ricevette 50 iniezioni di Laetrile, 9 da 1 grammo , 39 da 2 grammi , e 2 da 2,5 grammi . L’immediata caduta della PAO era controllata con Fenilefrina da 0,3 milligrammi, usata simultaneamente al Laetrile. Durante il periodo di trattamento la paziente ritornò al lavoro. Il dolore e la tosse erano scomparsi. Il materiale organico escrescente dalle masserelle nodulari cessò, e così pure l’odore (fetor). La circonferenza del braccio sinistro si era ridotto da circa 20 pollici ( 1 pollice = 25 millimetri ) a 17 pollici , indicazione di una minore tumefazione. Oppioidi per controllare il dolore e la tosse non furono più richiesti. Non furono osservati altri effetti avversi dopo ciascuna iniezione. In questo caso il trattamento con Laetrile continuò da 7 luglio 1961 fino al maggio del 1962. In questo lungo periodo di dieci mesi, la paziente ricevette 133 iniezioni di Laetrile, due volte alla settimana o più spesso. Confrontando prima e dopo le analisi del sangue, si dimostrò un definitivo incremento del numero dei globuli rossi e dell’emoglobina. Le adenopatie e le tumefazioni regredirono di una considerevole estensione.

Settimo caso. Ragazzo di 21 anni, 149 libbre di peso, alto 170 pollici ( 1 pollice = 25 millimetri ). PAO = 110/70 millimetri di Mercurio. Diagnosi di Linfoma di Hodgkin. Una massa era presente davanti all’orecchio destro, ed era ritornato dopo 4 anni di apparente remissione; quando era stato rimosso, era stato diagnosticato come Linfoma di Hodgkin; un linfonodo duro, dolorante e ingrandito era adesso presente nella regione sterno-cleidomastoidea, e misurava 3 x 2 centimetri . Laetrile da 1 grammo fu iniettato in endovena. La PAO scese di 4 mm di Mercurio ma senza ulteriori effetti avversi. Tre giorni dopo il linfonodo si era ridotto di volume, si era fatto soffice, ed era meno dolorante. Dopo il sesto giorno tutti i dolori cessarono. In un periodo di 4 mesi, egli ricevette 27 iniezioni di Laetrile, 10 da 1 grammo e 17 da 2 grammi . Non si osservarono effetti avversi. Una iniezione, fatta direttamente nella massa tumorale, fu seguita da prurito e dolore locale. Durante il periodo di trattamento il paziente ritornò al collegio. Il dolore era assente, l’appetito buono, il peso incrementato di 13 libbre , e lo stato generale eccellente. I valori ematici, sotto terapia con Laetrile, erano migliorati.

Ottavo caso. Uomo di 66 anni, 120 libbre di peso, alto 68 pollici ( 1 pollice = 25 millimetri ), PAO = 188/98 millimetri di Mercurio. Diagnosi di cancro inoperabile della prostata con possibile metastasi al fegato. L’Emoglobina era di 10 grammi / 100 cc (millilitri) di sangue. Il paziente lamentava nicturia, ematuria, nausea, vomito, e severo dolore agli inguini e alle cosce. Codeina e Meperidina erano richieste al bisogno. La pelle e le sclere degli occhi erano itterici. Aveva dolore da adenopatie ad entrambi gli inguini. Laetrile da 1 grammo fu iniettato per endovena. In sette minuti la PAO scese di 68 millimetri di Mercurio, e la pelle divenne calda e umida di sudore. Il paziente appariva in procinto di shock, ma rispose prontamente all’iniezione di Fenilefrina. Il giorno dopo fu ripetuta l’iniezione di Laetrile. La PAO scese di 10 millimetri di Mercurio, ma non ci furono reazioni di shock. Dopo la seconda iniezione, i dolori cessarono e l’impiego degli oppiacei non divenne più obbligatorio. Nausea e vomito si alleggerirono, e anche l’itterizia si ridusse. In un periodo di 4 giorni egli ricevette tre iniezioni di Laetrile da 1 grammo . Durante questo periodo egli non ebbe più dolore e gli oppioidi furono assunti in maniera discontinua. Il sanguinamento dalle urine cessò. Nausea e vomito si alleggerirono, e l’itterizia diminuì ancora. L’emocromo e le analisi delle urine non mostrarono variazioni.

Nono caso. Donna di 65 anni, 110 libbre di peso, alto 66 pollici ( 1 pollice = 25 millimetri ), PAO = 160/90 millimetri di Mercurio. Diagnosi di adeno-carcinoma del pancreas e dell’omento. Emoglobina : 11,5 grammi/100 cc (millilitri) di sangue. Il fegato era palpabile e noduli dolenti si estendevano fino a 3 pollici ( 1 pollice = 25 millimetri ) sotto il margine costale. Durante i precedenti sette mesi prima del ricovero, la paziente aveva sofferto estremi dolori e aveva perso 20 libbre di peso. La Meperidina era richiesta al bisogno. Ella era emaciata, spossata, itterica e inabile a stare senza assistenza. Il Laetrile da 1 grammo fu iniettato in endovena. Non ci furono effetti avversi. Una seconda iniezione fu fatta 4 giorni dopo. Il dolore fu parzialmente risolto e il dosaggio della Meperidina fu ridotto. I valori ematici e urinari non mostrarono cambiamenti sotto terapia con Laetrile.

Decimo caso. Ragazzo di 17 anni, 140 libbre di peso, alto 71 pollici , PAO = 110/70. Diagnosi di Linfoma di Hodgkin, con metastasi al torace. Durante gli ultimi tre mesi prima del ricovero, una grande massa era cresciuta nella regione sopraclaveare sinistra e aveva raggiunto le dimensioni di un quarto di una arancia. Il paziente lamentava dolore ad entrambe le ascelle, spossatezza, nausea e anoressia. Aveva perso 25 libbre ed era itterico. La biopsia confermò la diagnosi. I linfonodi ascellari erano ingranditi, specialmente sul lato destro. X-Ray mostravano il progressivo ingrandimento nel torace della massa nodulare. Laetrile da 1 grammo fu iniettato per endovena. In 5 minuti la PAO scese di 6 millimetri di Mercurio ma senza altri apparenti effetti. Esaminando il paziente 2 giorni dopo, si notò che la massa al collo era più soffice e più piccola. In 5 giorni si ridusse di circa la metà rispetto alle dimensioni originali, si fece ancora più soffice e divenne mobile. I linfonodi ascellari erano adesso appena palpabili. Egli era libero da dolori e l’appetito era ritornato. In un periodo di 5 mesi ricevette 36 iniezioni di Laetrile, 19 da 1 grammo e 17 da 2 grammi . Non ci furono reazioni avverse. Durante il periodo di trattamento non ci fu dolore e non ci fu ingrandimento della massa sopraclaveare. L’appetito aumentò e il paziente mise su 24 libbre . Ritornò ai suoi studi. L’emocromo dimostrò un netto incremento dei globuli rossi e dell’emoglobina.

Casistiche
Interessanti, risultano essere quindi i confronti della ”Medicina Classica Fitoterapica” a base soprattutto di vitamina B17 (ma anche di alimentazione deprivata di proteine, vitamina B12, di glucosio e di Sodio, rispetto invece alle ”moderne” terapie anti-tumorali, tutte a base di Chemioterapia, Radioterapia e Chirurgia.
Si riporta, a tale scopo, un’indagine retrospettiva sulla cura del Melanoma attuato dalla “Terapia Gerson” confrontata con “Terapie Convenzionali” (Chirurgia, Radioterapia, Chemioterapia).

Una indagine di questo tipo fu condotta in USA prendendo in esame pazienti affetti da Melanoma e che erano sopravvissuti per almeno 5 anni dall’inizio della terapia. Tale periodo di tempo fu preso come termine, poiché corrispondente al periodo terminato il quale i pazienti vengono considerati ”curati” secondo i ricercatori oncologici dell’American Cancer Society.
L’indagine retrospettiva metteva a confronto dati di sopravvivenza di malati di Melanoma che avevano aderito ai protocolli della terapia Gerson (in totale 153 casi di pazienti gersoniani), confrontandoli con l’indice di sopravvivenza fissato a cinque anni delle terapie convenzionali attualmente in uso, e cioè Chirurgia, Radioterapia e Chemioterapia, derivati su dati estrapolati dalla letteratura medica su 16.229 casi (pazienti convenzionali).
Questi ultimi ebbero percentuali di sopravvivenza di gran lunga inferiori a quelli trattati con la terapia Gerson, morendo in genere entro 1 anno, rispetto invece ai pazienti gersoniani, per i quali la percentuale di sopravvivenza a cinque anni fu di quasi il 70% (in realtà fu del 69%).

Tale indagine retrospettiva sul melanoma fu condotta dai membri del Gerson Institut e da membri del Cancer Prevention and control Program dell’Università della California, entrambi situati a San Diego. Questa indagine retrospettiva descriveva tutti i pazienti, anche quelli che non risposero alla terapia Gerson, e includeva i Melanomi di Grado Primo e Secondo (cioè Melanomi localizzati), di Grado Terzo A e Terzo B (cioè con metastasi localizzate), di Grado Quarto A (metastasi diffuse nei linfonodi, nella pelle, e nei tessuti subcutanei) e di Grado Quarto B (metastasi negli organi viscerali).

Nel settembre del 1995 una rivista medica specializzata pubblicò questo lavoro con l’articolo ”Aspettativa di vita a cinque anni in pazienti affetti da Melanoma curati con la terapia dietetica secondo il metodo del dott Gerson: un’indagine retrospettiva” (Hildebrand, G.L.: Five year survival rates of melanoma patients treated by diet therapy after the manner of Gerson: a retrospective review, in Alternative Therapies, vol.1[4], september 1995, pp. 29-37. VEDI ALLEGATO: “MELANOMA”)

Dall’indagine retrospettiva risultò che per tutti i pazienti affetti da Melanoma di Grado Primo e Secondo (14 pazienti gersoniani e 15.798 pazienti convenzionali cioè trattati con tecniche tradizionali (Balch, C.M.: Cutaneous melanoma: prognosis and treatment results word wide, in Semin. Surg. Oncol., No.8, 1992, pp. 400-414), risultò che il 100% dei pazienti gersoniani era ancora vivo dopo 5 anni, contro invece il 79% dei pazienti convenzionali.

Sempre dalla stessa indagine retrospettiva risultò che per i pazienti affetti da Melanoma di Grado Terzo (cioè con metastasi localizzate), costituiti da 17 pazienti gersoniani e 103 pazienti convenzionali, questi ultimi curati presso la clinica tedesca Fachklinik Hornheide (Drepper, H.: The prognosis of patients with stage III melanoma: prospective long term study of 286 patients of the Fachlinik Hornheide, in: Cancer, vol. 71, 1993, pp.1239-1246), risultò che l’82% dei pazienti gersoniani era ancora vivo dopo 5 anni, contro invece il 39% dei pazienti in terapia convenzionale.

Sempre dalla stessa indagine retrospettiva risultò che per i pazienti affetti da melanoma di Grado Terzo A e di Grado Terzo B, costituiti da 33 pazienti gersoniani e 134 pazienti in terapia convenzionale, questi ultimi curati presso la clinica tedesca Fachklinik Hornheide (Drepper, H.: The prognosis of patients with stage III melanoma: prospective long term study of 286 patients of the Fachlinik Hornheide, in: Cancer, vol. 71, 1993, pp.1239-1246), risultò che il 71% dei pazienti gersoniani era ancora vivo dopo 5 anni, contro invece il 41% dei pazienti in terapia convenzionale.

Sempre dalla stessa indagine retrospettiva risultò che per i pazienti affetti da Melanoma di Grado Quarto A, costituiti da 18 pazienti gersoniani e 194 pazienti in terapia convenzionale studiati dall’Eastern Cooperative Oncology Group (Ryan L.: Prognostic factors in metastatic melanoma, in: Cancer, vol. 71, 1993, pp. 2995-3005), ), risultò che il 39% dei pazienti gersoniani era ancora vivo dopo 5 anni, contro invece il 6% dei pazienti in terapia convenzionale.

La percentuale di sopravvivenza per il Melanoma di Grado Quarto B non fu valutata.

Infine, dei 153 pazienti gersoniani arruolati nello studio, 71 di essi non figurano nelle liste finali, poiché mancanti di dati di follow up, o perchè morirono per cause estranee al Melanoma, o perché smisero di tenersi in contatto con i ricercatori.

In un altro lavoro, del 1962 (Morrone J.: Chemotherapy of inoperable Cancer. Preliminary report of 10 cases trated with Laetrile, Exp. Med. Surg., 20, pp.: 299-308, 1962, VEDI ALLEGATO: Morrone), in dieci casi clinici in stadio avanzato di cancro, non trattati con Chemio, si dimostrò la buona efficacia clinica della vitamina B17, che addirittura dimostrava di risolvere il caratteristico “fetor“ dei carcinomi mammari ulcerati all’esterno, con remissione clinica di tutti i casi clinici considerati.

Nel 1994, il prof. Binzen pubblicò i risultati da lui ottenuti trattando i pazienti con Laetrile negli anni 1974-1991. Su una casistica comprendente 180 pazienti che presentavano cancro primario (non metastatizzato e circoscritto ad un singolo organo o tessuto), 131 erano ancora vivi nel 1991, data in cui veniva pubblicato il rapporto. A quel tempo, 58 pazienti erano stati seguiti per un periodo dai 2 a 4 anni, mentre 80 di essi avevano avuto un follow-up medico per un periodo di 5-18 anni. Dei 42 pazienti che erano deceduti nel 1991, 23 erano morti a causa del cancro contratto, 12 per “cause non connesse” e 7 per “cause sconosciute” (Binzel E.P.: “Alive and Well”, VEDI ALLEGATO: “Alive and Well “).

Tra i pazienti che presentavano metastatizzazione, 32 su 108 erano morti della loro malattia, 6 per “cause non connesse”, e 9 per “cause sconosciute”. Dei 61 pazienti ancora vivi nel 1991, 30 avevano avuto un follow-up medico di 2-4 anni, 31 erano stati seguiti per un periodo di 5-18 anni.

Da un’altra casistica, quella del dott. John A. Richardson, del 1976, risultano documentati oltre 6.000 casi che dimostrano un effetto positivo della vitamina B17 contro il cancro.

Esistono 4.800 casi documentati e attentamente studiati dal dott. Ernesto Contreras, selezionati fra circa 10.000 cartelle cliniche raccolte in 14 anni di esperienze con il Laetrile, cartelle cliniche che salgono a circa 100.000 considerando anche i casi clinici osservati fino all’anno 2000. Parte di questa casistica è disponibile alla clinica Oasis of Hope di Tijuana (VEDI ALLEGATO: Contreras).

Il dott. Paul Wedel dell’Oregon, anche lui guarito dal cancro con vitamina B17 e dieta simil-gersoniana, ha documentato circa 4.000 casi di trattamento metabolico.

Altri 1.000 casi sono stati documentati dal dott. Manuel Navarro dell’Università Santo Tomas di Manila, Filippine.

Addirittura, lo stesso governo messicano, sotto la guida del dott. Mario Soto de Leon, direttore medico della Cydel Clinic di Tijuana, sta monitorando circa cento pazienti in terapia metabolica simil-gersoniana con vitamina B17.

In Germania, il dott. Hans Nieper ha documentato circa 1.000 casi (http://www.mwt.net/~drbrewer)

Interessante considerare che casi clinici come quelli del sig. Glen Rutherford del Kansas, guariti completamente a Tijuana, sono inseriti negli archivi dei tribunali come “cure”.

Curiosamente, anche personaggi politici di una certa rilevanza, come l’ex-presidente americano Reagan asserirono più volte il diritto di scegliere liberamente il Laetrile come trattamento per il cancro (“Mike Blair: Reagan reaffirms Laetrile backing. Even as federal bureaucrats were tryng to bury Laetrile with a rigged report, President Reagan was reasserting his view that people should be free to use the substance….”).

Se il cancro appare misterioso e spaventoso, è perchè la società lo ha confezionato in questo modo. Ma la realtà è che il genere umano è stato sempre afflitto nel passato da malattie, quelle che la Storia ricorda come “incurabili” e che queste furono sconfitte dalla semplice modifica dell’alimentazione e da una semplice vitamina.

Il cancro, quindi, non è altro che una malattia metabolica, cronico-degenerativa, dovuta alla carenza cronica di vitamine naturali fra cui, soprattutto, la vitamina B17.

Ricordiamo le altre malattie “incurabili”:
Scorbuto (tasso di mortalità variabile, debellata dalla vitamina C);
Pellagra (tasso di mortalità del 97%; debellata dalla Niacina o vitamina B3);
Anemia perniciosa (tasso di mortalità del 99%, debellata dalla vitamina B12 e dall’acido folico);
Beri Beri (tasso di mortalità del 99%, debellata dalla Tiamina o vitamina B1);

Dott. Giuseppe Nacci
Medico Chirurgo
Specialista in Medicina Nucleare
www.lecurenaturali.com

Dello stesso autore:
Giuseppe NACCI: “MILLE PIANTE PER GUARIRE DAL CANCRO SENZA CHEMIO”, libro on-line, di circa 500 pagine, liberamente scaricabile da INTERNET da vari siti a cui è stato regalato (www.erbeofficinali.org www.mednat.org ) dopo la chiusura del proprio sito www.lecurenaturali.com, su “pressioni” dell’Ordine dei Medici di Trieste

Ulteriori testi in lingua inglese presenti sulla vitamina B 17:

http://www.thefountainoflife.ws/cancer/howgood.htm
www.1cure4cancer.com/scientificfacts.html
www.curezone.com/diseases/cancer/laetrile.asp
www.worldwithoutcancer.org.uk/analysisindex.html
http://www.thefountainoflife.ws/cancer/howgood.htm
www.internalhealth.com/1newsletter_jan03.htm
health.centreforce.com/health/laetrile.html

www.anticancerinfo.co.uk/In Brief Series webpage.htm
www.worldwithoutcancer.org.uk/analysis7.html
http://www.antiaging-systems.com/extract/laetrile.htm
http://www.smart-drugs.net/ias-laetrile-cancer.htm
http://www.brave-souls.com/therapy.html
http://www.1cure4cancer.com/controlcancer/information/laetrile.htm
www.1cure4cancer.com/FAQ.htm

www.disinformazione.it

02 febbraio 2009

DEPRESSIONE 2009: IL PEGGIORE DERAGLIAMENTO NELLA STORIA DELL'ECONOMIA

Che lo percepiamo o meno, il cambiamento è una costante. Ma solo quando lo vediamo coi nostri occhi ci accorgiamo che è avvenuto. E ormai è tardi.
L'espressione "bolla speculativa" si usa per descrivere l'elefantiasi finanziaria che caratterizza l'apprezzamento, spesso folle quanto ingiustificato, di questo o quel prodotto o titolo. Queste due parole, tuttavia, non riescono a dare l'idea delle catastrofiche conseguenze di quell'apprezzamento; a tale scopo, l'espressione migliore sarebbe "deragliamento ferroviario". Il 2009 sta per vedere il peggior deragliamento nella storia dell'economia.
Le speculazioni frenetiche e ingiustificate (ad esempio la bolla immobiliare del 2000-2007) non sono una novità. Speculazioni simili hanno riguardato i titoli internet-correlati negli anni 90, i titoli delle emittenti radiofoniche negli anni 20, così come successe con le azioni delle ferrovie nel XIX secolo e con i bulbi di tulipano nel XVII. Le speculazioni folli fanno parte di noi come i mercati.

L'ILLUSIONE DELLA RAZIONALITÀ DEI MERCATI

La prima borsa valori al mondo fu quella di Amsterdam, fondata nel 1602. Amsterdam fu anche la prima a vedere la nascita di una bolla speculativa, la Tulipomania, che si verificò di lì a poco, tra il 1621 e il 1636. Questo è il sunto che ne da Wikipedia [http://en.wikipedia.org/wiki/Tulip_mania] :

-- ...i commercianti iniziarono a firmare davanti a un notaio contratti per acquistare tulipani alla fine della stagione (dei veri e propri future). In questo modo gli olandesi, che hanno sviluppato molte delle tecniche della finanza moderna, crearono un mercato dei tulipani come beni durevoli.
La vendita allo scoperto [1] venne proibita da un editto del 1610, che venne reiterato e rafforzato nel 1621 e nel 1630, e di nuovo nel 1636. I venditori allo scoperto non venivano sottoposti a sanzioni penali, ma gli editti ne dichiaravano inesigibili i contratti
Con la crescente popolarità dei prodotti floreali, i coltivatori pagavano prezzi sempre più alti per i bulbi modificati da un virus (un virus caratteristico dei tulipani, causa di spettacolari variazioni cromatiche). Verso il 1634, in parte per la domanda dal versante francese, gli speculatori fecero il loro ingresso nel mercato
Nel 1636 gli olandesi crearono un vero e proprio mercato di future, dove i contratti per l'acquisto dei bulbi a fine stagione venivano comprati e venduti. I commercianti si riunivano in "college" dentro le taverne, e i compratori dovevano pagare una "tassa del vino" del 2,5% (fino a un massimo di tre fiorini) per ogni transazione.
Nessuna delle parti pagava un margine iniziale o un margine di mark-to-market [2], e tutti i contratti si stipulavano con la controparte individuale piuttosto che con la borsa. A causa del collasso del mercato del 1637, nessuna consegna venne mai fatta per onorare quei contratti...
Il prezzo dei bulbi più rari continuò a crescere per tutto il 1636. A novembre, il prezzo dei bulbi comuni, sprovvisti del virus, cominciò a salire anch'esso. Gli olandesi descrissero spregiativamente questo scambio di contratti come "windhandel" (letteralmente "commercio del vento"), perché in realtà nessun bulbo passava effettivamente da una mano all'altra. In ogni modo, nel febbraio del 1637 il prezzo dei contratti dei bulbi crollò di colpo, e il commercio di tulipani si arenò del tutto.-- [3]

È chiaro che i mercati "complessi e sofisticati" di oggi non sono un inedito come qualcuno preferisce credere. Ad essere nuove, tuttavia, sono le circostanze e le conseguenze del collasso in corso. Oggi i mercati finanziari sono un fenomeno globale, e altrettanto globali saranno le ricadute.
L'invenzione della borsa valori nella Amsterdam del 1602, insieme alla introduzione della carta moneta basata sul credito da parte della Banca d'Inghilterra nel 1694, dovevano cambiare il corso della storia dell'umanità per i successivi tre secoli. Quest'era è ora giunta alla fine.
Il mondo evocato dal credito sta crollando insieme alle sue fondamenta plasmate dal credito, trasformandosi a mezzanotte in zucca come la carrozza della favola, dato che per il 2009 la fiaba finanziaria in un incubo di debiti inestinguibili
Il collasso dei mercati e del commercio mondiali è il segno che siamo alla fine di un'era. L'attuale collasso finanziario è l'inizio di questa fine. Quando sarà compiuto, altrettanto finita sarà l'epoca che ha generato. La storia umana procede per ondate. Sta per iniziarne una nuova.

SULLE ORME DI JOHN LAW

L'anno scorso, durate le feste natalizie, Martha ed io visitammo il museo della Banca d'Inghilterra, che si trova nella City, a Threadneedle Street, la sorgente prima dell'oceano globale del credito cartaceo. L'anno scorso il morale londinese era ancora alto. Ora non più.
Durante queste feste abbiamo seguito le orme di John Law da Amsterdam a Parigi a Venezia. John Law, banchiere scozzese e teorico economista, aveva conosciuto bene i mercati finanziari di Amsterdam, prima di introdurre il denaro di carta (e conseguente catastrofe finanziaria) in Francia, e rifugiarsi poi, esule, a Venezia, sua ultima dimora [4]. Forse è appropriato che John Law sia sepolto nella Chiesa di San Moisè di Venezia, che oggi è circondata da negozi alla moda come Gucci, Fendi, Valentino, Prada e Versace, dettaglianti del lusso che hanno goduto alla grande degli eccessi della recente bolla globale.
Ma, così come la bolla della Tulipomania prefigurava i mercati di oggi, la storia di John Law ha molto da dirci sul collasso in corso. La miscela di mercati finanziari e moneta cartacea è un composto volatile, e niente è stato tanto volatile e distruttivo quanto l'introduzione da parte di John Law della carta moneta nei mercati finanziari francesi. John Law non riteneva che il denaro possedesse un suo valore intrinseco (come l'oro e l'argento), ma che potesse essere creato per legge, sotto forma di carta moneta emessa per decreto governativo, un'idea quelle promosse in seguito dall'economista americano Milton Friedman.
Il disastroso esperimento di John Law con la carta moneta, insieme al suo ruolo nella Mississippi Land Company (una bolla finanziaria che rivaleggiò con quella dei tulipani) trasformarono alla fine la Francia e buona parte dell'Europa in un'economica terra desolata che avrebbe alla lunga causato la caduta dell'aristocrazia francese.
L'influenza distruttrice di John Law sull'economia francese è stata comunque surclassata dalla odierna turbo-miscela di credito cartaceo delle banche centrali, eccesso di rischio e indebitamento, e la globalizzazione dei mercati - una miscela talmente volatile, talmente diffusa, talmente infiammabile da essere sul punto di distruggere il vecchio mondo costruito sul debito e i soldi di carta.

SULLA NATURA AUTOCORRETTIVA DEI MERCATI IRRAZIONALI

Nel novembre del 2006 il professor Antal Fekete rivolse un'allocuzione alla classe 2007 del corso MBA [Master in Business Administration] della University of Chicago, a quel tempo territorio di Milton Friedman, il celebre studioso cantore della moneta creata ex nihilo [fiat currency].
Il professor Faneke intendeva cimentarsi in una caustica confutazione delle teorie di Friedman. Il professore, sostenitore di lunga data del gold stantard e del suo ruolo nelle questioni monetarie, riteneva che John Maynard Keynes da sinistra e Milton Friedman da destra avessero dato linfa intellettuale alle politiche responsabili degli odierni problemi monetari - la rimozione dell'oro dal sistema monetario internazionale.
Ma il professore, nel suo discorso, non criticò Friedman, che era scomparso il giorno precedente. Invece, il professor Fekete mise in guardia gli studenti sulla fragilità degli attuali mercati cartacei, mercati che sono diventati una stupefacente piramide rovesciata di derivati (allora 480, oggi 668 bilioni di dollari) e bancarotte potenziali, costruita su promesse impossibili da mantenere.
Gli studenti prestarono pochissima attenzione all'avvertimento del professore. Troppo a lungo si erano allenati per scalare il palo della cuccagna [5] offerto dalle banche d'investimento di Wall Street, gli opulenti cambiavalute del tempio della fiat currency.
Futuri laureati del prestigioso corso di MBA alla University of Chicago, gli studenti riponevano grandi speranze nel loro diploma. All'epoca delle osservazioni del professor Fekete, la contrazione del credito dell'agosto del 2007 era ancora nove mesi nel futuro; prossima, ma ancora lontanissima dalle possibilità che quegli studenti ritenessero reali.
Uno di loro domandò: "Anche se lei avesse ragione, non crede che i mercati si autocorreggeranno?"
Per i veri credenti nei soldi di carta, nei mercati di carta e nei profitti di carta, l'autocorrezione era la panacea, accettata ideologicamente, per qualsiasi cosa facessero i mercati.
Quello studente non si sarebbe mai aspettato che la prossima autocorrezione avrebbe spazzato via il futuro in cui sperava. Che al posto di un cospicuo stipendio iniziale (con aggiunta di bonus appetitosi) presso Lehman's, o Bear Stearns, o Merrill Lynch, o Morgan Stanley, si sarebbe ritrovato a domandarsi come ripagare il suo prestito studentesco, dato che la banca in cui vedeva il suo futuro è fallita, o si è fusa con un'altra per evitare la bancarotta.
Ma in quel momento, simili eventualità sembravano improbabili, se non addirittura assurde. Oggi sono solo l'assaggio di ciò che deve ancora avvenire. Si tratta di un mondo talmente in contrasto con le convinzioni di ieri che sono in pochi a poter immaginare cosa ci aspetta.
E uno di questi pochi è Dimitry Orlov.

DIMITRY ORLOV: LE CINQUE FASI DEL COLLASSO [6]

Dimitry Orlov, autore di "Reinventing Collapse. The Soviet Example and American Prospects" (New Society Publishers, 2008), osservò il crollo dell'Unione Sovietica durante gli anni 90 e ha previsto che una crisi simile avrebbe in seguito colpito anche l'America.
Anche Buckminster Fuller previde nel 1981 il collasso di Unione Sovietica ed America - il crepuscolo delle strutture di potere globale - nel suo libro "The Critical Path" (St. Martin's Press, 1981). Entrambe le nazioni, paralizzate da un debito eccessivo prodotto da un'eccessiva spesa militare (quello che Fuller chiamava "killingry" ["industria dell'ammazzamento", calco di "weaponry", contrapposto a "livingry", "industria, economia del sostentamento"]) erano colossi in declino la cui scomparsa avrebbe lasciato dietro di sé un mondo migliore.
Orlov scrive:
"Avendo riflettuto a lungo sia alle differenze sia alle somiglianze tra le due superpotenze - l'una già crollata, l'altra che sta crollando mentre scrivo queste righe - mi sento in grado di abbozzare un'ipotesi, la definizione di cinque stadi del collasso che costituiscano un tracciato mentale che saggi la nostra preparazione al crollo, e che ci aiuti a migliorarla.
Fase 1: Collasso finanziario. La fede nel "business as usual" non c'è più. Non si da' più per scontato che il futuro sarà abbastanza simile al passato da garantire la valutazione dei rischi e il valore di titoli e merci. Le istituzioni finanziarie falliscono; i risparmi evaporano, insieme alla disponibilità di capitale.
Fase 2; Collasso commerciale. La credenza che "ci penserà il mercato" scompare. La moneta si svaluta e/o diventa scarsa, appare l'accaparramento, le catene di ingrosso e dettaglio scompaiono, e la diffusa scarsità di beni di prima necessità diventa la norma..."

La Fase 1 dello schema di Orlov è già in pieno svolgimento. La maggior parte delle banche commerciali e di investimento è insolvente, imbellettata e ancora in gioco solo per via delle garanzie monetarie del governo, garanzie che dovrebbero impedire ai lavoratori di rendersi conto che i loro risparmi di una vita sono in grave pericolo.
Durante la Fase 1 di Orlov i risparmi e l'accesso al capitale svaniscono. Nelle economie moderne il capitale, cioè il credito cartaceo, ha preso il posto del denaro vero, cioè oro e argento. La moneta cartacea non è più vero denaro, non più di quanto un'icona o la fede in dio siano DIO. I depositi e i risparmi, nelle economie mature basate sul credito come la britannica e la statunitense, sono oggi a tutti gli effetti inesistenti.
Il capitale non è altro che credito sotto mentite e esili spoglie, e il credito sta rapidamente svanendo, una situazione che risulterà fatale per chi è assuefatto alla sua pervasiva presenza, cioè le corporation, i governi e i lavoratori, in particolare negli USA, nel Regno Unito, in Europa eccetera. Da un anno all'altro la quantità di nuovi prestiti è crollata del 91%. Le conseguenze saranno eccezionali e senza precedenti.
Il deragliamento, al momento in corso, si compirà nel 2009. Non consisterà di un singolo evento. Ci sarà una catena di crisi prolungate, accoppiate a ripetuti collassi dell'accesso al credito. a beni e servizi, insieme al cumulo esponenziale di eventi prima inimmaginabili. Nei mercati di oggi, monetariamente devastati, il credito è diventato essenziale per qualsiasi attività commerciale. Il sogno dei banchieri è l'incubo di produttori e risparmiatori. Il credito diventa capitalizzazione del debito, che diventa profitto per i banchieri e produce ulteriori fallimenti e bancarotte personali. L'economia moderna non è per niente complessa e sofisticata. È un abominio inflitto al corpo economico dell'umanità.
La Fase 2 di Orlov arriverà sulla scia della Fase 1. La Fase 2 è oggi più prossima di quanto lo fosse ieri. Il finale di partita prefigurato da alcuni diventerà una realtà per tutti quanti. Gli eventi previsti, nella memoria recente di chi li subirà, non hanno precedenti.
Il vecchio mondo fondato sulla moneta cartacea, durato tre secoli, sta finendo. Le banche centrali, che hanno scambiato l'oro con la carta, si ritrovano incapaci di risolvere i problemi creati dalla loro moneta virtuale. Le conseguenze sono molto più vaste di quanto si possa immaginare - ma i limiti dell'immaginazione non fermano gli eventi.

ORO, FORBICI, CARTA

Noi che siamo cresciuti in un mondo di credito e debito non possiamo ricordare o capire davvero la funzione svolta dall'oro nel sistema monetario prima che il denaro vero venisse sostituito dalla carta a credito delle banche centrali. Quando il legame tra oro e denaro venne reciso, furono in pochi a comprenderne le conseguenze, conseguenze che oggi ci cadono sul groppone.
Uncle Milton and Uncle John
Gave much thought to what was wrong
But their bright ideas about the public purse
Have now made things so much worse

[liberissima traduzione (sacrificando il riferimento a Keynes):
Milton caro, non è affatto bello
smarmittarti quel cervello
per capire cosa fu
che non funziona più
nella ciclica virtù
del debito universale.
Pensare ti fa male.]

La discussione sul ruolo di oro e argento nel sistema monetario non trova posto nelle università di oggi. Uno dei più grandi economisti del mondo, i cui scritti hanno predetto coerentemente la crisi attuale, Ludvig von Mises (della scuola austriaca), non ha mai ottenuto un lavoro in un'università americana.
Sebbene avesse il titolo di "visiting professor" da parte della New York University, Mises non ricevette mai alcun compenso e per sopravvivere dovette dipendere sempre dall'aiuto di altri. Il fatto che docenti di livello molto inferiore al suo ricevessero invece uno stipendio, da' l'indicazione del perché oggi la maggior parte degli economisti sia incapace di spiegare adeguatamente o risolvere i nostri problemi economici.

I CAZZONI DI PRINCETON

L'influenza del complesso militare industriale sull'attività accademica, nella sua indubbia efficacia, è costato moltissimo a questa nazione. Nel suo discorso di commiato del 1961, il Presidente Dwight D. Eisenhower aveva messo in guardia contro quest'eventualità. Libertà e ricerca intellettuale non sono slegate - così come tirannia e obbedienza cieca.
La locuzione del professor Fekete alla University of Chicago era intitolata "Where Friedman Went Wrong" ["Dove Ha Sbagliato Friedman"], e includeva questa citazione del professor Walter E. Spahr, direttore del Dipartimento di Economia della NYU dal 1927 al 1956:
"Qual è il significato del gold standard e di una moneta riscattabile? Rappresenta integrità. Assicura il controllo dei cittadini sull'uso del denaro pubblico da parte del governo. È la migliore garanzia contro la socializzazione di una nazione [7]. Permette a un popolo di tenere banche e governo sotto controllo. Impedisce che l'afflusso di valuta vada tanto in là da distruggerne il valore. Tende a imporre un livello minimo di onestà ai funzionari bancari e statali. È il simbolo di una società libera e di un governo rispettabile. È il prerequisito indispensabile per un'economia sana. È la prima linea di difesa economica degli uomini liberi."
Le parole eloquenti del professor Spahr sono un tempestivo memento dell'importanza del gold standard e spiegano molto sul come siamo giunti alla situazione attuale. Il gold standard è la regolamentazione per banche e governo che avrebbe prevenuto il disastro che incombe su di noi; ma adesso è il 2009, ed è troppo tardi per rimediare a quello che hanno combinato.
Il professor Spahr comprendeva che il ruolo essenziale dell'oro nei sistemi monetari è quello di impedire a banchieri e governo di oltrepassare i limiti di una politica responsabile e di un'economia avveduta, limiti che, una volta rimossi, conducono alla rovina la nazione e i suoi cittadini.
Quando il Presidente Nixon troncò il legame tra oro e dollaro - secondo i suggerimenti di Milton Friedman - le paure di uomini come Spahr e Fekete hanno cominciato a prendere consistenza. Ora, tre decadi più tardi, il risultato è sotto gli occhi di tutti. I mercati finanziari sono paralizzati, il commercio globale rallenta sempre più, i governi deprezzano la loro stessa fiat currency, e gli eccessi di governi e banchieri hanno condoito il mondo sull'orlo di un'altra Grande Depressione.
I moniti degli Spahr e dei Fekete non sono stati tenuti da conto. Anzi, non sono nemmeno stati ascoltati. La soppressione del libero dialogo e delle istanze contrarie agli scopi e interessi di corporation, banche e governi, si è imposta nelle università e nei media. E l'America ne paga il prezzo, salatissimo.
Solo quando la libertà è perduta, si fanno chiare le ragioni della sua scomparsa.
Per chi fosse interessato al ruolo critico del gold standard, il professor Fekete terrà una serie di conferenze il 27, 28 e 29 marzo, in Ungheria. Gli argomenti saranno il gold standard e il deporto di oro e argento, così come l'imminente depressione. Per informazioni: GSUL@t-online.hu
Ci sarà anche un mio intervento.

L'EREDITÀ DI JOHN LAW Vs LA VISIONE FUTURISTICA DI R. BUCKMINSTER FULLER

Nel 1966 sono stato fortunato a incontrare, alla facoltà di legge, Marshall Thurber, la cui amicizia per me è durata ben oltre la mia breve esperienza di docente. È una fortuna in più che in seguito Marshall diventasse amico e sostenitore di Buckminster Fuller e della sua ricerca.
In novembre, nel corso di una discussione sulla crisi in corso (predetta da Fuller più di venticinque anni fa), Marshall mi raccomandò di leggere l'ultimo libro scritto da Fuller "Grunch of Giants" (Design Science Press, 1983).
Il libro era fuori catalogo, e rintracciabile su Amazon al prezzo da collezionisti di 199 dollari, così Marshall si offrì di inviarmi la bozza firmata in suo possesso, nel caso il libro non fosse disponibile a breve. Fortunatamente, in seguito Marshall mi indirizzò verso il sito del Buckminster Fuller Institute, dove il prezzo era di 17,95 [http://bfi.org/?q=node/406] Ho terminato la lettura di quest'opera straordinaria, "Grunch of Giants", il giorno di Natale, mentre io e Martha stavamo attraversando le Alpi. Per ora vorrei astenermi da una disamina personale del libro, dato che l'opera si regge benissimo sulle sue gambe e ogni lettore può agevolmente giungere alle proprie conclusioni. In ogni caso, "Grunch of Giants" per me è una conferma della grandezza e profondità della visione di Fuller.
Dopo aver letto questo libro non posso fare a meno di di vedere la netta differenza tra due visioni/versioni del mondo tra loro diametralmente opposte. A un estremo dello spettro c'è la "Scarcity Theory of Value" [Teoria del Valore Basato sulla Scarsità] di John Law, e all'alro c'è la "False Assumption of Scarcity" [Falso Presupposto di Scarsità] di Buckminster Fuller. Le due teorie sono diametralmente opposte sia nei presupposti sia nelle conseguenze e ci fanno comprendere molto bene la differenza tra l'attuale mondo di crisi continua (che conferma le teorie sulla scarsità di John Law) e la promessa di un possibile futuro (l'idea di abbondanza di Buckminster Fuller).

EMERSIONE PER MEZZO DELL'EMERGENZA

Tramite l'amicizia di Marshall Thurber con Buckminster Fuller, sono a conoscienza del concetto di "Universal Emergence Through Emergency" [Emersione, evenienza culturale e/o politica, facilitata da una situazione emergenziale]. È sempre più chiaro che l'attuale crisi si stia avvicinando a una fase di emergenza - prerequisito di un'Emersione Universale.
Schieriamoci da un lato, e contribuiamo alla sua nascita. È in arrivo un mondo nuovo, un mondo migliore.
Nel frattempo, oro e argento potranno darci una mano.

Darryl Robert Schoon
Fonte: www.marketoracle.co.uk
Link: http://www.marketoracle.co.uk/Article8082.html
15.01.2009

Traduzione per www.comedonchisciotte.org a cura di DOMENICO D'AMICO

NOTE DEL TRADUTTORE

[1] http://www.borsaitaliana.it/documenti/rubriche/sottolalente/short-selling.htm
[2] http://www.ilsole24ore.com/art/SoleOnLine4/100-parole/Economia/M/mark-to-market.shtml?uuid=ec917804-580a-11dd-93cb-a54c5cfcd900&DocRulesView=Libero
[3] In italiano: http://it.wikipedia.org/wiki/Bolla_dei_tulipani
[4] Su John Law, "l'uomo che inventò il denaro" cfr. http://www.banconotemondiali.it/articolo.asp?id=5 Law propose di sostituire la moneta metallica con quella cartacea: una sostanziosa circolazione di moneta cartacea avrebbe stimolato l'economia. Il duca d'Orleans, sommerso dai debiti, non ci pensò su due volte e accettò la proposta di Law che, intuiti i benefici dell'attività creditizia delle banche, fondò la Banque Génerale, che emetteva biglietti e che, divenuta nel 1718 Banque Royale, ottenne la gestione del debito pubblico francese. In questo modo la carta moneta poteva rimpiazzare le monete correnti, il luigi d'oro e lo scudo d'argento, in cambio di depositi in metalli preziosi. Law stesso accumulò un'ingente fortuna, al punto che, dopo la sua conversione al cattolicesimo di Roma, fu nominato ministro di Francia. Dopo circa due anni dalla prima emissione di banconote, Law fondò la Compagnia del Mississippi acquisendo il diritto esclusivo di avere rapporti commerciali tra Francia e Louisiana per poi convincere un gran numero di investitori a comprare le azioni emesse dalla compagnia con la carta moneta emessa. Il finanziere scozzese divenne l'uomo più ricco d'Europa e anche gli investitori del Mississippi divennero ricchissimi. Ma nel 1720 le perdite delle iniziative coloniali della Compagnia causarono sfiducia negli investitori che gli voltarono le spalle e convertirono le banconote ricavate dalle vendite delle azioni in monete di metallo. Ciò portò al fallimento della Banque Royale e della stessa Compagnia delle Indie e all'inevitabile risultato che la moneta messa in circolazione da Law era ormai solo carta straccia. Voltaire, a questo proposito, disse: "Finisce così il sistema della carta moneta, che ha arricchito un migliaio di pezzenti e ha impoverito centinaia di migliaia di galantuomini"
[5] Nell'originale "brass ring", premio da afferrare al volo in una giostra [http://www.worldwidewords.org/qa/qa-bra4.htm]
[6] Vedi http://www.ariannaeditrice.it/articolo.php?id_articolo=17740 ; e in Comedonchisciotte http://www.comedonchisciotte.org/site/modules.php?name=News&file=article&sid=5214 ; http://www.comedonchisciotte.org/site/modules.php?name=News&file=article&sid=5235
Gli altri tre stadi del collasso, non citati nel presente scritto, sono:
Stadio 3: Crollo politico. è perduta la fede in "il governo si prenderà cura di te". Mentre i tentativi ufficiali di alleviare la diffusa perdita di accesso alle risorse commerciali di beni di sopravvivenza non riescono a migliorare la situazione, l'establishment politico perde legittimità e rilevanza.
Stadio 4: Crollo sociale. è perduta la fede in "i tuoi si prenderanno cura di te". Nel frattempo, le istituzioni sociali locali – siano esse rappresentate da enti filantropici, leader della comunità o altri gruppi che si affrettano a riempire il vuoto di potere – esauriscono le risorse o si dissolvono a causa di conflitti interni.
Stadio 5: Crollo culturale. è perduta la fede nella bontà dell'umanità. La gente perde la propria capacità di "gentilezza, generosità, attenzione, affetto, onestà, ospitalità, compassione, carità" (Turnbull, The Mountain People ['La gente della montagna']). Le famiglie si disintegrano e i loro componenti competono come individui nell'accaparrarsi le scarse risorse. Il nuovo motto diventa "Possa tu morire oggi cosicché io muoia domani" (Solženicyn, The Gulag Arcipelago ['Arcipelago Gulag']). Potrebbero persino verificarsi episodi di cannibalismo.
[7] La "socialization" dell'originale è in pratica sinonimo di nazionalizzazione: classico cortocircuito del pensiero janqui.