22 agosto 2006

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Italiani assaltati in Niger, contatti ripresi
Roma: «21 connazionali nel gruppo di escursionisti assaltato». Al governo nigerino risultano soltanto due rapiti ma nel Nord del Paese

ROMA - I turisti italiani appartenenti al gruppo che ieri è stato aggredito da una banda di fuorilegge in Niger, al confine con il Ciad, stanno tutti bene e attendono di tornare alla base dalla quale si sono mossi per la zona desertica nella quale si trovano. A comunicarlo è il turista tedesco del gruppo che ieri è riuscito a scampare all'assalto. L'uomo è infatti in contatto con il resto della comitiva.
Secondo la sua ricostruzione, i turisti sono stati assaltati da un gruppo di malviventi nella zona desertica nella quale si trovavano, sono stati derubati e trattenuti per qualche ora fin quando gli assalitori sono andati via lasciandoli liberi. Ora attendono di rientrare alla base. Maggiori dettagli e precisazioni saranno forniti dalla Farnesina non appena il nostro ministero sarà in grado di avere un contatto diretto con gli italiani.
«Per il momento, possiamo dire che sono stati trovati, ma non liberati» ha dichiarato un portavoce del ministero. Il capo dell'Unità di Crisi della Farnesina, Elisabetta Belloni, precisa: «Siamo riusciti a parlare di nuovo con il cittadino tedesco che aveva dato l'allarme nella notte, il quale ci ha detto che ha ripreso contatto con il gruppo e che starebbero tutti bene. Ma non abbiamo ancora elementi di che cosa sia successo».

IL GOVERNO NIGERINO: «DUE ITALIANI RAPITI AL NORD» - Secondo la Farnesina, che per prima aveva dato notizia della scomparsa degli escursionisti, nel gruppo ci sarebbero 21 italiani. Al governo nigerino invece risultano soltanto due italiani rapiti nella regione di Agadez, nel Nord del Niger.
ZONA A RISCHIO - In una nota della Farnesina si segnala che "il turismo d'avventura nell'area dove è accaduto l'episodio è stato ripetutamente ed esplicitamente sconsigliato dalla Farnesina, anche attraverso il sito istituzionale www.viaggiaresicuri.mae.aci.it, trattandosi di un'area di particolare pericolosità dove è assai alto il rischio di rimanere vittima di episodi criminosi".
La nota della Farnesina precisa che gli italiani rimasti coinvolti nel rapimento non avevano «ritenuto, prima di mettersi in viaggio, né di avvisare il ministero degli Esteri né di registrarsi nel sito dovesiamonelmondo».
NUMERO D'EMERGENZA - La Farnesina aggiunge che per i familiari dei membri del gruppo è attivo il numero di emergenza dell'Unità di crisi 06-36225.

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