20 agosto 2006

Il Molestatore catodico:-(((



Un gruppo di fan ha organizzato il 23 agosto un party in una discoteca umbra
per celebrare il record del "terrore degli intervistatori"
Paolini, il "molestatore catodico"
Festa per le 20mila apparizioni in tv

ROMA - E' da anni uno dei più grandi molestatori della televisione. Il suo volto che spunta alle spalle di capi di Stato è diventato un'icona del trash e in alcuni casi con tanto di certificazione in mondovisione e perfino nel Guinness dei Primati. Lo si trova dappertutto. Presenzia, sul piccolo schermo, vertici internazionali e interviste ai protagonisti della vita politica nazionale. Dove c'è un microfono c'è lui. Insomma, una vita da "guastatore". Capelli lunghi, occhialini e un immancabile cartello di protesta tra le mani. Magari non sarà il figlio che tutte le mamme sognano ma di sicuro è un personaggio.

Gabriele Paolini si definisce "profeta del condom", altri lo paragonano invece ad un vero e proprio kamikaze televisivo. Di certo, è il terrore dei telecronisti, che malvolentieri spesso si ritrovano a fare i conti con 'Blob'. Ebbene, ora ha raggiunto il poco inviadibile record di 20mila presenze televisive e festeggerà il suo risultato il 23 agosto dalle 23 a mezzanotte in una discoteca all'aperto a Torgiano, in provincia di Perugia.

"Questo è il succo della mia vita avventurosa", spiega Gabriele Paolini che, senza badare alle critiche avanzate nei suoi confronti da alcuni giornalisti, sottolinea come Aldo Grasso lo abbia citato come 'elemento mediatico unico al mondo'. "In 10 anni di inquinamento televisivo ho raggiunto le 20mila
presenze, un record mondiale se si pensa che nel 2004 entrai già nel Guinness dei primati per 16.335 presenze nel piccolo schermo". Sulla festa che un gruppo di giovani ha organizzato per lui a Perugia, Paolini sottolinea che sarà dedicata soprattutto al suo "impegno contro la pedofilia".

L'8 marzo scorso la Corte di Cassazione aveva assegnato a Paolini la patente di 'molestatore', affrontando il caso di un collegamento televisivo Rai del 28 marzo 2002 in diretta da palazzo Chigi. I giudici di piazza Cavour avevano infatti riconosciuto le sue intrusioni come vere e proprie molestie determinate da un'azione di disturbo che "altera le normali condizioni di tranquillità" delle persone che stanno lavorando "attraverso un'azione impertinente, indiscreta, invadente, senz'altro riconducibile nella nozione di petulanza". Il 'molestatore televisivo' era stato quindi costretto a pagare un'ammenda di 240 euro, oltre a risarcire i danni in favore della Rai, costituitasi parte civile.

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