03 settembre 2006

Come Pessotto???


Francesco Nuti cade e batte la testa
Operato nella notte: è in coma
Da anni lotta contro alcol, droghe e depressione

ROMA - L'attore e regista Francesco Nuti è stato ricoverato ieri pomeriggio al pronto soccorso del Policlinico Umberto I di Roma per una ferita alla testa e poi trasportato d'urgenza presso il reparto di neurochirurgia dove è stato operato nel pomeriggio. Nuti è arrivato all'ospedale in coma ed rimasto sotto i ferri per molte ore: l'intervento ha dovuto arginare un ematoma cerebrale. Le sue condizioni sono state definite dai medici "molto critiche". Non è stato ancora accertato in che modo il regista si sia ferito alla testa, ma dai primi accertamenti si pensa ad un incidente domestico, sarebbe cioè caduto in casa e avrebbe sbattuto la testa sul pavimento o contro una superficie dura. Non è la prima volta che Nuti è al centro di drammatiche vicende. Per ben due volte aveva annunciato il suicidio perché nessuno più voleva finanziare i suoi film. Dopo un lungo periodo di successi al botteghino il regista era entrato in un tunnel di depressione. Abuso di alcool e crisi continue l'avevano messo sulla lista nera dei produttori.

Nato a Prato nel 1955 esordisce nello spettacolo con Alessandro Benvenuti e Athina Cenci con cui forma il gruppo comico dei Giancattivi. I primi successi sono legati al mondo della televisione con programmi come "Non Stop" e "Black Out". Nel 1981, il trio approda al cinema con il film "Ad Ovest di Paperino", diretto da Benvenuti. Nuti poi si separa dai due colleghi e, diretto da Maurizio Ponzi, interpreta "Madonna, che silenzio c'è stasera", "Io, Chiara e lo Scuro" e "Sono Contento". Tutti campioni di incassi al botteghino. Prende allora la decisione di dirigere se stesso e nel 1985 firma la regia e produce "Casablanca, Casablanca", seguono "Tutta Colpa del Paradiso" sempre del '85 e "Stregati" nel 1986. Altri successi sono "Willi Signori" e "Donne con le gonne". Ormai si sente un autore a tutti gli effetti e tenta, supportato dai finanziamenti di Cecchi Gori, un'impresa ambiziosissima.

Il suo film del cuore, su cui punta tutto, deve essere la rivisitazione della favola di Pinocchio, un progetto di grande impegno sia creativo che economico. Comincia a girare "Occhiopinocchio" ma molto presto il budget è sforato e la produzione stringe i cordoni della borsa. Proprio da lì, dall'inciampo in una carriera fino allora folgorante, nasce in Nuti quella depressione e quel ricorso all'alcol che non lo ha più abbandonato. Tranne brevi periodi in cui riesce a disintossicarsi per dirigere, sempre con grandi problemi, almeno altri tre film, "Il signor Quindicipalle" del 1998, "Io amo Andrea" del '99, "Caruso, zero in condotta" del 2000, per poi partecipare solo come attore al film di Claudio Fragasso "Concorso di colpa" del 2005.

Uno degli ultimi incontri con la stampa nel 2004 è stato disastroso. Si trattava di un confronto del regista con l'allora presidente dei Verdi Pecoraro Scanio per discutere una nuova possibile legge per il cinema. "Avete in mente Jim Morrison, Jimmy Hendrix e il grande Ray Charles che si facevano di droga. Io invece mi faccio di vino". Era la triste confessione pubblica di un uomo che non riusciva a accettare il declino e che sembrava non potersi più liberare del demone dell'alcol.

Nessun commento: