07 settembre 2006

Niente miracolo di padre pio...komunisti out


Gorino (Fe), chiude la mecelleria "rossa"
Boicottata dai clienti di centrodestra

FERRARA - Chiusa perchè "comunista". La macelleria di Gorino, piccolo centro della Bassa ferrarese, ha dovuto abbassare la saracinesca a causa del boicottaggio delle famiglie del paese in maggioranza elettori di centrodestra. Non è l'Italia di don Camillo e Peppone i cui bisticci politici si svolgevano - e siamo negli anni '50 - a Brescello, guarda caso sempre Bassa padana, ma poco ci manca. Perchè Carla Passarella, storica macellaia di Gorino, ha dovuto rinunciare alla propria attività economica per il fatto di essere segretaria dei Ds. In un paese che, da sempre, è schierato con il centro destra.

La storia è questa. La macelleria di Carla e di suo marico Giuliano Selvatico ha sempre funzionato bene anche perchè era l'unico negozio al dettaglio di carne e salumi, a Gorino. A fine maggio - contestualmente alle elezioni amministrative - inizia però un'opera di boicottaggio da parte di una ventina di famiglie, fino ad allora affezionati clienti, che votano per il centrodestra.

Dopo anni di governo e un'altissima percentuale di votanti della Cdl la tornata elettorale a Goro e Gorino assegna la vittoria al centrosinistra e, evidentemente, qualcuno non la prende bene. I clienti-elettori di quell'area iniziano a snobbare la macelleria - bollata come comunista - fino a costringerla alla serrata.

Una vera e propria ritorsione, racconta con amarezza, ma senza risentimento, la macellaia al quotidiano La Nuova Ferrara. Con un epilogo quasi ovvio: i due esercenti costretti a spostarsi a Goro, pochi chilometri da Gorino, all'interno di un supermercato.

Lei oggi commenta triste di amare il paese in cui è nata e di non volerlo abbandonare nonostante il clima da caccia alle streghe. "Da Gorino non scapperò mai. E' il mio paese", spiega raccontando di una velata disperazione iniziale e di tante lacrime versate. Ma se le si chiede se valga la pena di perdere tutto per la politica, tira fuori l'orgoglio di appartenenza: "Se nella vita tradisci i tuoi ideali cosa resta? Il lavoro è importantissimo, ma non è tutto. Però ammetto di aver pensato a dare le dimissioni da segretaria, ma ci ho ripensato subito, che senso avrebbe avuto?».

Nel negozio di salumi ormai chiuso, appese al muro, restano solo le immagini di Padre Pio e di Papa Wojtyla. Non sono bastate a fare il miracolo, salvando la macellaia comunista.

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