11 settembre 2006

Di nuovo lucky luciano


Uragano Moggi sulla Ventura

L'ex dg della Juve va a "Quelli che il calcio" e scatena un fiume di polemiche: «Non c'è stato alcun contraddittorio». «La colpa è di chi lo ha lasciato parlare in libertà». Ma che Paese è questo?

La partecipazione di Luciano Moggi a "Quelli che il calcio...", programma di rai due condotto da Simona Ventura, ha lasciato una striscia di polemiche e veleni. Lo aveva detto Moggi, prima di sparire dalla scena, che sarebbe tornato per fare il "rompiscatole", pronto a dire tutte le sue verità e lo ha fatto...

E' tornato Big Luciano. Ed ha provocato un terremoto di polemiche.
"Ho sbagliato nel credere di proteggere la Juventus, una squadra con una facciata di debolezza nonostante tutto: per 9 anni non aveva vinto nulla e ora tornerà a non vincere perché la cupola vera non è quella che si credeva vera, ma quella...".
Non le manda a dire nemmeno alla sua ex squadra, squadra della quale si è dichiarato persino tifoso da bambino, parla del suo legame con l'Avvocato Agnelli, e di tutto quello che nel mondo del calcio non va.
Ospite di Simona Ventura a "Quelli che...", parla a ruota libera, l'ex d.g. della Juventus, ed è subito polemica: nel corso di una intervista quasi senza contradditorio, ha attaccato tutti difendendo il suo operato, operato che alla luce di quanto realmente è venuto fuori su calciopoli può essere definito sicuramente poco etico, ma non certamente illecito: "Io mi sono sempre limitato ad accertare - ha detto Moggi - che ci fossero gli arbitri migliori e non credo che in questo ci sia alcun illecito sportivo. E' vero, ho fatto delle telefonate, come molti altri, ma dove sta il divieto a telefonare?". Se mettiamo in parallelo queste dichiarazioni e quelle di Moratti di qualche giorno fa ("Anche l'Inter, tramite i suoi dirigenti sentiva i designatori e parlava delle designazioni"), ne esce fuori un quadro particolare: che piaccia o no, per stessa ammissione di Palazzi, Borrelli e tutti i giudici sportivi, non è mai stato dimostrato un comportamento illecito da parte di nessuno degli indagati, ma solo comportamenti che, al più, potevano ledere il principio della lealtà sportiva. Piaccia o no le cose stanno così.
A questo punto viene da pensare che "calciopoli" non sia solo un grosso scandalo, perchè la pratica di contattare i designatori era pratica comune: è stato un caso montato molto bene da un certo tipo di informazione, informazione che non è mai imparziale, ma che è sempre e soltanto faziosa (nel significato primitivo della parola).

Ma Moggi ha scatenato un putiferio anche e soprattutto perchè la sua è stata un'intervista quasi senza contraddittorio, col solo Gene Gnocchi pronto e preparato a fare domande tra il serio e il faceto. Secondo Moggi negli anni in cui la Juventus non aveva vinto nulla era perchè non c'era nessuno a guardare le spalle alla squadra. Nessun "Sistema Moggi", ha ripetuto più volte, e nessuna cupola, almeno ascrivibile a lui.

Ma è arrivata pesante anche una "minaccia", velata ma non troppo, di Big Luciano: se in pieno scandalo aveva detto che il calcio non sarebbe più stato il suo mondo, quattro mesi dopo non ne è più tanto convinto: "Ha ragione chi mi ha detto che dal calcio bisogna andare via quando lo dici tu, non quando vogliono gli altri". "Ho scoperto che la gente ha capito quello che è successo, ha capito che non ho fatto nulla di male e mi vuole bene - ha detto Moggi - Quel tipo di intercettazioni bisogna farle con tutti a 360 gradi e non solo per una persona, o comunque non si può rendere note solo quelle fatte a pochi". Su quest'ultimo punto non si può assolutamente dare torto a Moggi: chi pensa che aver cacciato Moggi dal calcio italiano significa averlo ripulito, si sbaglia di grosso. Lucioano Moggi "minaccia" tutti quindi, dicendo, tra le righe, che ha intenzione di tornare nel calcio. Il suo ricorso al TAR è "congelato" in attesa del pronunciamento della CCA del CONI, ma molte sono le possibilità che venga accolto, così come lo sono per Giraudo (a proposito di Giraudo vorrei aprire una breve parentesi: l'ex a.d. della Juventus è stato, ed è da tutti indicato come la persona più competente in Europa, per quanto riguarda gli stadi. Ora la mia domanda è: in Italia ne abbiamo di terribili con scarsissime misura di sicurezza. Perchè non si potrebbe punire Giraudo condannandolo ad attività "socialmente utili" quali quelle di riammodernamento degli impianti sportivi italiani? Sarebbe forse un modo per non perdere un grosso patrimonio di conoscenza che ha il calcio italiano. O vogliamo continuare a mettere nei posti che contanto persone, come Guido Rossi, eccellenti professionisti nel proprio campo, ma che hanno dimostrato la loro incompetenza e faziosità una volta entrati nel calcio?).

Tornando allo scandalo del calcio, una cosa salta agli occhi: l'unica società che ha pagato davvero è stata la Juventus, che si è ritrovata in serie B dopo aver stradominato (non è una mia idea...) lo scorso campionato. Unica società a fare davvero pulizia dei soggetti coinvolti nello scandalo, non è stata apprezzata per questo, bensì punita perchè si è ritrovata senza avvocati avvezzi a muoversi nei meandri della giustizia sportiva (secondo il pensiero di Moggi, l'avvocato della Juventus ha commesso un "infortunio" nel chiedere la B con penalizzazione").

La presenza di Moggi a "Quelli che il calcio..." ha scatenato pesanti polemiche. Il consigliere Sandro Curzi, consigliere RAI, ha dichiarato che quello che è avvenuto "è semplicemente inconcepibile". Gli fa eco l'altro componente del Cda di viale Mazzini Carlo Rognoni: "Discuteremo il caso in Consiglio di amministrazione e il direttore generale prenderà provvedimenti".
E' intervenuta anche il ministro Melandri che ha dichiarato di aver "trovato francamente eccessivo e inopportuno lo spazio concessogli, senza un vero e quantomai necessario contraddittorio".

"Oggi, in occasione della prima giornata di serie A, si confermato in tutta la sua intollerabile evidenza lo stato confusionale in cui si trascina l'informazione sportiva della Rai, insieme all'anarchia e alla mancanza di punti di riferimento editoriali che regnano fra alcuni responsabili di rete e dei singoli programmi. Ciò che e' avvenuto a "Quelli che il calcio", su Rete Due, è semplicemente inconcepibile", ha affermato Sandro Curzi, consigliere Rai, annunciando che porrà il caso la prossimo cda."Una trasmissione del servizio pubblico che dovrebbe essere dedicata allo sport e in particolare al calcio si è prestata anche ad una esibizione innocentistica di Moggi, in assenza di qualsiasi seria capacità giornalistica di contrasto o di approfondimento. Al di là delle responsabilità dell'ex-direttore della Juventus, è assurdo che un tale personaggio, una tale materia e argomenti così delicati vengano trattati più o meno alla stregua di un gossip, col risultato che sono stati messi sotto accusa da un accusato proprio coloro che stanno tentando di risanare il calcio italiano. La colpa non è di Moggi, che ha esercitato il diritto/dovere di dire la sua, ma di chi gli ha consentito di parlare in libertà."

Perdonatemi se mi sono permesso di far risaltare l'utlima frase pronunciata da Sandro Curzi. Ma credo che ce ne fosse davvero bisogno così come non c'è bisogno di fare alcun commento al rigurado.

Nessun commento: