Meno incidenti, ma l’Rc resta cara
È di nuovo scontro tra le compagnie di assicurazione e le associazioni dei consumatori: oggetto del contendere sempre l’Rc auto. Secondo gli ultimi dati dell’Ania (Associazione nazionale imprese assicuratrici) sulle strade italiane si verificano sempre meno incidenti, ma indennizzarli costa sempre di più.
Numeri alla mano, la frequenza dei sinistri registrata lo scorso anno è infatti diminuita dell’1,48%. Tuttavia il costo medio dei risarcimenti pagato dalle assicurazioni è aumentato, soprattutto a causa dei danni alle persone che si sono fatti più frequenti e quindi anche più costosi da indennizzare.
Inoltre il tasso di incidentalità è sceso all’8,39% dall’8,51%, il che significa comunque che ogni 100 auto ce ne sono più di 8 che provocano incidenti. Una riduzione dovuta in parte, sostiene l’Ania, al “forte aumento del prezzo dei carburanti, che ha ridotto l’utilizzo dei veicoli”.
Tanto che il costo medio dei sinistri (ottenuto dal rapporto tra il costo totale degli incidenti e il loro numero) è salito a 4.136 euro contro i 4.047 euro del 2005 e i 3.982 euro del 2004. Dati che portano l’Italia ai primi posti tra i Paesi europei con il costo medio dei sinistri più alti.
Primato che il Belpaese si aggiudica soprattutto per l’elevata diffusione delle microlesioni, a partire dal famoso colpo di frusta, “del tutto fuori linea” secondo l’Ania.
Una forbice ancora troppo ampia quella tra l’aumento dei costi dei risarcimenti e il calo dell’incidentalità che secondo le compagnie lascia intendere che non esistano i presupposti per un calo generalizzato delle tariffe.
Dichiarazione che hanno portato subito le associazioni dei consumatori a protestare.
Per Adusbef e Federconsumatori vi è una “leggera sfrontatezza” da parte dell’Ania nel perseguire una linea contraria agli interessi dei propri clienti. L’associazione, secondo i consumatori, trascurerebbe qualsiasi elemento oggettivo per contrastare la continua lievitazione delle tariffe che sono “tra le più elevate d’Europa e che sono aumentate del 135% negli ultimi dieci anni”. Secondo i consumatori “siamo di fronte a due fenomeni molto positivi: la diminuita incidentalità nel nostro Paese, anche per l’introduzione della patente a punti, e l’indennizzo diretto che sta comportando importanti tagli alle voci di spesa per i più diversi servizi di perizia, che ammontano in tutto a più di due miliardi di euro l’anno. Novità che - secondo Adusbef e Federconsumatori - dovrebbero quindi determinare una caduta della polizza assicurativa dal 15 al 20%, con un risparmio da 120 a 160 euro all’anno per assicurato.
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