Roma, 5 Giugno 2007. Costose, inefficienti e poco trasparenti. Cosi' potremmo definire le banche italiane che, nonostante le fusioni, sono ancora onerose, con scarsa capacita' competitiva e poco trasparenti. Il quadro non lusinghiero ci e' rappresentato dalla Commissione europea sul "retail banking" (servizi ai clienti e relativi costi), dall'Antitrust (il costo medio di un conto corrente italiano e' in media di 182 euro a fronte dei 31 dell'Olanda, l'informazione e' assente nel 66,6% delle banche sui costi dei bonifici, nel 31,9% per i bancomat, nel 57% per la carta di credito, nel 46.3% sugli assegni, nel 32,4% sulla domiciliazione), dal Fondo Monetario Internazionale (concorrenza monopolistica) e dallo stesso governatore della Banca d'Italia (la concentrazione bancaria non ha portato benefici ai risparmiatori). Un quadro desolante del sistema bancario italiano nonostante gli sforzi dell'Abi di coprirsi con la foglia di fico del progetto "PattiChiari", che proprio chiari non sono.
Primo Mastrantoni, segretario Aduc
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