29 ottobre 2006

I guardoni fiscali...emh


Vip, Prodi e anagrafe tributaria: spionaggio o voyeurismo?
La Procura di Milano vuol fare pulizia. E cancellare un malcostume. Cosi' ieri mattina il sostituto procuratore Francesco Prete ha mandato le Fiamme Gialle dello Scico della Guardia di Finanza, militari in genere esperti in criminalita' organizzata e traffici internazionali, in centinaia tra uffici pubblici e abitazioni. Nel mirino chi negli ultimi due anni e' entrato nella banca dati dell'anagrafe tributaria per scorrere beni immobili, redditi, atti del registro di vip e politici come Romano Prodi. L'indagine parte su input stesso del ministero dell'Economia ovvero il dicastero dal quale dipende la Guardia di Finanza. Che ha scoperto quello che in qualsiasi ufficio dello Stato collegato all'anagrafe tributaria si sa. Ovvero i dipendenti per curiosita', per malizia, per spettegolare utilizzano impropriamente e illecitamente la propria password e danno una sbirciata ai conti finanziari del politico per il quale non si fa il tifo, fino alla soubrette oggetto dei sogni piu' segreti. È illegale ma di certo non si puo' ritenere che Prodi e qualsiasi altro politico sia stato "spiato". Anche perche' se cosi' fosse non si capisce perche' il Pm Prete non ha chiesto l'arresto degli indagati ma ha preferito venire allo scoperto con delle perquisizioni in grande stile. Ne' si comprende perche' questi militari della Guardia di Finanza, impiegati della Dogana o funzionari dell'Erario siano stati cosi' sprovveduti da accedere a queste banche dati per indagini illegali nientemeno che su Prodi utilizzando la propria password. Questa infatti rimane memorizzata con data, orario e postazione. Come dire che un assassino lascia la propria impronta digitale sulla pistola fumante a un metro della persona uccisa.

Fortunatamente la storia e' diversa e proprio ieri, ieri che due quotidiani nazionali hanno pubblicano la storia del dossier sui "nemici di Berlusconi" trovato nell'archivio di Pio Pompa, è uscito che "Prodi era spiato da due anni". Cosa, come visto, di dubbia valenza. La verita' e' invece un'altra e un attimo piu' complessa. Tra gli investigatori infatti ben si sa che esistono modi di accedere all'anagrafe tributaria come alle altre banche di dati sensibili, senza lasciare traccia alcuna. Utilizzando chiavi intestate ad altri o non intestate. Ma questo e' un altro capitolo. Meglio strillonare che il presidente del Consiglio era "spiato" perche' qualche travet curiosava sulla sua (pubblica) dichiarazione dei redditi o atti del registro (raccolti nelle pubbliche Conservatorie).

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