Tamponamento fra treni: 1 morto, 110 feriti
Cinque dei ricoverati sono in gravi condizioni. Salvo il macchinista
ROMA - Una donna è morta, ci sono cinque feriti gravi e circa 110 lievi, ma Roma oggi ha temuto il peggio per un grave incidente nella metropolitana. Il disastro, intorno alle 9.30. Un tamponamento tra due treni della linea A: uno era fermo nella stazione Vittorio Emanuele II, l'altro veniva da Anagnina. Per ragioni ancora sconosciute il treno che arrivava non si è fermato, ha urtato l'altro, la centralina elettrica è andata in tilt, si è scatenato l'inferno.
I vigili del fuoco hanno estratto dalle lamiere dei due vagoni distrutti il corpo di una donna, Alessandra Lisi, 30 anni, di Pontecorvo, in provincia di Frosinone, ricercatrice all'università. Faceva la pendolare, era partita dalla stazione di Roccasecca con il treno delle 6.05. E' morta sul mezzo che prendeva ogni giorno per andare al lavoro.
Subito tutti hanno temuto per la vita del macchinista del treno che ha tamponato. Viste le condizioni della sua cabina, c'erano poche speranze. L'hanno trovato e tirato fuori. Non sembrava grave, parlava. Ma, poco dopo, si è sparsa la notizia (da fonti del 118) che l'uomo era morto per le gravissime lesioni interne. Poi la smentita. Solo 10 giorni di prognosi per l'uomo che il pm Elisabetta Cericcola sta interrogando in ospedale per capire le dinamiche dello scontro.
Nei corridoi della stazione e nella piazza centinaia di persone sconvolte: molti sanguinavano, altri erano ancora intontiti dallo shock, altri ancora cercavano il telefono per avvisare subito i parenti. La paura era sul volto di tutti, perché il primo pensiero, quando nella metro si è sentito il fragore ed è piombato il buio, è stato quello di un attentato.
La macchina dei soccorsi, secondo quanto hanno più volte voluto sottolineare il prefetto Achille Serra, il sindaco Walter Veltroni e il governatore del Lazio, Piero Marrazzo arrivati subito sul posto, è scattata con prontezza. La piazza è stata transennata, nella zona dell'Esquilino, che comprende anche la stazione Termini, è stato subito caos, ma le ambulanze hanno raggiunto in fretta gli ospedali.
L'ipotesi di un'esplosione è stata esclusa sin dal primo momento, ma poco si sa sulle cause del tamponamento. I due convogli erano nuovi, prodotti dalla spagnola Caf, tra gli ultimi ad essere messi in funzione. Esluso l'attentato restano il guasto tecnico (si è parlato di una centralina elettrica che non avrebbe funzionato) e l'errore umano. Alcuni testimoni hanno riferito che non si è sentito lo stridio di una frenata, per cui, anche se il treno procedeva a velocità limitata, sarabbe piombato sull'altro in corsa. Secondo alcuni passeggeri ci sarebbe stato un semaforo rosso che il macchinista, forse, non ha visto.
A chiarire sarà l'inchiesta della magistratura, ma intanto ha il sapore di un presagio sinistro l'articolo apparso proprio oggi sulla cronaca di Roma di Repubblica, che indica la stazione Vittorio Emanuele come una tra le più bisognose di urgenti interventi di ammodernamento.
Il comandante dei vigili del fuoco di Roma, Guido Parisi, ha escluso il guasto elettrico. "Il quadro elettrico, la centralina non ha nulla a che vedere con quanto accaduto - ha detto il dirigente - allo stato dobbiamo parlare unicamente di tamponamento, sulle cui origini tocca ad altri pronunciarsi, ma di sicuro escludiamo problemi relativi alla centralina elettrica". Parisi ha inoltre aggiunto che nel giro di appena mezz'ora dall'incidente "tutte le persone ferite erano state soccorse e trasferite negli ospedali di zona".
Il ministro dell'Interno, Giuliano Amato, si è detto molto preoccupato per i feriti. A Milano per un convegno il ministro ha spiegato: "Non sappiamo molto sulla dinamica dell'incidente, qualcosa non ha funzionato nei sistemi di controllo automatici".
La società Met.Ro ha fatto sapere che il traffico sulla linea A sarà ripristinato probabilmente domani mattina e ha categoricamente smentito le voci che prima dell'incidente ci fossero stati problemi alla linea elettrica. Il traffico automobilistico e dei mezzi pubblici di superficie in piazza Vittorio Emanuele è ripreso intorno alle 13.
Cinque dei ricoverati sono in gravi condizioni. Salvo il macchinista
ROMA - Una donna è morta, ci sono cinque feriti gravi e circa 110 lievi, ma Roma oggi ha temuto il peggio per un grave incidente nella metropolitana. Il disastro, intorno alle 9.30. Un tamponamento tra due treni della linea A: uno era fermo nella stazione Vittorio Emanuele II, l'altro veniva da Anagnina. Per ragioni ancora sconosciute il treno che arrivava non si è fermato, ha urtato l'altro, la centralina elettrica è andata in tilt, si è scatenato l'inferno.
I vigili del fuoco hanno estratto dalle lamiere dei due vagoni distrutti il corpo di una donna, Alessandra Lisi, 30 anni, di Pontecorvo, in provincia di Frosinone, ricercatrice all'università. Faceva la pendolare, era partita dalla stazione di Roccasecca con il treno delle 6.05. E' morta sul mezzo che prendeva ogni giorno per andare al lavoro.
Subito tutti hanno temuto per la vita del macchinista del treno che ha tamponato. Viste le condizioni della sua cabina, c'erano poche speranze. L'hanno trovato e tirato fuori. Non sembrava grave, parlava. Ma, poco dopo, si è sparsa la notizia (da fonti del 118) che l'uomo era morto per le gravissime lesioni interne. Poi la smentita. Solo 10 giorni di prognosi per l'uomo che il pm Elisabetta Cericcola sta interrogando in ospedale per capire le dinamiche dello scontro.
Nei corridoi della stazione e nella piazza centinaia di persone sconvolte: molti sanguinavano, altri erano ancora intontiti dallo shock, altri ancora cercavano il telefono per avvisare subito i parenti. La paura era sul volto di tutti, perché il primo pensiero, quando nella metro si è sentito il fragore ed è piombato il buio, è stato quello di un attentato.
La macchina dei soccorsi, secondo quanto hanno più volte voluto sottolineare il prefetto Achille Serra, il sindaco Walter Veltroni e il governatore del Lazio, Piero Marrazzo arrivati subito sul posto, è scattata con prontezza. La piazza è stata transennata, nella zona dell'Esquilino, che comprende anche la stazione Termini, è stato subito caos, ma le ambulanze hanno raggiunto in fretta gli ospedali.
L'ipotesi di un'esplosione è stata esclusa sin dal primo momento, ma poco si sa sulle cause del tamponamento. I due convogli erano nuovi, prodotti dalla spagnola Caf, tra gli ultimi ad essere messi in funzione. Esluso l'attentato restano il guasto tecnico (si è parlato di una centralina elettrica che non avrebbe funzionato) e l'errore umano. Alcuni testimoni hanno riferito che non si è sentito lo stridio di una frenata, per cui, anche se il treno procedeva a velocità limitata, sarabbe piombato sull'altro in corsa. Secondo alcuni passeggeri ci sarebbe stato un semaforo rosso che il macchinista, forse, non ha visto.
A chiarire sarà l'inchiesta della magistratura, ma intanto ha il sapore di un presagio sinistro l'articolo apparso proprio oggi sulla cronaca di Roma di Repubblica, che indica la stazione Vittorio Emanuele come una tra le più bisognose di urgenti interventi di ammodernamento.
Il comandante dei vigili del fuoco di Roma, Guido Parisi, ha escluso il guasto elettrico. "Il quadro elettrico, la centralina non ha nulla a che vedere con quanto accaduto - ha detto il dirigente - allo stato dobbiamo parlare unicamente di tamponamento, sulle cui origini tocca ad altri pronunciarsi, ma di sicuro escludiamo problemi relativi alla centralina elettrica". Parisi ha inoltre aggiunto che nel giro di appena mezz'ora dall'incidente "tutte le persone ferite erano state soccorse e trasferite negli ospedali di zona".
Il ministro dell'Interno, Giuliano Amato, si è detto molto preoccupato per i feriti. A Milano per un convegno il ministro ha spiegato: "Non sappiamo molto sulla dinamica dell'incidente, qualcosa non ha funzionato nei sistemi di controllo automatici".
La società Met.Ro ha fatto sapere che il traffico sulla linea A sarà ripristinato probabilmente domani mattina e ha categoricamente smentito le voci che prima dell'incidente ci fossero stati problemi alla linea elettrica. Il traffico automobilistico e dei mezzi pubblici di superficie in piazza Vittorio Emanuele è ripreso intorno alle 13.
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