L'esorciccio
Evviva l'ignoranza! Se sta bene de mente, de core e de panza!
26 novembre 2010
Tecniche di manipolazione mentale
Marcello Pamio – 11 ottobre 2010
Tratto dal libro “Neuroschiavi: manuale scientifico di autodifesa” di Marco Della Luna e Paolo Cioni, Macro edizioni
Cercare di spiegare cosa sono e come vengono praticate le cosiddette “tecniche di manipolazione mentale”, in una società quasi completamente controllata e manipolata come la nostra, non è compito facile. Per fortuna il libro scritto dall’avvocato e psicologo Marco Della Luna assieme al neuropsichiatra Paolo Cioni ci viene in aiuto.
Affermare che la nostra società - com’è strutturata - è una vera e propria gabbia mentale, fa subito aizzare i paladini e i difensori dei diritti civili, che sbandierando ai quattro venti termini come “libertà” e “democrazia”, cercano immediatamente di tranquillizzarci tutti, soprattutto le loro coscienze. Forse non capiscono. Forse fanno finta di non capire, che parole bellissime come “libertà” e “democrazia” primo non significano granché e secondo vengono sfruttate e amplificate proprio dall’establishment economico-finanziaria (cioè i veri e propri Burattinai), proprio per dare a noi l’illusione di non essere in gabbia.
“Nessuno è più schiavo di colui che si ritiene libero senza esserlo”
Johann Wolfgang von Goethe.
Dire alle persone che esse sono prigioniere di un sistema è pericoloso e controproducente perché può scatenare rivolte e ribellioni, mentre convincere gli stessi prigionieri di essere liberi e in democrazia, elimina ogni forma avversa e ogni tentativo di evasione.
Il titolo di un libro[1] del gesuita Anthony De Mello, a tal proposito è interessante, perché se un’aquila, che potrebbe tranquillamente volare libera nei cieli, cresce con la convinzione di essere un pollo, rimarrà per sempre dentro il pollaio. Avrebbe la possibilità di volarsene via, di spiccare il volo, ma tale potenzialità (castrata dalla società intorno) rimarrà latente per il resto della vita o almeno fino al “risveglio”
Lo aveva perfettamente compreso Edward Bernays, tecnico della propaganda, che nel suo saggio Propaganda del 1929, spiega come sia stato proprio l’avvento delle forme di governo democratico e delle cosiddette libertà individuali, assieme all’industrializzazione, a produrre la necessità oggettiva (da parte della politica e dell’economia) di governare, cioè manipolare dall’alto il pensiero e il comportamento delle masse, sia come elettori che come consumatori.
Questo è il motivo per cui oggi la manipolazione mentale è divenuta una tecnologia e una scienza, nella quale si investono molti più denari che in tutti gli altri campi della psicologia. Non solo, la manipolazione è essenziale e strutturale nella vita quotidiana del mondo in cui viviamo, e se non ci credete leggete fino alla fine.
In un siffatto scenario, dove libertà e consapevolezza sono sempre più minacciate, è indispensabile conoscere gli strumenti che le attaccano. Solo conoscendo possiamo difenderci.
L’importanza dell’informazione
L’importanza dell’informazione è fuori da ogni discussione. Informare, lo dice il nome stesso che deriva da “in-formare”, cioè dare forma. Ma dare forma a cosa, se non alle coscienze? Non a caso, tutte le grandi dittature hanno iniziato sempre con il controllo dei mezzi di comunicazione (mass-media), proprio per plasmare le menti e coscienze delle persone.
Oggi la maggior parte della comunicazione mira non ad informare oggettivamente, ma a influire nella psiche, sui gusti, sulle decisioni delle persone, dei consumatori, dei risparmiatori, degli elettori, ecc.
La totalità delle persone, educata dalla tivù alla passività e pigrizia mentale sin dall’infanzia, non sviluppa la capacità di mantenere l’attenzione autonomamente, se non è emotivamente coinvolta. I manipolatori questo lo sanno bene e per veicolare le loro informazioni (commerciali, politiche, economiche, ecc.), mantengono viva l’attenzione della gente, agendo direttamente nell’emotività. Questo si chiama intrattenimento.
Il paradosso è che sono le persone stesse che esigono di essere intrattenute e non informate, e ovviamente il Sistema le accontenta: informa (a modo loro) attraverso l’intrattenimento.
L’importanza dei mezzi di comunicazione, come detto prima, è enorme. Ai fini della governabilità, soprattutto nelle società basate sul consenso, è indispensabile limitare, ma anche controllare e orientare l’informazione, la costruzione della rappresentazione illusoria del mondo e da cui dipende la produzione e gestione del consenso.
L’informazione proprio per questi motivi, è controllata in modo strettissimo: pochissime agenzia di stampa, di proprietà rigorosamente privata e bancaria, forniscono le informazioni alla quasi totalità dei media (giornali, telegiornali, radio e internet).
Rilassamento e distrazione per meglio controllare
Il rilassamento è la più semplice tra le condizioni mentali che aumentano la suggestionabilità. Tale stato si può indurre facendo in modo che le persone si stanchino fisicamente e mentalmente, oppure tediandole con compiti e discorsi ripetitivi o distraendole con stimoli erotici e/o sessuali (donne bellissime seminude che presentano un programma o vendono un prodotto, ecc.). Anche la musica ha la sua importanza, perché può essere molto dolce per cullare o al contrario usare frastuoni per stordire letteralmente le persone.
Se ad un pubblico rilassato (davanti alla tivù) si somministra una storia con determinati contenuti (la classica storia che si vede nei programmi d’intrattenimento), si ottiene l’induzione di una trance, nelle quale è facile poi operare suggestioni e impianti mentali.
La distrazione è indubbiamente la strategia principe messa in atto dai mezzi di comunicazione di massa.
Tecnicamente il distrarre l’attenzione cosciente (quindi l’azione dell’emisfero cerebrale dominante) di una persona assorbendola in qualche attività o distraendola con notizie e informazioni assolutamente inutili, lascia il subconscio (o l’emisfero non dominante) sguarnito del suo presidio critico, rendendo possibile l’instillazione di suggestioni, immagini, storie, ecc.
Tutto quello che viene veicolato media (tivù, giornali, telegiornali e radio) in virtù del controllo capillare che esiste, è totale distrazione di massa.
Le telecamere e le luci dei riflettori vengono indirizzate su problematiche del tutto inutili per noi (la casa del partito di governo, i rom, gli stupri, delinquenza, l’assassinio in famiglia, ecc.), ma estremamente funzionali per il Sistema, che in questa maniera non fornisce le Vere informazioni e notizie. Riempiono, per così dire, il palinsesto mediatico, per riempire il nostro cervello con spazzatura, idiozie, gossip, e altre stupidità amene. Una volta raggiunto il limite non c’è più spazio per le cose importanti.
Obbedienza al Sistema
Ogni establishment che si rispetti, ha il suo arsenale di mezzi di dominazione, il cui fine ultimo è quello di produrre compliance, cioè obbedienza, conformazione da parte delle persone. Dominare gli altri significa ottenere la loro compliance, più o meno volontaria. Naturalmente è meglio se volontaria, cioè ottenuta con la manipolazione (illusione, persuasione, intidimidazione o condizionamento), anziché imposta con la forza (dittature, colpi di stato).
La scuola
La scuola è il mezzo primario per la manipolazione culturale e mentale. Impadronirsi dei bambini per formarli e condizionarli è nell’agenda di ogni Stato, totalitario o liberale e democratico che sia. Abituare i bambini, attraverso l’esecuzione ripetuta per anni degli ordini degli insegnanti, a seguire gli ordini delle autorità; abituarli alla sistematica gratificazione, all’assenza di regole e di confronti con la realtà, sforna creature incapaci di auto-disciplina, completamente dipendenti e incapaci di organizzarsi. Bambini siffatti, saranno adulti corrotti e dipendenti dall’esterno, quindi più facilmente manipolabili.
Nelle scuole, da una parte l’insegnamento delle materie fondamentali è concepito in modo di prevenire proprio il formarsi di una visione d’insieme (storia e scienza sono due banali esempi), dall’altro si cerca che le nuove generazioni non dubitino mai che il sistema di potere sia democratico e legittimo.
A tal proposito, il linguista statunitense Noam Chomsky scrive: “siccome nelle scuole non insegnano la verità circa il mondo, le scuole devono ricorrere a inculcare negli studenti propaganda circa la democrazia. Se fossero realmente democratiche, non vi sarebbe bisogno di bombardarli con banalità circa la democrazia”
La conformazione e indottrinamento del popolo statunitense è l’esempio perfetto. Il giorno a stelle e strisce inizia con l’alzabandiera, prosegue con il canto dell’inno nazionale, le preghiere collettive e le esaltazioni patriottiche. Tutta questa “democrazia” e “libertà” del popolo fanno degli USA, non a caso, il paese più guerrafondaio del pianeta!
Viene da sé che nelle scuola non possono insegnare la verità, perché la Verità renderebbe gli uomini liberi!
Non stupisce quindi trovare scritto negli attuali sussidiari scolastici, commenti sulle straordinarie proprietà degli alimenti transgenici (OGM), e come risolveranno per esempio la fame nel mondo. Questa è la più becera e deleteria propaganda di Regime: facendo crescere i bambini di oggi con simili falsità (facilmente dimostrabili), sarà molto più facile da adulti condizionarli, e questo è solo un banale esempio.
Mentre la nostra società deve comporsi non di uomini liberi, ma di una massa di lavoratori-consumatori-elettori alla base, e un piccolissimo gruppo o strato superiore, di dirigenti, figli di imprenditori, politici e banchieri. Solo questi ultimi vengono portati ad un livello di conoscenza privilegiato che consentirà loro di continuare a dirigere la società e mantenere il potere stabilito.
La neuroscienza
Per fare luce sulla manipolazione mentale e come questa viene messa in atto ogni giorno è necessario avere delle nozioni sulle funzioni primarie del nostro cervello.
Il cervello è formato da due emisferi: destro e sinistro. Entrambi processano e analizzano gli stessi dati, la differenza sta nel fatto che l’emisfero di sinistra processa in maniera lineare o sequenziale, quello di destra invece processa i dati simultaneamente. Non solo il destro essendo muto (il centro del linguaggio è a sinistra) deve affidarsi all’emisfero sinistro perché gli fornisca spiegazioni plausibili, ragionate, in vista delle decisioni da prendere sulla base del materiale (immagini, suoni, ecc.) processato a ogni istante. In pratica tutto deve passare per il sinistro.
Siamo cresciuti con la credenza che nasciamo con un certo numero di neuroni e che questi lentamente muoiono senza ricrescere. Le ultimissime scoperte della neuroscienza dicono invece che i neuroni incessantemente formano nuove sinapsi[2] e sciolgono sinapsi vecchie, e in modesta misura, nel cervello si generano nuovi neuroni, soprattutto in determinate parti del cervello.
Questo fatto importante si traduce così: l’acquisizione di nuove conoscenze, abilità, schemi comportamentali, (per esempio apprendere una poesia a memoria, suonare il pianoforte, ecc.) si attua mediante la formazione di nuovi circuiti e lo sviluppo vero e proprio nel cervello delle aree relative. Quindi imparare cose nuove non solo allena il cervello ma anche crea e sviluppa delle zone cerebrali. Viceversa, trascurando queste facoltà, si produce la loro decrescita.
Il nostro cervello è in grado di elaborare una mole incredibile di informazioni: oltre 400 miliardi di bits ogni secondo, ma siamo consapevoli di soli 200 bits. In pratica siamo consapevoli di mezzo miliardesimo di ciò che avviene e giunge al nostro cervello!
Da questo punto di vista, possiamo, con un certo sforzo e impegno, esercitare e coltivare la capacità intrinseca di essere consapevoli in ogni momento della vita, oppure pigramente lasciarci andare facendoci coccolare e atrofizzare l’encefalo.
Tutta l’industria dello spettacolo e del divertimento (discoteche, alcol, droga, ecc.) lavorano intensamente per rendere piacevole proprio questa lenta ma insesorabile atrofizzazione; dall’altra parte la politica scolastica mira a renderle legittime agli occhi dei più giovani.
Il tutto perché una popolazione di persone etero-dirette (atrofizzate nel cervello e nella coscienza) è molto più gestibile di una popolazione di persone auto-dirette.
L’altra cosa importante necessaria per comprendere il quadro generale è che la maggior parte delle cose che facciamo nella nostra vita, da mattina fino a sera, le eseguiamo inconsciamente. Nel farle, non solo non siamo coscienti di essere coscienti, ma non siamo nemmeno coscienti di farle. Questo processo incredibile sarà chiarito con l’esempio degli acquisti nei supermercati.
Ricapitolando il nostro inconscio registra ed elabora molti più dati di quelli di cui siamo consapevoli: il processo di elaborazione verbale, di ragionamento, di coordinamento sensori-motorio, mentre parliamo (scriviamo o guidiamo l’auto o suoniamo il pianoforte o giochiamo a calcio) è non solo interamente, o quasi interamente, subconscio, ma è anche immensamente più veloce della coscienza.
Se è vero, come è vero, che il novanta per cento di quello che facciamo viene gestito inconsciamente, mettere le “mani” in questa parte oscura della nostra mente, significherebbe avere un potere enorme di controllo…
Il senso di impotenza
Un'altra strategia, strettamente interconnessa con il tema del controllo, è la gigantesca campagna mediatica che inculca il senso di impotenza. Un vera e propria operazione pianificata che sta facendo da una parte assuefare a sentirsi impotenti, e dall’altra desensibilizzando alla violenza, spegnendo ogni reattività emotiva.
Come viene attuato tutto ciò? Bombardando di immagini e notizie violente (assassinii, stragi, eccidi, distruzioni, brutalità) senza che avvenga alcun intervento e/o cambiamento per porvi fine. Perché lo fanno? Assuefacendoci ad accettare l’illegalità, il degrado, il furto, il crimine, l’insicurezza del territorio, le bande, l’immigrazione selvaggia, ecc. come cose inevitabili e irrisolvibili, e contemporaneamente non lasciando il tempo di pensare e riflettere, subissandoci di infiniti, incalzanti, estenuanti adempimenti: fisco, contributi, tasse, tariffe, bolli, revisione caldaia, auto, ecc., non è possibile per noi capire cosa sta realmente accadendo, e soprattutto non è possibile organizzarci di conseguenza.
Il senso di impotenza, grazie ai mezzi di comunicazione di massa sta contagiando la società occidentale in maniera capillare, le persone oramai sono completamente apatiche e prive di volontà di cambiamento. Per quale motivo dovremmo cambiare noi stessi e la nostra vita, se non vediamo la luce, se le aspettative sono assolutamente nere? Questo però blocca e paralizza le coscienze di milioni di persone totalmente in balia del Sistema.
Cognizione e comportamento
Abbiamo visto prima che la scuola è strutturata per condizionare culturalmente e socialmente i bambini. Bisogna sapere che già nella prima infanzia ci creiamo falsi sistemi di convincimenti circa la realtà che ci circonda, gli aspetti che più ci toccano (rapporti con i genitori, le figure di potere da cui dipendiamo). Dal punto di vista psicologico, questi sono sistemi falsi, censurati, distorti non conformi alla realtà stessa, al fine adattativo di evitarci angosce e conflitti con certi aspetti della realtà, facendoci vivere in una realtà soggettiva modificata, resa compatibile con i bisogni e le difese della nostra psiche e con l’esigenza di mantenerci in accordo con le persone da cui dipendiamo.
Certe pratiche di manipolazione, si agganciano (se ovviamente ben congegnate) proprio a questi meccanismi, alle distorsioni e rimozioni che sono i loro prodotti e che interessano soprattutto il campo della paura, aggressività e sesso.
I manipolatori (che possono essere religioni, sette, marketing e politica) costruiscono su di essi l’adepto, il cittadino, il consumatore, il lavoratore.
Alle figure di potere genitoriali subentrano o si associano, quelle politiche, governative, giudiziarie, ma anche testimonial della reclame!
Pubblicità
La pubblicità commerciale nasce negli Stati Uniti negli anni ’20 per produrre, dirigere, sostenere la domanda di beni e servizi prodotti in massa dagli impianti manifatturieri. In seguito, dalla metà degli anni ’50, la produzione, l’offerta di beni, superò di molto la domanda, per cui la pubblicità iniziò a indurre la gente a massificare i consumi, creando veri e propri bisogni. Il tutto per vendere prodotti.
In seguito si è arrivati in cui la produzione supera il potere di acquisto, il reddito. Questa situazione è socialmente ed economicamente gravissima, perché gli investimenti attuati per la produzione sono a rischio perché la produzione non sarà comperata. Da qui il rischio di un crollo sistematico e da qui la nascita delle forme di ampliamento del potere di acquisto, ampliando l’accesso al credito: carte di credito e di debito!
Negli anni ’90 il marketing diventa “one-to-one”: la personalizzazione dei prodotti e dei servizi, permessa dall’informatica e l’elettronica, consente di tracciare il singolo cliente in modo tale dal lanciargli gli stimoli personali e mirati. Stiamo parlando di pubblicità personalizzata, ben rappresentata nel film di fantascienza “Minority Report”.
Il marketing pubblicitario, che sia di un farmaco o un cibo, è indubbiamente il più spietato e certamente scientifico sistema di condizionamento mentale. Il loro scopo è quello di convincerci a comprare un prodotto. Per l’analisi delle reazioni e lo studio della psiche, oltre ai test verbali, il marketing di oggi possiede un ricco arsenale di strumenti biofisici (frequenza e ampiezza delle onde corticali, frequenza respiratoria e cardiaca, consumo di ossigeno, resistenza cutanea, tono muscolare, vasocostrizione periferica, ecc.) in gradi di misurare il livello di eccitazione e attenzione del soggetto.
La neuroscienza, che in questo ambito potremo chiamare neuromarketing, ha descritto che l’area encefalica rilevante ai fini della decisione (di acquisto) è la corteccia prefrontale mediana.
E’ comune pensare allo spot pubblicitario in tivù o su un giornale, come alla classica pubblicità di una azienda. Niente di più sbagliato. Ogni parola, colore, carattere, frase, immagine, logo, soggetto usato, ai nostri occhi inesperti potrà sembra casuale, ma non per i neuroscienziati che stanno dietro. Questi esperti (psicologi, psichiatri, sociologi, neuropsichiatri, ecc.) pagati profumatamente, non creano solo pubblicità, ma veri e propri condizionamenti tali da produrre determinate associazioni o stati d’animo nella mente dei destinatari, cioè noi consumatori.
Frequentemente nelle immagini pubblicitarie o propagandistiche vengono inseriti “embeds”, cioè parole o immagini evocative nascoste, non manifeste, non coglibili dalla mente conscia, ma ritenute coglibili dall’inconscio.
Spesso e volentieri queste parole o immagini nascoste sono stimoli sessuali: parole come “sesso”, “sex”, o immagini di organi sessuali, donne nude, orge associate al prodotto reclamizzato. Il tutto, da una parte, per facilitare le scelte di acquisto, e dall’altra, per deviare e quindi meglio controllare le masse. Interferire nella sessualità delle persone (come avviene in molti culti religiosi) è un mezzo sicuro ed efficace per agire sugli strati profondi della psiche!
Se ciò sembra impossibile, le parole del dottor Lechner in merito a quello che fanno alcuni psicologi e psichiatri nell’ambito dell’alcolismo, potranno sembrare fantascienza. Con la scusa di aiutarli a liberarsi dalla dipendenza dall’alcol, raccolgono informazioni su incubi e allucinazioni che i loro pazienti sperimentano soprattutto quando sospendono l’assunzione dell’alcol, e le usano per congegnare pubblicità di alcolici, col presupposto quanto criminoso scopo di evocare, tramite immagini angoscianti, il bisogno di assumere alcol!
Un’altra tecnica “dolce” di conquista seduttiva, consiste nell’indurre la convinzione che la nostra libertà sia in pericolo e che si debba prendere quanto prima una decisione. “Ti stai accontentando? Passa a Quattro Salti in Padella di Findus”, dice la pubblicità televisiva. Tradotto: “stai accettando una limitazione alle tue aspirazioni a mangiar bene? Sei uno sciocco a farlo, perché puoi soddisfarle, liberandoti dai limiti, passando a Quattro salti in padella! Lo spot non vuole certo aumentare la nostra libertà, ma all’opposto restringerla, inducendoci a comprare quel prodotto specifico. Far credere al soggetto che la decisione deve essere sua e solo sua, è un trucco efficace per predisporlo a decidere come si vuole che decida, lasciandogli però l’illusione della libertà.
Il filone centrale della psicologia del marketing sono i fattori decisionali: Motivational Research, ricerca motivazionale.
La neuroscienza sa che gli uomini non sono consci del perché fanno buona parte di ciò che fanno. Ecco perché le persone, illudendosi del contrario, rispondono allo stimolo condizionato del simbolo e non alla qualità reale.
La pubblicità, la tecnica motivazionale si concentra proprio sulla manipolazione dei simboli.
I consumatori vengono conquistati mediante suggestioni illogiche, non mediante la qualità o efficacia del prodotto, e questa è la logica delle griffes (prodotti spesso mediocri ma venduti a prezzi alti in virtù di una etichetta-simbolo, quindi esclusivi e per pochi).
Il senso di colpa collegato al piacere di consumi voluttari come tabacco, alcol, dolciumi, inibisce i consumi, quindi va contrastato associandolo per esempio a valori positivi (come il medico che fuma, i nomi alcolici di protesta politica “Fidel”, “Cuba Libre”, calore di famiglia, quindi etica, per i dolci ecc.).
Rispetto al prodotto artigianale, il bene di produzione di massa viene spettacolarizzato per trasformarlo in un simbolo. I supermercati, non a caso, sono luoghi in cui si concentra un potere enorme di emanazione simbolica, quindi un enorme potere condizionante sulla mente.
I due terzi degli acquisti eseguiti nei supermercati sono voluttuari e decisi sul posto, sotto l’effetto di stimoli locali, in uno stato psicofisiologico alterato. Lo ha accertato una ricerca nel 1954 della DuPont Corporation. Infatti nel supermercato la persona è alquanto indifesa rispetto alla manipolazione e si trova in una specie di trappola psicologica, che può essere perfezionata con l’aggiunta di stimoli musicali e olfattivi.
Tra tutte le categorie di consumatori, la più indifesa è quella dei fanciulli, nei quali è facile imprimere bisogni, affiliazioni e abitudini. Inoltre i bambini sono molto più vogliosi di cose nuove e meno capaci a resistere agli impulsi. Sono il punto cedevole della famiglia e infatti il marketing punta proprio su di loro per indurre i genitori a sborsare quattrini.
Con i bambini è più facile suscitare ondate di moda o voghe, che inducono consumi a valanga di tutto un collegato di prodotti sussidiari e con funzioni diverse.
La pubblicità mira a modificare il panorama cognitivo, la visione del mondo, dei valori, dei pericoli o stile di vita, in pratica la pubblicità è l’industria della creazione dei bisogni immaginari e di mode!
Messaggi subliminali
Sono messaggi che vanno ad agire sotto la soglia della coscienza, quindi non sono percepibili.
La visione umana può percepire una immagine in un filmato solo se essa è presente almeno in 12 fotogrammi. La Coca-Cola per prima inserì delle sequenze di fotogrammi più brevi, con contenuto pubblicitario, in alcune pellicole cinematografiche. Risultato: gli spettatori esposti a tale pubblicità consumarono il 39% in più di Coca-Cola.
Nel 1978 in molti supermercati americani si diffondevano tramite gli altoparlanti, a un livello sonoro impercettibile alla parte conscia, messaggi esortanti a non rubare. Risultato: il taccheggio si ridusse del 36%.
Il presidente Gianni Agnelli in una sua lettera agli azionisti della Fiat parlava di messaggi subliminali con i quali “sonorizzare” e strani profumi con i quali “aromatizzare” i propri stabilimenti al fine di aumentare la produttività e migliorare il rapporto (sottomissione) lavoratori-azienda.
Anche la frequenza specifica ha la sua importanza. Si è scoperto che le parole di alcuni telepredicatori sono abbinate ad una frequenza di 7 Hz. La frequenza del vibrato sembra avere un effetto suggestionante e alterante sul livello di coscienza e capacità critica. Un’altra frequenza critica è quella intorno ai 3,5 Hz, cioè la frequenza di risonanza del cranio umano.
Negli anni ’70 si è scoperto che la musica può indurre la secrezione di sostanze oppioidi (encefaline, beta-endorfina, ecc.) che hanno una spiccata azione sulla psiche, euforizzate e anestetica. Quindi la musica induce decognizione.
Anche la televisione stimola la secrezione delle medesime sostanze.
Associazione e ripetizione
Una iniziativa oggettivamente poco accettabile come una guerra, una legge, una tassazione, ecc. può essere resa meno pesante etichettandogli una denominazione falsa ma semanticamente “buona”, accettabile (lotta al terrorismo, democratizzazione, liberazione, sicurezza collettiva, ristrutturazione, guerra umanitaria, missili intelligenti, ecc.) e ripetendola fino allo stremo in ogni situazione e circostanza.
La ripetizione di un messaggio, uno spot, se diventa pervasiva, se avviene molte volte al giorno, può far assorbire il contenuto, le implicazioni del messaggio stesso come se fossero un fatto provato, anche se non lo sono (“le armi di distruzione di massa di Saddam”, “le torri gemelle e Bin Laden”, ecc.).
Analogamente applicando denominazioni odiose, repulsive (antisemita, negazionista, revisionista, antisionista, terrorista, stato canaglia, ecc.) si può ottenere l’effetto contrario, al fine di colpire, delegittimare, screditare, criminalizzare le iniziative, le persone, le idee non gradite.
Il principio è sempre lo stesso: gli input - se si insiste adeguatamente - tendono a formare schemi inconsci nelle persone.
Questo spiega perché i bambini vengono educati e acculturati in questo modo. Attraverso la ripetizione ossessiva e sistematica di apposite suggestioni, attività, esperienze a un modo ben preciso e voluto di concepire la realtà, la nazione, la storia, l’identità, ecc,
Crescere ripetendo e sentendosi ripetere decine di migliaia di volte quei messaggi, certamente va a incidere a livello emotivo, cognitivo, identitario sulla costruzione stessa di quello che poi si sentirà “reale”, “provato”.
Pensiamo alla nostra società, in cui ogni canale televisivo ha un suo serial popolare, tanto per fare un esempio di indottrinamento, nel quale la polizia, la magistratura svolgono un’azione efficace, incorruttibile a tutela de cittadino, mentre la realtà vede la criminalità sempre più fuori controllo e le istituzioni sempre più inefficienti. Propaganda allo stato puro.
Restrizioni linguistiche
Consiste nell’imporre con diversi mezzi (insegnamento, televisione, ecc.) di non usare locuzioni o concetti, e di usarne altre in sostituzione, solitamente più vaghi, imprecisi. “Cieco”, “negro”, “invalido”, “spazzino“ non vanno bene, molto meglio “non vedente”, “nero”, “diversamente abile”, “operatore ecologico”. Ma perché tutto questo? L’inibizione del’uso linguistico e concettuale, alla formulazione di determinati dubbi (Resistenza, shoà, responsabili dell’11 settembre, ecc.) è idoneo per impiantare nei giovanissimi un senso di divieto, di colpa in relazione al pensare certe cose, quindi educa ad un’autolimitazione del pensiero. Infine un impoverimento espressivo comporta un impoverimento concettuale!
Modificare le certezze
Chiunque voglia manipolare una persona, per indurla a comprare qualcosa o per piegare la sua resistenza a un’azione qualsiasi di persuasione, ha la necessità di somministrare molti stimoli nuovi e interessanti, in modo tale che la corteccia prefrontale lavori e si affatichi. Dopodiché deve sommergerla di dati, dogmi, slogan, ecc. (proprio come lavora la tivù) per stremarla ancor di più, in questa maniera la corteccia prefrontale lascia le redini del cervello ai circuiti limbici, più primitivi ed emotivi, pertanto più suggestionabili e indifesi.
La corteccia prefrontale è influenzata da sostanze chimiche tossiche che possono danneggiarla, come le droghe, l’alcol, le tossine alimentari, ma anche da forti emozioni, privazione del sonno, stress cronico e una dieta ricca di grassi animali possono rendere le persone più esposte alle manipolazioni esterne.
Per assurdo, concedendo alle persone totale libertà di condurre una vita sregolata, innaturale, ci si agevola il compito di annullare la loro libertà più profondamente di quanto sarebbe possibile senza quella concessione.
“Shock and awe doctrine”
La cosiddetta “dottrina dello shock e sgomento” viene oggi applicata su scala globale. Mettendo singole persone o intere popolazioni sotto shock, si può produrre il loro consenso a un cambiamento, riforma, legge, restrizione di libertà, guerra, ecc. L’esempio delle Torri Gemelle e delle leggi repressive e guerre avvenute dopo, è lapalissiano.
Sfruttano l’effetto sorpresa e di spavento come enorme fattore di distrazione e paralisi di massa, inibitore di possibili reazioni e resistenze.
Lo shock è molto generico e può essere prodotto da catastrofi naturali (epidemie, terremoti, pandemie, ecc.), quanto da fatti economici (recessioni, crisi, crolli in borsa, fallimenti, ecc.) e politici (guerre, colpi di stato, ecc.).
Un esempio sono le domeniche a targhe alterne per meri fini di risparmio energetico. Questa imposizione dall’alto, generando nelle persone, allarme e preoccupazione di non poter usare la propria auto, di perderne l’importante risorsa, crea totale disponibilità ad accettare fortissimi e ingiustificati rincari dei carburanti, pur di conservarla!
Un altro esempio della dottrina dello “shock anche awe” potrebbe essere i black-out che hanno interessato il territorio nazionale qualche anno fa, la cui risoluzione sarebbero le centrali nucleari. Questo caso rientra anche nella cosiddetta strategia del “problema-reazione-soluzione”. Avendo in mano la Soluzione (centrali), si crea il Problema (black-out) e si attende Reazione (quasi sempre emotiva) delle masse, che accetterà di buon grado ogni soluzione prospettata pur di evitare il disagio.
Debunking
Il debunking o discredito è una forma manipolatoria, che consiste nel confutare, nello smontare, teorie e informazioni che vanno contro il pensiero ufficiale dominante. Oppure screditare i diffusori di queste teorie e informazioni.
La campagna “Mani Pulite” è stata, tra le altre cose, una grande operazione proprio di debunking, finalizzata cioè a salvare la credibilità del sistema politico-giudiziario.
Il debunker attacca la controinformazione con messaggi semplici, discorsivi, prevalentemente a livello emotivo, con “ganci” diretti all’inconscio, piuttosto che alla logica. Questi attacchi non si rivolgono al contenuto, alle idee, ma mirano a screditare la fonte e l’autore sul piano morale associandolo spesso ad affiliazioni “appestanti” coi terroristi, nazisti, fascisti, comunisti, antisemiti, antisionisti, ecc.
L’approdo estremo del debunking è quello di portare lo smascheramento degli smascheratori alle estreme conseguenze, ossia portare l’opinione pubblica alla conclusione che tutto è marcio, tutti mentono, tutti sono ladri, tutti fregano. Per tanto la verità non si potrà mai sapere, e quindi è moralmente giustificato arrangiarsi, infischiarsi di tutto e tutti. Si giunge all’egoismo più radicale e disumanizzante.
Chi trova un nemico trova un tesoro
La frustrazione genera tensione e aggressività; e l’aggressività può scaricarsi contro di sé o contro un oggetto esterno. Quando un tale tipo di frustrazione è diffusa in tutta la popolazione, il momento è propizio per fondare un movimento e/o organizzare un attacco verso il nemico.
Nel nostro mondo tormentato da insicurezza e frustrazione (create ad hoc) c’è un gran bisogno psicologico e sociale di un nemico, di colpevoli, di capri espiatori (terroristi, rom, immigrati, ecc.).
Dipendenze chimiche
Nella nostra società la diffusione dell’uso di sostanze psicotrope è enorme. Un’altissima percentuale di persone fa uso stabile e ha sviluppato qualche forma di dipendenza da droghe, alcol o psicofarmaci. Decine di milioni sono i minori letteralmente drogati con psicofarmaci.
Gli effetti di tali sostanze psicoattive convergono tutti nel diminuire la libertà di giudizio, di resistenza e di azione delle persone e ovviamente nell’aumentare la loro condizionabilità e suggestionabilità. In pratica la persona dipendente, da alcol o droghe o psicofarmaci o barbiturici è molto più controllabile e plasmabile dal Sistema, lo stesso che veicola e vende tali sostanze. Coloro che si aiutano e si abituano all’aiuto chimico, perdono la capacità di autodeterminazione. Una società così siffatta non è una società libera.
I farmaci psicoattivi o psicofarmaci vengono veicolati, con la compiacenza della psichiatria, dalle case farmaceutiche; il mercato immenso delle droghe e dell’alcol, è gestito dalla grande finanza internazionale e il flusso di narcodollari, per il 60% avviene negli Stati Uniti, collegato a quello del traffico di armi.
Cinema e televisione
Il mussoliniano “cinema l’arma più forte”[3] ha fatto il suo tempo o anche oggi l’intrattenimento cinematografico ha la sua importanza nel condizionare le masse?
I film di propaganda seppero produrre nel passato veri e propri capolavori (“Il grande dittatore”, “Il trionfo della volontà” solo per citarne un paio), ma anche oggi la forza dell’arma del cinema non è minimamente spuntata: Hollywood docet.
Il cinema ha funzione d’avanguardia per veicolare un certo tipo di messaggio, per poi sondarlo e una volta passato, trasferirlo nel piccolo schermo: la televisione!
In pratica il cinema prepara il terreno, predispone l’intero organismo al virus, che poi sarà iniettato nelle masse dai media come i giornali, radio e soprattutto dalla televisione. Senza che ce ne accorgiamo il grande schermo fa filtrare nelle pieghe delle sceneggiature e regia il modo di pensare di domani[4], e la sua enorme forza di penetrazione sta proprio nel silenzio e attenzione. Mentre la tivù deconcentra (anche questo molto utile per certi aspetti), nella buia sala regna il silenzio totale e si è da soli, con la massima attenzione.
Tratto dal libro “Neuroschiavi: manuale scientifico di autodifesa” di Marco Della Luna e Paolo Cioni, Macro edizioni
[1] “Messaggio per un’aquila che si crede un pollo”, Anthony De Mello
[2] Sinapsi: è la giunzione specializzata del neuroni attraverso cui un impulso nervoso passa da un terminale di azione a un neurone, una cellula muscolare o un cellula di una ghiandola.
[3] “Cinema: ancora l’arma più forte?” Ferdinando Menconi, tratto dal mensile “Ribelle”, nr. 23-24 - www.ilribelle.com
[4] Idem
www.disinformazione.it
Il cancro è una malattia puramente artificiale
Marcello Pamio – 19 ottobre 2010
Evviva, ci sono arrivati perfino gli scienziati: il cancro è una malattia artificiale!
Meglio tardi che mai, possiamo dire.
Dopo innumerevoli tentativi - tuttora in corso - di farci credere che il cancro è un difetto genetico, un microbo errante o peggio ancora un virus, arriva, dagli stessi ambienti dell’establishment medico-scientifico, una notizia alquanto interessante. Una notizia che smentisce loro stessi.
In Inghilterra, per l’esattezza all’Università di Manchester, un gruppo di ricercatori dopo una lunga ricerca che ha scandagliato e perlustrato migliaia di anni di storia, dalle mummie egiziane fino ad alcuni corpi del Sud America, hanno concluso che le patologie tumorali erano pressoché sconosciute dagli esseri umani dell’antichità.
Lo studio, capeggiato dal professor Michael Zimmerman e collega Rosalie David, è stato pubblicato nella rivista scientifica Nature Reviews Cancer. Zimmerman ha espressamente detto che “l’assenza di neoplasie in mummie deve essere interpretato come indicazione della loro rarità nell'antichità, indicando che i fattori che causano il cancro sono limitati alle società moderne industrializzate". Hanno esaminato al microscopio innumerevoli reperti fossili di corpi mummificati, centinaia e centinaia di mummie egiziane, risultato: un solo caso di cancro confermato.
I ricercatori hanno poi rigettato la classica tesi secondo la quale gli antichi egizi non vivevano abbastanza a lungo per sviluppare il cancro, portando invece le prove oggettive del riscontro di altre malattie legate proprio all’avanzare dell'età: indurimento arterioso e ossa fragili. Per tanto la quasi totale assenza di tumori non è da imputarsi alla brevità della vita. D’altronde basta studiare attentamente la storia (non quella dei sussidiari moderni, scritti dalla propaganda di Regime), per rendersi conto che per esempio nell’antica Grecia la longevità era fatto assolutamente normale e che superava anche le nostre attuali tendenze.
Un’ulteriore conferma delle scoperte degli scienziati britannici è venuta dallo studio di migliaia di ossa di uomini di Neanderthal: un solo esempio di un tumore. Mentre le prove di cancro descritte negli antichi testi egizi, secondo i ricercatori sarebbero state causate da vene varicose, lebbra o altro, ma non tumore.
Gli antichi greci furono probabilmente i primi a definire il cancro come una malattia specifica, distinguendo tra tumori benigni e maligni, e tale lavoro è stato portato avanti dal padre della medicina moderna, il grande Ippocrate.
I professori di Manchester continuano la loro requisitoria ricordando che solo nel XVII° secolo vi furono le prime vere descrizioni di operazioni al seno per tumori, e i primi rapporti nella letteratura scientifica di tumori ben distinti si verificarono solo negli ultimi 200 anni o poco più (il cancro ai testicoli negli spazzacamini nel 1775 e il cancro al naso nelle persone che fiutavano il tabacco nel 1761).
In conclusione, il tasso di insorgenza di tumori (soprattutto nei bambini, cioè nelle persone più indifese e sensibili della società) è aumentato esponenzialmente dopo la grande rivoluzione industriale, dimostrando inequivocabilmente che tale aumento non è dovuto alla maggiore longevità delle persone ma all’enorme inquinamento ambientale.
Il professor Rosalie David, che ha presentato i risultati allo zar britannico del cancro Mike Richards, in una recente conferenza, ha detto: “Nella società industrializzata, come causa di morte il cancro è secondo solo alle malattie cardiovascolari. Ma nei tempi antichi, era estremamente raro. Non c'è nulla nell'ambiente naturale che possa provocare il cancro. Quindi deve essere una malattia artificiale, inquinamento e cambiamenti della nostra dieta e del nostro stile di vita. Abbiamo osservato millenni e non centinaia di anni”.
A tal proposito, il dottor Rachel Thompson, del World Cancer Research Fund, ha detto che “questa ricerca è molto interessante. Circa una persona su tre nel Regno Unito avrà il cancro per cui è abbastanza comune nel mondo moderno.
Una persona su tre, secondo oncologi, in Inghilterra manifesterà il cancro; ogni anno ne muoiono proprio per questa malattia o per le cure associate, oltre 150.000.
Dati allarmanti che dovrebbero farci tutti riflettere, anche perché, molto probabilmente la mortalità per cancro non è seconda alle malattie cardiovascolari. Quando infatti muore una persona (per cancro o anche per cause naturali) normalmente viene scritto nell’atto di decesso: “arresto cardiorespiratorio” o “arresto cardio-circolatorio”, e questi dati potrebbero andare a gonfiare le statistiche delle mortalità per malattie cardiovascolari, posizionandole al primo posto almeno nel mondo occidentale.
Ufficialmente le cause di morte sono le seguenti:
1° malattie cardiovascolari
2° tumori
3° cause iatrogene: medici stessi.
La realtà, come sempre, è assai diversa dalle cose che ci raccontano gli “esperti”.
Ufficiosamente le principali cause di morte sono le seguenti:
1° tumori
2° malattie cardiovascolari
3° cause iatrogene: medici stessi.
Quello che probabilmente rimane invariato sono proprio le morti iatrogene, cioè indotte e/o provocate da errori medici (farmaci, operazioni, ecc.).
Dal punto di vista igienistico, non ha molto senso tale diversificazione tra malattie cardiovascolari e tumorali, perché entrambe sono il risultato finale dello stile di vita!
Per riprendere il titolo della ricerca britannica e del presente articolo, le odierne malattie che stanno mietendo vittime ogni secondo nel mondo industrializzato, sono assolutamente artificiali e non naturali. Perciò non dobbiamo dare la colpa ad un gene viziato o difettoso, ad un microbo (i quali vivono in simbiosi, con noi e dentro di noi, da centinaia di migliaia di anni e sono di vitale importanza per l’economia organica), o ad un esserino un milione di volte più piccolo di una cellula, come il virus, perché è molto più semplice incolpare qualcuno esterno a noi, qualcuno che ci deresponsabilizzi, che ci tolga lo specchio per non guardare la nostra stessa esistenza.
Così facciamo sistematicamente da decenni e i frutti sono sotto gli occhi di tutti coloro che vogliono vedere!
I numeri sono allarmanti e i tempi sono assolutamente maturi per prendere coscienza del fenomeno e soprattutto per muoversi.
Ora gli stessi scienziati dicono che una dieta sana, un’attività fisica regolare, un peso sano possono prevenire circa un terzo dei tumori più comuni. Un terzo.
Poco importa la riduzione di un terzo, piuttosto che tre quarti, sono soltanto numeri, e in quanto tali manipolabili a proprio piacimento. La cosa fondamentale è capire che lo stile di vita ha sempre fatto in passato e fa ancor oggi una grande differenza.
Cosa s’intende per stile di vita?
Per stile di vita s’intende tutto: quello che mangiamo, respiriamo e beviamo, pensiamo, sentiamo e proviamo; è l’intero mondo dei sentimenti, il corretto del corpo, il riposo, l’aspetto spirituale, ecc.
- Un’alimentazione sana nel rispetto della Natura e delle corrette combinazioni e sequenze, è un’alimentazione basata su alimenti vivi e vitali, non morti (raffinati, pastorizzati) o pregni di chimica tossica e cancerogena (additivi, aromi, edulcoranti, zuccheri, ecc.) o acidificanti come tutte le proteine di origine animale (carne, pesce, uova, latticini).
Una alimentazione sana aiuta ad avere digestioni rapidi e veloci, riducendo le tossine derivate da fermentazioni e putrefazioni intestinali, e fornendo oltre all’energia vitale anche le sostanze nutrizionali (vitamine, sali minerali, enzimi) fondamentali per un corretto funzionamento organico e cellulare.
Se è vero, come è vero, che la malattia acuta è una “eliminazione vicariante” delle tossine, cioè il meccanismo intelligente messo in atto dalla Natura per eliminare o abbassare il carico tossico, viene da sé che diminuendo la quantità delle tossine endogene prodotte con l’alimentazione, si riduce la cosiddetta “malattia”.
- L’attività fisica regolare non è intesa per modellare esteticamente il corpo, ma per smuovere il sistema linfatico. Tramite la linfa infatti avviene da una parte il trasporto di alcuni importanti nutrimenti, e dall’altra l’espulsione delle scorie tossiche che produciamo. Basti pensare che ogni giorno, per l’intera nostra esistenza, muoiono circa 70 miliardi di cellule. Una parte di queste viene riciclata dal corpo stesso, mentre il resto deve essere espulso dal corpo intossicante.
Inoltre il movimento smuovendo muscoli e articolazioni, li mantiene efficienti e attivi (come per esempio il classico esercizio per gli addominali che è straordinario per la funzionalità degli intestini e non solo).
- Il Sole è fonte di vita. Nonostante alcune assurde indicazioni mediche, esporre il più possibile il corpo nudo anche d’inverno fa bene a tutto l’organismo. Nella pelle esposta al Sole si produce per esempio la Vitamina D, l’unica che possiamo correttamente assimilare a differenza di quella di sintesi. Va fatta molta attenzione, durante il periodo estivo, agli orari più caldi per non incorrere in ustioni cutanee gratuite! Ultima precisazione, qui si sta parlando del Sole e non delle deleterie lampade artificiali, perché l’essere umano ha bisogno di tutto lo spettro della radiazione stellare e non di una piccola parte di esso.
- L’aspetto emozionale gioca un ruolo estremamente importante. La televisione per esempio, oltreché strumento di controllo mentale, serve proprio a veicolare spazzatura per la mente, spazzatura emozionale sotto forma di pseudo-notizie (stupri, assassinii, massacri, violenze, terremoti, uragani, ecc.) che inculcano il senso di impotenza; programmi d’intrattenimento beceri e assurdi che hanno l’obiettivo d’ingolfarci la corteccia prefrontale del cervello per far sì che le redini dei comandi (consci e inconsci) vengano prese dal cervello limbico, quello antico, e guarda caso il “cervello emozionale”…
Per questo e per moltissimo altro ancora, la tivù va gettata nella spazzatura quanto prima o centellinata con il contagocce, soprattutto se ci sono bambini.
Ci sarebbe ovviamente molto altro da dire, ma la cosa importante è diventare una volta per tutte responsabili della propria salute e soprattutto della propria malattia. Basta dare la colpa a esseri microscopici come i batteri o invisibili come i virus; basta incolpare la Natura per un corredo genetico imperfetto o difettoso. Ricordiamo quello che disse Louis Pasteur sul letto di morte, e cioè che il microbo non è niente in confronto al terreno. Il terreno è il nostro intero organismo: cellule, liquidi (sangue, linfa e liquidi extracellulari), organi, muscoli, apparati, ecc.
Poco importa se fu davvero Pasteur a dire quelle parole: sono una profonda e sacrosanta Verità, il Terreno è tutto!
Un terreno inquinato, tossico, acido e pregno di tossine endogene (fermentazioni e putrefazioni intestinali dovute ad una alimentazione innaturale basata su proteine animali e nelle scorrette combinazioni e sequenze, ecc.) e tossine esogene (vaccini, inquinanti, metalli pesanti, nano particelle, droghe e farmaci, ecc.) è il preludio di ogni malattia. Viceversa, un terreno biologico sano, predispone alla salute organica.
Detto questo, e tenendo in considerazione che nel Sistema-Uomo, Corpo e Mente viaggiano in due binari paralleli ma collegati e interagenti tra loro, star bene dal punto di vista organico, significa riflettere tale stato nell’aspetto mentale. Ridurre le tossine prodotte nel corpo (e quindi presenti nel sangue) significa ridurre il rischio che tali tossine penetrino la barriera emato-encefalica (B.E.E.) entrando direttamente e pericolosamente nel cervello. Possiamo a questo punto immaginare quali potrebbero essere le conseguenze di tale ingerenza, nell’eziologia o nell’aggravamento di serie problematiche (Alzheimer, Parkinson, Sclerosi, depressione, iperattività, ecc.) aumentate negli ultimi anni a livelli esponenziali. Ci hanno sempre rassicurati che la BEE è una barriera insuperabile, eppure sempre più esami autoptici riscontrano sostanze tossiche e velenose direttamente nel cervello!
Uno degli accessi diretti al cervello è la cosiddetta “via del glutammato”, cioè delle eccitotossine: acido aspartico (vedi aspartame) e acido glutammico (vedi glutammato e glutammato monosodico, MSG).[1] Quando sono presenti nel nostro organismo in quantità elevata, “aprono”, grazie ai recettori presenti dentro e fuori la BEE, un accesso diretto al cervello[2]. Questo potrebbe essere uno dei meccanismi che permette l’entrata dei metalli pesanti (iniettati in vena tramite i vaccini o introdotti con l’alimentazione o la respirazione), come alluminio, mercurio, bario, cadmio, piombo e di tutte le altre tossine presenti nel sangue, come le proteine non completamente digerite (soprattutto “glutine”, la proteina di alcuni cereali, e “caseina” quella dei latticini), candida, scarti e residui metabolici tossici delle proteine animali (indòlo, scatòlo, cadaverina, putrescina, ecc.).
Ecco perché il nostro stile di vita può fare la differenza!
[1] “Eccitotossine: i sapori pericolosi per la salute”, di Marcello Pamio http://www.disinformazione.it/libreria/dispense_quaderni.htm
[2] Idem
04 febbraio 2010
Riscaldamento Globale
Furio Stella - "EfferveScienza" inserto del mensile Biolcalenda, anno XX, nr. 2 - febbraio 2010, www.labiolca.it
Piccolo esperimento: chiudete gli occhi e pensate al «Riscaldamento Globale». Che cosa vi viene in mente? Se l’immagine che si sta formando nella vostra mente è quella di enormi ciminiere che buttano in cielo nuvoloni neri densi di fumo, avete risposto giusto. Sono, quelle, le stesse immagini che vengono utilizzate quotidianamente dalla vostra tv per accompagnare i notiziari sul «Global Warming». Ora, siccome quel che leggiamo o ci viene detto passa attraverso il vaglio della nostra coscienza critica, mentre le immagini no, la morale è semplice: che ci crediate o no, che ne siate consapevoli o no, state accettando completamente l’equazione «riscaldamento globale uguale opera dell’uomo». Che è quanto esattamente l’ortodossia scientifica - quella delle Nazioni Unite, di Al Gore, dei premi Nobel, di Kyoto e del recentissimo supervertice di Copenhagen - vi sta suggerendo.
Senza che questa verità ufficiale, questo paradigma scientifico, venga minimamente messo in discussione dai fatti.
Quali fatti? Be’, per esempio che i modelli climatici usati dagli scienziati dell’I.P.C.C., il potentissimo Panel Intergovernativo sul Cambiamento Climatico che lavora sotto l’egida dell’ONU, premiato nel 2007 addirittura con un premio Nobel e i cui dati costituiscono «verità assoluta» sul tema, non sono condivisi da migliaia di loro colleghi nel mondo non meno bravi o qualificati di loro (anzi). Un esempio arriva dall’N.I.P.C.C., l’organismo «non governativo» che ha prodotto una stroncatura scientifica delle teorie secondo cui la responsabilità del riscaldamento globale sarebbe solo e unicamente dell’uomo: il suo rapporto di 700 pagine pubblicato nel 2009 («Climate change reconsidered», il cambiamento climatico ripensato) è stato firmato difatti da oltre 31.000 scienziati, tra cui 3.800 geologi e scienziati dell’atmosfera, ma anche matematici, chimici, fisici, medici e ingegneri. Qualche nome di spicco? Tra i primi firmatari Frederick Seitz, già presidente dell’American Pysical Society e della National Academy of Sciences, scomparso nel 2008. Oppure Kary Mullis, il geniale premio Nobel che già aveva denunciato negli anni ’90 la falsità dell’equazione «H.I.V. uguale A.I.D.S.». «Variazioni naturali legate al sole o all’acqua, l’uomo non c’entra», assicurano.
CLIMAGATE
Sulla «scientificità» dei dati prodotti dal Panel ci sarebbe da interrogarsi da qui fino a Pasqua. Specie dopo che a metà novembre scorso è saltato fuori lo scandalo «Climagate».
Ne avete sentito parlare? In pratica un gruppo di hacker ha rubato dal server della East Anglia University oltre mille e-mail scritte tra il 1996 e il 2009 da vari scienziati dell’I.P.C.C. e del Climatic Research Unit (C.R.U.) che ci lavora a tempo pieno, e le ha diffuse su Internet.
In quelle mail gli scienziati esprimono dubbi sulla teoria del riscaldamento globale che loro stessi portano avanti e, cosa ancora più grave, ammettono allegramente di aver manipolato le prove scientifiche. Sul serio. In uno scambio di e-mail del 1999, tanto per citarne una, il capo del C.R.U., il professor Phil Jones, racconta di aver usato un «trick», cioè un trucco, per nascondere il calo nelle temperature.
«Ho appena completato il trucco fatto da Mike (Michael Mann, un altro ricercatore) su Nature - scrive - aggiungendo le temperature reali a ogni serie per gli ultimi vent’anni così che quello di Keith (un altro ricercatore) possa nascondere il declino». E lo stesso Mann: «Sappiamo tutti che qui non si tratta di stabilire la verità, ma di prepararsi a respingere le accuse in modo plausibile». E così via.
Trucchi, dunque. Dati manipolati ad arte, persino articoli pubblicati sulle più prestigiose riviste scientifiche del pianeta. Uno scandalo, il Climagate, che ha travolto con sé anche l’ex vicepresidente americano Al Gore, autore del documentario ecologista «An inconvenient truth», una verità scomoda, premiato con due Oscar per la denuncia sui rischi del nostro pianeta.
Oscar che la destra di Hollywood ha proposto subito di togliergli, visto che le informazioni del film coincidevano con quelle «false» denunciate dalle mail dei ricercatori.
Al contrario delle informazioni «vere» che vengono invece sistematicamente taciute o derubricate.
Per esempio che la terra ha già vissuto periodi in cui i livelli di CO2, il temibile biossido di carbonio ritenuto responsabile dell’effetto serra, erano gli stessi di adesso. Anche nell’Eocene, parliamo di 20 milioni di anni fa, quando dell’uomo non v’era nemmeno traccia.
GAS SERRA
Colpa dei gas serra, dicono oggi.
Vero. Peccato che la stragrande maggioranza di tutte le emissioni sia, secondo gli scienziati «negazionisti», di origine naturale e non umana. Cioè una posizione diametralmente opposta a quella dei loro colleghi dell’I.P.C.C., i cui dati propagandati da giornali e tv indicano invece che la causa del riscaldamento globale è provocata invece al 92,5% dai gas serra di origine antropica. Tesi strana, visto che il rapporto tra i livelli di CO2 e l’aumento delle temperature non indica sempre una diretta proporzionalità. Al contrario. Il crollo di Wall Street del 1929, per esempio, fece scendere la produzione di tutte le industrie del mondo del 30%. Per tornare ai livelli precedenti, toccò aspettare la fine della Seconda guerra mondiale e gli anni della ricostruzione 1945-50.
Eppure, come ha dimostrato nel 2001 il professor Martin Hertzberg, meterologo dell’U.S. Navy, nonostante il crollo industriale il CO2 ha continuato a salire. Il 21% in più nell’ultimo secolo. «Com’è possibile - si domanda Hertzberg – se negli ultimi cent’anni, dal 1880 al 1980, le temperature sono salite di solo mezzo grado?».
IL CALDO MEDIOEVO
Dicevamo delle epoche storiche.
Tutti gli scienziati ammettono l’esistenza di un «periodo caldo» (addirittura tre gradi in più rispetto a oggi) compreso fra il 950 e il 1450.
Ne fanno fede anche i resoconti del 1421 di una spedizione nel Mare Artico di una flotta dell’imperatore cinese che «non aveva incontrato ghiaccio in nessuna zona». La stessa Groenlandia (da «groenland», terra verde) prese il nome dai primi insediamenti vichinghi che la trovarono evidentemente ben coltivabile dopo la sua scoperta avvenuta nel 985 da parte del navigatore Erik il Rosso.
Non solo. Dopo il periodo caldo medievale, ben documentato anche da un rapporto O.N.U. del 1996, salvo poi essere cancellato «misteriosamente» nell’analogo rapporto del 2001, che cosa ti arriva? Un periodo freddo, anzi una vera e propria «piccola era glaciale». Circa trecento anni, con il suo apice compreso fra il 1550 e il 1700 provocato, secondo gli studi del ricercatore danese Henrik Svensmark finanziati dalla Royal Society britannica, «dalla ridotta attività solare e dalla maggiore irradiazione di raggi cosmici che ha ridotto la nuvolosità del clima». Le temperature in Europa calarono di 1,5° solo nel giro di un secolo per poi abbassarsi ancora durante il periodo più freddo, e rialzarsi infine verso il 1750. Un rialzo che continua ai giorni nostri. Sono dunque circa 400 anni che il pianeta si sta riscaldando, e non 150 come sostenuto dalle teoria degli ambientalisti.
GHIACCI E CO2
E i ghiacci che si sciolgono? «Variazioni periodiche», dicono gli scettici del riscaldamento. Ai quali si è aggiunta nel mese scorso la clamorosa scoperta dell’E.T.H., l’Istituto federale svizzero per la Tecnologia di Zurigo, secondo cui non è vero che lo scioglimento dei ghiacciai sulle nostre Alpi sia un fenomeno del tutto nuovo. Anzi, secondo i glaciologi elvetici, negli anni ‘40 del secolo scorso i ghiacciai si ritiravano molto più velocemente di oggi a causa della maggiore quantità di radiazione solare (circa l’8% in più). Al punto che, in paragone, ai giorni nostri la loro estensione è addirittura aumentata del 4%. E questo - aggiungono - «nonostante le temperature di 70 anni fa fossero più basse di quelle odierne».
Non solo i ghiacci, purtroppo. Più si sale in alto, più i dati si discostano da quelli decantati dall’I.P.C.C.
La teoria del riscaldamento globale prevede difatti un aumento delle temperature anche nella troposfera equatoriale, cioè della fascia che sta a 10 chilometri dalla superficie terrestre: peccato che in questa zona si registri invece un rinfrescamento.
GOVERNO MONDIALE
Colpa del sole, allora. O colpa dell’acqua, se volete. Molti studi indicano come l’aumento del biossido di carbonio abbia sempre fatto seguito a un riscaldamento del clima. «É il riscaldamento degli oceani che provoca l’aumento di CO2 nell’atmosfera, non il contrario», dicono Hertzberg e le migliaia di scienziati dell’N.I.P.C.C. «L’uomo non c’entra nulla», ribadisce anche il professor Antonino Zichichi, membro (tra l’altro) della Pontificia Accademia delle Scienze, secondo cui «l’intervento delle attività umane influisce per meno del 10% sui cambiamenti climatici» e questi ultimi sono determinati soprattutto «dall’energia del sole e dalle attività vulcaniche». Attività vulcaniche come quelle scoperte recentemente sotto i ghiacci del Mare Artico da una spedizione scientifica finanziata anche dalla NASA: decine di vulcani a 4.000 metri sotto il fondo marino che sparano getti di materiali caldissimi alla velocità di 500 metri al secondo.
Decine di vulcani sottomarini in piena attività. Già ce l’immaginiamo l’effetto sui ghiacci. Ma allora perché dei vulcani sotto il Polo Nord non si è sentito parlare? Per lo stesso motivo per cui vengono veicolate solo le notizie coerenti con le «verità scientifiche». Ci sono, dietro le teorie ufficiali, fior di professori che su quelle «verità» hanno costruito prestigio, cattedre e carriere. Ci sono, naturalmente, enormi interessi economici in ballo.
E ci sono organizzazioni mondiali, vere e proprie elites a cui si accede per nomina e non per elezione democratica, che sembrano pendere da tutte le parti fuorché da quella dei cittadini. Come si è visto con l’O.M.S., l’Organizzazione Mondiale della sanità, e le sue previsioni terroristiche e sballate (ma lucrose invece per le case farmaceutiche produttrici dei vaccini) in fatto di pandemia da influenza di tipo A.
No, di loro forse è il caso di non fidarsi troppo. Né, tornando a bomba sui cambiamenti climatici, dell’«impegno a spendere» l’1% del PIL mondiale preso a Copenhagen anche dal presidente Usa Barack Obama (domanda: con i soldi di chi?). Una politica dalle conseguenze sociali imprevedibili, tanto più in un periodo di spaventosa depressione economica come questo. C’è già difatti chi grida al pretesto per l’istituzione di un unico «governo mondiale», con organismi di controllo sovranazionali, gli stessi già intravisti all’opera durante l’allarme pandemico dell’O.M.S., limitazioni alle libertà personali; e magari anche un bel po’ di politiche di «pianificazione familiare» per ridurre la popolazione del pianeta (in fin dei conti la colpa del riscaldamento è nostra, no?) come invoca persino il «Profeta Verde» degli ambientalisti Lester Brown.
Ecco perché nelle immagini tv si vedono le ciminiere che buttano fumo.
Perché «con sufficiente ripetitività e conoscenza psicologica delle persone coinvolte non sarebbe difficile dimostrare loro che un quadrato in realtà è un cerchio».
Non lo ha scritto uno scienziato dell’I.P.C.C. o dell’O.M.S., ma Joseph Goebbels, il ministro della propaganda di Adolf Hitler.
02 ottobre 2009
Le Pandemie inventate come strategia di “Disease Mongering”
Marcello Pamio – 2 ottobre 2009
Pandemrix, Prepandrix e Focetria: questi i nomi dei nuovi vaccini pandemici contro l’aviaria, approvati in Europa.
La britannica GlaxoSmithKline e l’elvetica Novartis, ringraziano ovviamente l’Agenzia Europea del Farmaco, (E.M.E.A. “European Medicines Agency”) - lo strumento principe nelle mani delle lobbies farmaceutiche - per aver dato il via libera a questi nuovi “veleni”.
L’importante decisione è stata presa dal “Comitato per i prodotti medicinali a uso umano” (C.H.M.P. “Commitee for Medicinal Products for Human Use”).
Anche se la notizia è recentissima (25 settembre 2009)[1] e interessa la salute di centinaia di milioni di persone, nessun media ha dato un meritato risalto.
Attenzione perché, non stiamo parlando della ridicola influenza porcina e/o stagionale, o della nuova-vecchia conoscenza: l’aviaria (leggi l’articolo “ La Teoria dell’origine virale delle malattie”).
Il problema serio infatti non sono le pandemie inventate (Antrace, Sars, Aviaria, Suina, ecc.) dall’establishment medico-scientifico, ma i loro “rimedi”: i farmaci-vaccini-veleni.
Non a caso la nostra è un’epoca contrassegnata dal “Disease Mongering”, (“mercificazione della malattia”), cioè da quella criminale operazione di Marketing spietato, finalizzata alla creazione vera e propria di malattie (vedi colesterolo, osteoporosi, malattie epidemiche, pandemie ecc.) e alla medicalizzazione di aspetti normalissimi della vita (gravidanza, menopausa, vecchiaia, ecc.) con il duplice obiettivo di spacciare e vendere farmaci da una parte e avere il controllo delle persone dall’altro.
Una persona ammalata (anche se oggettivamente è sana) NON è una persona libera.
Una persona non libera è facilmente manipolabile…
Come avviene questa “Medicalizzazione della società”?
Il 25 giugno 2005 lo stesso B.J.M. “British Medical Journal” (il giornale della casta dei camici bianchi britannici) lancia l’allarme della «eccessiva medicalizzazione e della continua riduzione dei valori di normalità della pressione arteriosa e del colesterolo».
Cosa significa questo allarme?
Significa che le lobbies del farmaco con il connubio delle istituzioni sanitarie internazionali continuano ad abbassare i valori di “normalità” (pressione arteriosa, colesterolo, trigliceridi, glicemia, densità ossea, ecc.) da una parte, e aumentare gli “Screening di massa” dall’altra, rendendo “malate” milioni di persone, oggettivamente sane! Queste persone “sane”, con la compiacenza/ignoranza dei medici, saranno “curate” con droghe e/o veleni, intossicandole e facendole diventare malate per davvero.
Tecnicamente avviene in 3 passaggi:
1) "PIANO QUANTITATIVO": ABBASSANDO LE SOGLIE
Ecco qualche esempio:
Trigliceridi:
- Valore “normale” a giugno 2003: 2,3 mmol
- Nuovo valore “normale” (luglio 2003): 1,7 mmol
Significa che a fine giugno 2003 coloro che avevano i trigliceridi (da 2,2 mmol a 1,7 mmol) erano sani e il primo luglio invece malati.
Colesterolo:
- Trattamento se LDL > 3 mmol (giugno 2003)
- Nuovo parametro se LDL > 2,6 mmol (luglio 2003)
Significa che a fine giugno 2003 coloro che avevano il colesterolo LDL (da 2,6 mmol a 3 mmol) erano sani e il primo luglio invece malati. Stiamo parlando di decine di milioni di persone!!!
Diabete:
- Valore “normale” se Glucosio < 140 mg/dL (fino al 2000)
- Nuovo parametro se Glucosio < 126 mg/dL (dopo il 2000)
Significa che nell’anno 2000, coloro che avevano il livello di Glucosio (superiore a 126 e inferiore a 140 mg/dL) erano sani, mentre da capodanno in poi malati.
2) “PIANO TEMPORALE”: DIAGNOSI PRECOCE
Con gli Screening di massa si invitano, mediante la paura e il terrorismo psicologico, persone oggettivamente sane a cercare qualche malattia che nessuno vorrebbe avere.
Un esempio per tutti: la mammografia che i medici all’unisono consigliano e spesso raccomandano di fare alle donne sopra una certa età, serve oppure no?
Ecco cosa dice la conclusione dello studio dell’ufficialissimo Cochrane Collaboration[2] e pubblicato nel “Cochrane Systematic Review” nel 2006.
“Per ogni 2000 donne partecipanti allo screening, 1 avrà, dopo 10 anni, la vita prolungata (1 decesso per tumore al seno evitato rispetto a 2000 donne che non hanno fatto la mammografia). 10 saranno trattate per un tumore al seno in modo non necessario (overtreatment).
Quindi: “0,5 decessi evitati ogni 1000 donne che fanno la mammografia per 10 anni, rispetto a 1000 donne che non si sottopongono allo screening mammografico”
Senza contare i devastanti effetti psicologici dei “falsi positivi” per coloro che eseguono la mammografia: l’esame rivela qualcosa (nodulo, tumore, cancro, ecc.) che in realtà NON c’è. Su 1000 donne ben 242 avranno appunto una “sospetta diagnosi di cancro al seno non confermate dopo ulteriori esami”. (Barrat et al, British Medical Journal 2005). Quindi i “falsi positivi” si aggirano intorno al 24%.
3) “PIANO QUALITATIVO”: NUOVE MALATTIE
In questo caso gli esempi sono così numerosi che per problemi di spazio non è possibile elencarli: osteoporosi, sindrome premestruale, colon irritabile, ecc.
In questa sede c’interessano solo le pandemie, per cui leggiamo cosa effettivamente contengono questi vaccini.
Cosa contiene il “nuovo” vaccino Pandemrix?
Documenti ufficiali dell’E.M.E.A. (scaricabili in formato Pdf, vedi note) riportano integralmente la lista dei componenti di questo farmaco.
A seguito della miscelazione, 1 dose (0,5 ml) contiene:
- Virus influenzale frazionato, inattivato, contenente l’antigene (propagato in uova) equivalente a A/VietNam/1194/2004 (H5N1) ceppo equivalente (NIBRG-14) 3,75 microgrammi.
- AS03 composto di Squalene (10,69 milligrammi), adiuvante;
- DL-α-tocoferolo (11,86 milligrammi),
- Polisorbato 80 (4,86 milligrammi).
- Tiomersale (sale di mercurio!), eccipiente;
Quali sono gli effetti collaterali del Pandemrix?[3]
Come tutti i medicinali, Pandemrix può causare effetti indesiderati anche seri.
• Infiammazione transitoria cerebrale e dei nervi che comporta dolore, debolezza e paralisi.
• Restringimento od ostruzione dei vasi sanguigni con problemi renali
• Reazioni allergiche che portano ad una pericolosa diminuzione della pressione sanguigna, che, se non trattata, può portare al collasso, coma e morte
• Convulsioni
• Dolore intenso lancinante o pulsante lungo uno o più nervi
• Bassa conta piastrinica che può dar luogo a sanguinamenti o a formazione di lividi
• Reazioni cutanee generalizzate compresa orticaria.
• Dolore, rossore, gonfiore o formazione di un nodulo duro al sito di iniezione.
• Gonfiore delle ghiandole del collo, delle ascelle o dell’inguine
• Capogiri
• Diarrea, vomito, mal di stomaco, nausea
Cosa contiene il “nuovo” vaccino Prepandrix?
Documenti ufficiali dell’E.M.E.A. (scaricabili in formato Pdf, vedi note[4]) riportano integralmente la lista dei componenti di questo farmaco.
A seguito della miscelazione, 1 dose (0,5 ml) contiene:
- Virus influenzale frazionato, inattivato, contenente l’antigene (propagato in uova) equivalente a A/Indonesia/05/2005 (H5N1) ceppo equivalente (PR8-IBCDC-RG2) 3.75 microgrammi
- AS03 composto di Squalene (10,69 milligrammi), adiuvante;
- DL-α-tocoferolo (11,86 milligrammi);
- Polisorbato 80 (4,86 milligrammi).
- Contiene 5 microgrammi di Tiomersale (eccipiente a base di Mercurio).
- Altri composti chimici
Quali sono gli effetti collaterali del Prepandrix?[5]
Come tutti i medicinali, Pandendrix può causare effetti indesiderati anche seri.
• Infiammazione transitoria cerebrale e dei nervi che comporta dolore, debolezza e paralisi.
• Restringimento od ostruzione dei vasi sanguigni con problemi renali
• Reazioni allergiche che portano ad una pericolosa diminuzione della pressione sanguigna, che, se non trattata, può portare al collasso, coma e morte.
• Convulsioni
• Dolore intenso lancinante o pulsante lungo uno o più nervi
• Bassa conta piastrinica che può dar luogo a sanguinamenti o a formazione di lividi
• Reazioni cutanee generalizzate compresa orticaria.
• Gonfiore delle ghiandole del collo, delle ascelle o dell’inguine
• Capogiri
• Diarrea, vomito, mal di stomaco, nausea
Cosa possono provocare gli additivi contenuti nai vaccini?
I “nuovi” vaccini pandemici, accettati e commercializzati dall’EMEA, contengono veleni, come:
- Tiomersale --> Questo conservante si idrolizza spontaneamente per via enzimatica a Etilmercurio, che ha un comportamento tossicologico simile a quello del Metilmercurio, per il quale sono noti da tempo e sono a disposizione numerosi dati sugli effetti neurotossici.[6]
- Squalene --> Il nostro Sistema Immunitario riconosce lo Squalene come una molecola d’olio appartenente al corpo (infatti si trova in tutto il sistema nervoso e nel cervello e si può consumarlo con l’olio d’oliva). Quando però viene iniettato e non digerito, la via d’ingresso è anormale, e incita il Sistema Immunitario ad attaccare tutto lo Squalene nel corpo, non solo quello contenuto nell'adiuvante. Il sistema immunitario, quindi, tenterà di distruggere la molecola ovunque la trovi, inclusi i luoghi dove è vitale per la salute del sistema nervoso[7]. I veterani della Guerra del Golfo che hanno contratto la sindrome che porta questo nome ricevettero vaccini all’antrace che contenevano Squalene[8]. L’MF59 (l'adiuvante allo Squalene della Novartis, ora usato nel vaccino contro la febbre suina) fu un ingrediente NON approvato nei vaccini sperimentali all’antrace e da allora è stato collegato alle malattie devastanti e autoimmuni di cui soffrono molti veterani del Golfo.[9]
Polisorbato 80 --> Questo ingrediente (inserito pure nel vaccino contro il cancro al collo dell’utero “Gardasil”) è noto per provocare seri effetti collaterali come: infertilità, convulsioni epilettiche, aborti spontanei e shock anafilattici anche mortali.
Avrete capito che il vero problema non sono le pandemie, create ad arte dall’establishment e propagandate da medici e media, ma i farmaci e vaccini stessi.
Tali veleni sono estremamente pericolosi per la salute umana perché aumentano la Tossiemia dell’organismo, già di per sé pieno di tossine, e scatenano reazioni allergiche molto forti che vanno ad indebolire il già indebolito sistema immunitario oltre a disperdere l’importantissima energia vitale.
Quindi questi veleni sistemici - per coloro che non lo avessero ancora compreso - servono per farci intossicare più rapidamente, predisponendoci alle malattie future.
Malattie che limitano la nostra capacità pensante (pensare fino in fondo), e che quindi impediscono di essere e divenire “uomini liberi”, responsabili della nostra Vita.
Il tutto per la gioia dei Controllori…
[1] EMEA, Press Release, London 25 settembre 2009 http://www.emea.europa.eu/pdfs/human/press/pr/60627409en.pdf
[2] La Cochrane Collaboration è una iniziativa internazionale no-profit nata con lo scopo di raccogliere, valutare criticamente e diffondere le informazioni relative alla efficacia degli interventi sanitari. Attualmente oltre 14.925 operatori sanitari, ricercatori e rappresentati di associazioni di pazienti sono impegnati in oltre 97 paesi del mondo in questa attività. http://www.cochrane.it/it/collaboration.html
[3] “Riassunto delle caratteristiche del prodotto, Par. 4 - “Possibili effetti collaterali” http://www.emea.europa.eu/humandocs/PDFs/EPAR/pandemrix/emea-combined-h832it.pdf
[4] “Riassunto delle caratteristiche del prodotto Prepandrix” http://www.emea.europa.eu/humandocs/PDFs/EPAR/prepandrix/emea-combined-h822it.pdf
[5] “Riassunto delle caratteristiche del prodotto, Par. 4 - “Possibili effetti collaterali” http://www.emea.europa.eu/humandocs/PDFs/EPAR/pandemrix/emea-combined-h832it.pdf
[6] “Uso dei vaccini per l’infanzia che contengono Tiomersale” http://www.levaccinazioni.it/Professionisti/FilesUploaded/2001~4~18~12~18~9~1940/96.asp#struttura
[7] Vaccination Liberation, Adjuvant Index Page http://www.vaclib.org/basic/adjuvants.htm
[8] Autoimmune Technologies, News Release: SQUALENE FOUND IN ANTHRAX VACCINE, http://www.autoimmune.com/SqualeneInVaccine.html
[9] http://www.autoimmune.com/GWSGen.html
25 agosto 2009
Cosa si nasconde dietro l’influenza porcina?
Cosa si nasconde dietro l’influenza porcina?
Marcello Pamio – 31 luglio 2009
“Dopo la morte del figlio autistico: John Travolta lascia Scientologi”.
“Arriva finalmente la smentita del giovane ballerino: ‘Non sono il figlio illegittimo di Jacko’ “
Con tutto rispetto per la morte del figlio di Tony Manero e la scomparsa (non certo inattesa e inaspettata) di Michael Jackson, queste sono “notizie spazzatura” che vengono veicolate dai grandi e indipendenti giornali italiani per occupare da una parte i media e dall’altra il cervello dei loro lettori-sudditi.
Da una parte le notizie trash, dall’altra lo spietato quanto vergognoso terrorismo psicologico sulla pandemia di influenza che è pronta - e non si sa cosa sta aspettando - a decimare la popolazione del pianeta.
Forse, come ha dichiarato dal C.D.C. (Center for Disease Control) di Atlanta[1], la ricercatrice dell’Istituto Zooprofilattico Veneto, Ilaria Capua: “Ci stiamo preparando a un picco dal 10 agosto”.[2]
Quindi secondo gli esperti, il fantomatico virus A-H1N1 dell’influenza, sta aspettando con calma che arrivi il 10 agosto per infettare decine e decine di milioni di persone!
Certamente le fiabe dei fratelli Grimm sono molto più realistiche e credibili.
Le ultime dichiarazioni dell’O.M.S. (l’Organizzazione sovranazionale totalmente nelle mani delle lobbies del farmaco, ha dichiarato l’11 giugno 2009 Livello 6 di pandemia) apparentemente non lasciano spazio a dubbi: i casi di contagio ufficiali sono 175.000 e le vittime 1116.[3]
Addirittura il portavoce ufficiale dell’OMS, Gregory Hartl, ha dichiarato ultimamente in una conferenza stampa, che la nuova influenza si è ”diffusa in quasi il 100% dei paesi”[4]
Dai dati ufficiali è importante sottolineare subito che la mortalità di questa influenza è bassissimo.
Secondo il "Centro nazionale di epidemiologia, sorveglianza e promozione della salute" (Cnesps, Iss) "ogni anno si verificano in media 8000 decessi" per tutte le cause complicanze legate all'influenza stagionale (fonte Epicentro).
Quindi dove sta il pericolo dell'influenza porcina?
La storia non compresa, si sa, tende a ripetersi…
Facciamo un salto indietro e andiamo nel febbraio 1976, ed esattamente negli Stati Uniti d’America.
Le televisioni dell’epoca mandavano in onda continuamente spot pubblicitari per terrorizzare i sudditi americani e convincerli a farsi vaccinare contro... l’influenza suina!
Avete letto bene: influenza suina.
Fu il presidente Gerald Ford ad imporre il vaccino, dopo che l’epidemia colpì la base militare di Fort Dix nel New Jersey uccidendo 19 militari. Non è stato detto che molto probabilmente la vera causa di queste morti è da imputare ai numerosi vaccini che i soldati sono tenuti a fare…
Nella rivista britannica “Time” del 27 aprile 2009, si può leggere in che modo il vaccino del 1976 provocò dozzine di morti e gravi effetti collaterali come la Sindrome di Guillan-Barré (progressiva paralisi agli arti): ci furono più morti (oltre 30) per colpa del vaccino che per il virus dell’influenza suina[5].
Oggi, a distanza di ventitrè anni, la storia si sta ripentendo: i media trasmettono spot terroristici, i responsabili della salute pubblica creano paura e spingono alle vaccinazioni di massa, Big Pharma si frega le mani…
I morti e i danneggiati (e non per colpa del virus) cresceranno esponenzialmente parallelamente alle pratiche preventive come le vaccinazioni. Esattamente come in passato.
Gli affari d’oro per Big Pharma
A prescindere dalla pandemia i soldi nelle casse di Big Pharma[6] stanno già entrando a fiumi.
Stiamo parlando di un business da decine e decine di miliardi di dollari.
“Una delle maggiori banche d’investimento J.P. Morgan”, (dell’impero dei Rockefeller che partecipa attivamente all’affare), “ha calcolato che i governi dei vari paesi abbiano prenotato, presso le 3-4 aziende in grado di produrre il vaccino su larga scala, almeno 600 milioni di dosi”[7]
Alla fine però - sempre secondo J.P. Morgan - si dovranno sommare altre 350 milioni di dosi, che faranno lievitare le vendite di vaccini a circa 1 miliardi di dosi. Questo solo per i vaccini.
Al bottino dei vaccini, spartito tra i quattro giganti della farmaceutica (GlaxoSmithKline, Sanofi Aventis, Novartis, Astra Zeneca), va aggiunto quello dei medicinali, dove primeggia Roche con l’ormai mitico Tamiflu e ancora la Glaxo con il Relenza.[8]
Il mercato dei vaccini e tutto l’indotto (visto che spesso e volentieri i vaccini producono nuovi e futuri malati) è assai promettente, a questo punto va ricordato anche che la Wyeth (recentemente acquistata per 65 miliardi di dollari dalla Pfizer) produce il vaccino contro il pneumococco e la Merck quello contro il Papilloma virus.
Anche le fusioni e acquisizioni sono all’ordine del giorno: la Novartis ha comperato Chiron, Sanofi ha preso invece Aventis Pasteur e Acambis, Astra Zeneca Medimmune e Glaxo ID Biomedical.[9]
Detto questo, il vaccino per il virus A-H1N1 sarà pronto non prima dell’autunno prossimo, molto probabilmente tra ottobre e novembre.
«Sulla sicurezza del vaccino non si scende a compromessi» ha detto Keiji Fukuda, il vicedirettore generale dell’OMS,[10] e infatti secondo il quotidiano britannico “The Guardian”, per assicurare le centinaia di milioni di dosi entro l’autunno, l’EMEA (l’ente europeo dei farmaci) sta permettendo alle società produttrici di scavalcare la fase dei test su larga scala sugli uomini. In pratica l’Agenzia (strumento nelle mani delle solite lobbies), ha autorizzato la “procedura rapida”.
Il tutto ovviamente a discapito della sicurezza dei cittadini.
Quindi il responsabile del dicastero che controlla, tra le altre cose, la salute degli italiani è sposato con la direttrice della lobbies dei farmaci, che riunisce le 200 aziende del settore più influenti.
Non male come conflitto d'interessi!
La febbre porcina "contagia" anche i farmacisti
La rivista Altroconsumo ha denunciato ieri, 30 luglio 2009, che 14 farmacie su 20 da loro visitate, hanno venduto l'antivirale Tamiflu senza ricetta medica, pur essendo obbligatoria.
Una confezione costa la "modica" cifra di 36,80 euro!
Non solo, per accontentare anche le persone che non vogliono muoversi da casa, la Rete offre la primizia della Roche da 64 a 127 euro a scatola. (Ufficio stampa Altroconsumo, 30 luglio 2009).
Il Tamiflu viene spesso consigliato da medici e farmacisti compiacenti (che hanno il proprio tornaconto) e purtroppo molti italiani si preparano ad andare in ferie con l'antivirale in valigia. Questo è un banale esempio di come la pubblicità e il terrorismo mediatico agiscono sulle menti più deboli...
Ecco perché in America, oltre 3000 persone si sono offerte di fare da cavia per testare i vaccini, a fronte di 2800 soggetti richiesti dalla multinazionale che li produrrà (fonte, Ansa, "Il Sole 24 Ore" 29 luglio 2009).
La fallace teoria microbica
Cerchiamo di fare, una volta per tutte, un po’ di chiarezza su virus e microrganismi vari.
Uno dei padri fondatori della “Teoria dei Germi della Malattia” fu il chimico francese (e non medico) Louis Pasteur.
Il concetto da lui codificato, e cioè che i batteri sono la causa di malattie specifiche, è stato ufficialmente accettato come il fondamento della medicina allopatica e della microbiologia verso la fine del 1800 in Europa e poi nel mondo intero.
Tale teoria ovviamente fu accolta a braccia aperte dall’establishment medico-scientifico e dal nascente cartello farmaceutico che si stava organizzando attorno all’Associazione dei medici americani (A.M.A.), perché diede origine non solo alle vaccinazioni di massa ma anche allo sviluppo dei farmaci di sintesi.[11]
Analizzando l’evoluzione delle teoria microbica è doveroso inquadrala nella sua giusta prospettiva filosofica e porla nel contesto di filosofia biologica che dominava in quel periodo. Il XIX° fu infatti il secolo del grande sviluppo scientifico, nel quale avvenne il grande capovolgimento delle idee sulla malattia, la salute, la guarigione, la biologia stessa. Fu il secolo per esempio della teoria evoluzionistica di Charles Darwin.[12]
Di conseguenza quando il francese Louis Pasteur e il tedesco Robert Kock fecero la loro comparsa con la teoria dei microbi, avvenne la perfetta fusione con la filosofia biologica: nacque il germe maligno che invadeva il corpo, annientava le difese, si moltiplicava nei tessuti, proliferava, causava infezioni, malattie e distruggeva alla fine l’organismo[13]. Cosa può desiderare di più una medicina sintomatica basata su una velenosa e tossica farmacopea, sempre più nelle mani delle lobbies?
E le case farmaceutiche possono desiderare qualcosa di meglio, di malattie provocate da un “essere” non visibile ad occhio umano che può essere ucciso solo da veleni chimici?
D'altronde la scienza batteriologica è piena di concezioni demonologiche di altri tempi[14].
Il passaggio dalla caccia allo spirito cattivo, malvagio, alla batteriologia è stato lento ma ha portato i suoi frutti: prima con la religione e oggi con la medicina.
Secondo la batteriologia moderna, i microbi sono ovunque, onnipresenti, vivono costantemente assieme a noi e dentro di noi. Viviamo tra loro, siamo totalmente e completamente dipendenti dai batteri.
Li abbiamo in bocca, nel naso, gola, occhi, stomaco, vescica, vagina, intestini e ogni apertura del corpo.
Sono con noi dalla nascita alla morte.
Se analizzassimo al microscopio una qualsiasi sezione del corpo, la pelle, le membrane mucose, le cavità, ecc. vedremo milioni di questi microrganismi: il tratto gastrointestinale del neonato, per esempio, non presenta batteri, ma nel giro di qualche ora se ne riempie.
Quindi i batteri costituiscono una realtà positiva e non possono essere la causa della malattia, almeno non nel senso convenzionale del termine: possono complicare certamente le malattie, ma non solo la causa scatenante!
La vita senza batteri sarebbe impossibile su questo pianeta: agiscono in fatti da “spazzini” riducendo la struttura molecolare complessa in una più semplice, operano fenomeni di scissione.[15]
Nel terreno i batteri fissano l’azoto presente nell’aria e lo convertono in nitrato necessario per l’assorbimento delle piante che poi grazie a questo potranno fornire le importantissime proteine vegetali… L’essere umano assimila le sostanze nutritive (vitamine, minerali, oligoelementi) che sono alla base della vita, contenute negli alimenti, perché il nostro intestino contiene miliardi di microrganismi (la cosiddetta “flora batterica”).[16]
I batteri, come è stato detto prima, fungono da veri e propri “spazzini” che riducono i tessuti morti o malati e non hanno alcuna influenza invece sui tessuti e sulle cellule vive!
Il fatto che i microbi siano incapaci di penetrare i tessuti sani dovrebbe illuminarci sul fatto che qualunque sia il ruolo che giocano i batteri nella produzione di alcuni tipi di malattia, sono sempre fattori secondari e mai primari. Non possono annidarsi nell’organismo, se non quando questo è stato sufficientemente alterato da altre cause da permettere questa intrusione.[17]
Non sono la causa della malattia, anche perché dal punto di vista igienistico, la malattia non è qualcosa che arriva dall’esterno o che è provocata da qualcosa, è un processo biologico che viene messo in atto dal corpo stesso, con l’obiettivo di eliminare le tossine che stanno inquinando pericolosamente l’organismo.
Essendo i microrganismi parassiti, quando l’organismo si allontana dalla salute, da uno stile di vita sano e armonioso, i batteri iniziano a produrre scorie. Quando queste scorie si accumulano (tossine) si crea un terreno fertile alla loro proliferazione.
Svolgono il loro ruolo: ovunque c’è putrefazione, degenerazione essi sono attivi. Non sono nemici dell’organismo, ma ovviamente devono essere mantenuti in armonia. Svolgono le loro funzioni di parassiti quando l’organismo si allontana dalla salute. Elaborando le tossine, alcune delle quali sono potenti (tetano per esempio), possono complicare il quadro. Ma se le spore del tetano si trovano su una ferita chirurgicamente sterile sono innocui, perché non esistono i materiali adatti alla loro proliferazione.
Accumuliamo veleni multipli provenienti da alimenti sconvenienti alle nostre disposizioni biologiche, da alimenti cotti, condimenti, fritture, proteine coagulate dal caldo, residui organici non eliminati a causa dell’enervazione e dello stress o di un sonno insufficiente ed infine il consumo di medicine di ogni tipo[18].
Tutto questo lo aveva scoperto un contemporaneo di Pasteur, il francese Antoine Bèchamp.
Questo batteriologo fece delle scoperte così straordinarie che giustamente vennero dimenticate dalla scienza proprio perché quest’ultima ha appoggiato in toto Pasteur.
Bèchamp ha spiegato il processo della fermentazione per quello che è: un processo di digestione di microrganismi; è stato il primo a descrivere il sangue non come liquido ma come tessuto fluente.
Bèchamp ha scoperto i microzimi (chiamati anche somatidi) e che i germi, sicuramente sono il risultato e non la causa della malattia.[19]
Avete capito perché nelle università si studia Pasteur e non Bèchamp?
I microbi mutanti
Intorno agli anni ’30 e ’40 del secolo scorso, il dottor Royal Raymond Rife con il microscopio che prese il suo nome, ha dimostrato che i germi sono il risultato delle malattie e non la causa.[20]
Ma non si limitò a questo, perché riuscì a dimostrare la capacità dei microrganismi di modificarsi dal livello (o forma) di batterio a quello di fungo per giungere all’ultimo stadio: la muffa[21].
Il dottor Rife identificò ben 10 famiglie nello spettro dei microrganismi, all’interno delle quali, un membro qualsiasi poteva trasformarsi in qualcos’altro a seconda del terreno biologico.[22]
Quindi i batteri sono in grado di sottoporsi a mutazioni in presenza di talune condizioni interne dell’organismo e infatti, ricerche scientifiche hanno dimostrato che cambia prima l’organismo e secondariamente i batteri.[23]
In Scozia nell’Università di Edimburgo per esempio, attraverso l’osservazione di pazienti è stato dimostrato che la flora batterica cambiava nel giro di poche ore parallelamente allo stato di salute del paziente stesso. Nel giro di minuti o qualche ora i batteri dentro e sul corpo si trasformavano proprio per il cambiamento verificatosi all’interno dell’organismo.[24]
Dai somatidi ai virus?
Dal punto di vista biologico i virus non soddisfano i requisiti che deve possedere un organismo vivente: non respirano, non digeriscono e non hanno alcun metabolismo.
Sono semplicemente delle molecole di DNA (informazione) ricoperte da una membrana proteica.
Quindi biologicamente parlando i virus non sono esseri viventi e come per i batteri non possono interagire con le cellule vive, ma solo con quelle morte.
Con il suo microscopio il dottor Rife dimostrò che nel sangue di ogni essere vivente vi sono dei piccoli puntini chiamati “somatidi” o “microzimi”. I somatidi sono microscopiche forme di vita subcellulare in grado di riprodursi.[25]
Se l’ambiente che circonda le cellule, cioè il terreno biologico, diventa acido, inquinato dalle tossine, questi puntini si legano tra loro e si modificano in virus, batteri o funghi a seconda della situazione. Il loro lavoro, come abbiamo visto, è quello di ripulire il terreno dai tessuti morti e inquinati. [26]
Se invece il terreno biologico è alcalino, i somatidi non si trasformano e i batteri non potrebbero proliferare.
Che fine ha fatto l'HIV?
Intorno agli anni '80 è apparso sulla scena il retrovirus HIV. "Scoperto", per modo di dire, dai furbastri Gallo e Montagnier, questo fantomatico virus - causa ufficiale della Sindrome da immunodeficienza acquisita (AIDS) - doveva sterminare il mondo intiero. La "Peste del XX° secolo", com'era stato definito dai media, avrebbe decimato la popolazione mondiale e invece ad oggi, dopo oltre vent'anni si è ristretto a pochissimi gruppi a rischio, come i tossicodipendenti ed emotrasfusi. Questi due gruppi in particolare sono costantemente immunodepressi a causa dello stile di vita (droghe e appunto trasfusioni) e non certo per colpa di un virus!
La verità, sappiamo, è figlia del tempo, e infatti qualche giorno fa è uscita questa notizia: "tra infezione da HIV e di AIDS conclamato non ci sarebbe una relazione causa-effetto e tra le due potrebbe esserci più distanza di quanto si pensi".[27] Finalmente sempre più scienziati e ricercatori indipendenti stanno prendendo le distanze dall'errata correlazione HIV = AIDS.
Esiste certamente una immunodepressione, chiamata per convenzione AIDS (anche se questo acronimo è molto deviante), ma questa non è causata da un virus, o retrovirus, bensì dal nostro stesso stile di vita: alimentazione errata, vita sregolata, utilizzo di droghe (cocaina, morfina, eroina, popper, lsd, sintetiche, ecc.), farmaci (antibiotici, steroidi, ecc.), trasfusioni di sangue (di per sé altamente immunosoppressive), trapianto di organi.
La Pandemia di influenza
Tutto quello che ho scritto precedentemente è solo per avvertire che la pandemia di influenza, tanto reclamizzata dai media e tanto paventata dagli esperti di turno, è ne più ne meno una truffa colossale molto pericolosa.
Truffa perché Big Pharma incamererà, e lo sta già facendo, miliardi di dollari alla faccia nostra e alla faccia della crisi economica; pericolosa perché nasconde un grossissimo problema di salute pubblica: i vaccini e i veleni chimici.
Quando inizieranno le vaccinazioni di massa, molto probabilmente tra settembre e novembre prossimi, il numero delle morti e dei danneggiati dai farmaci salirà alle stelle.
Abbiamo visto che i virus, come pure i batteri non possono fare nulla in un organismo sano il cui terreno è alcalino: lavorano solo sulle cellule morte e/o malate e/o debilitate.
I vaccini però contengono anche altre sostanze molto più tossiche di un virus (attenuato o morto che sia), e mi riferisco ai conservanti, ai metalli pensati come alluminio e mercurio e a tutti quei veleni tossici inseriti dentro per un qualche specifico motivo…
Queste tossine, sono pericolosissime per tutte le persone di salute cagionevole e per gli organismi ammalati e/o debilitati. La storia di nuovo insegna: durante la cosiddetta Spagnola nel 1918-1919 a e quella dell’influenza suina del 1976, il maggior numero di morti c’è stato solo tra i medicalizzati e i vaccinati! Ricordiamolo.
Ecco perché è necessario stare il più lontano possibile da tutte le pratiche mediche ufficiali (antibiotici, vaccini, farmaci, ecc.), non solo per non contribuire ad ingrassare le già grasse casse delle case farmaceutiche, ma soprattutto per non rischiare inutilmente con gli effetti collaterali, che saranno sicuramente pesanti.
Vaccinazioni obbligatorie?
In caso di pandemia, le linee guida dell’O.M.S. hanno un carattere vincolante su tutti i 194 paesi aderenti. Dall’11 giugno scorso siamo a livello 6, il massimo dell’allerta, per cui in una simile emergenza (creata ad arte dall’èlite) l’Organizzazione sovranazionale (gestita dalle lobbies del farmaco), può legittimamente “costringere” i propri sudditi a farsi vaccinare, a limitare gli spostamenti e imporre quarantene.
I governi di paesi come Inghilterra, Francia e Australia hanno già dichiarato l'intenzione di voler vaccinare (forse obbligatoriamente) l'intera popolazione
Addirittura l'esercito svizzero sta facendo incetta di vaccini (16 milioni di dosi che provengono da USA, Germania e Spagna) in vista di una vaccinazione di massa forzata della popolazione in autunno. (fonte, "Blaser Zeitung").
E in Italia cosa accadrà?
Cosa si nasconde dietro l'influenza porcina?
Dall'altra però c'è il controllo delle masse.
Nonostante quello che i medici dicono, i vaccini, quando va bene, e cioè quando non producono effetti collaterali immediati (danni vaccinali), indeboliscono il sistema immunitario e predispongono alla malattia futura perché inquinano l'organismo con metalli pesanti e altre tossine velenose (vedi collegamento tra mercurio e alluminio dei vaccini con la sclerosi multipla, il morbo di Parkinson e di Alzheimer...).
Quindi le case farmaceutiche non solo stanno incamerando miliardi attraverso la paura, ma si stanno anche ipotecando un mercato spropositato in futuro: milioni di nuovi malati.
E le persone malate non sono persone libere...
Infine c'è da tenere in considerazione anche coloro (gli organismi più deboli: giovani e anziani) che non riusciranno a superare la dose vaccinale stessa, proprio come accadde nelle grandi vaccinazioni di massa (Stati Uniti 1976, ecc.).
Cosa possiamo fare?
La cosa più intelligente e unica che possiamo fare è ovviamente stare alla larga da vaccini e farmaci di qualsiasi tipo.
Dall’altra migliorare e potenziare il terreno biologico mediante una nutrizione superiore.
L’ambiente interno, in cui avvengono tutti i processi metabolici e fisiologici è quello che fa la differenza. Se risulta essere alcalino è impossibile l’evolversi di una malattia degenerativa in quanto la malattia richiede sempre un ambiente esclusivamente acido.
Un organismo sano, cioè libero dalla tossiemia, con una energia nervosa sufficiente, è assolutamente inattaccabile da qualsiasi agente esterno.
Ricordiamo che:
- Tutti i medicinali e tutte le sostanze chimiche (anche se dichiarate naturali) aumentano l’acidità dei tessuti e creano tossine.
- Tutte le proteine animali (carne, uova, pesce e formaggi) durante la loro metabolizzazione aumentano gli acidi nel corpo e creano tossine.
- Gli amidi raffinati (pane, pasta, cereali, biscotti, ecc.), creano una collosità tale che permette alle sostanze tossiche di rimanere all’interno del corpo anche per decenni.
- Una scarsa ossigenazione intra ed extra cellulare fa aumentare l’acidosi e predispone il terreno alla malattia.
- Una corretta e sana ginnastica invece, sblocca le tossine e le predispone all’eliminazione dall’organismo attraverso gli organi emuntori: pelle, polmoni, intestini, fegato, reni e vescica.
- L’acqua da bere dovrebbe essere minimamente mineralizzata (quasi distillata) per non appesantire il corpo con minerali inorganici che non possono essere assimilati dall’organismo che creano incrostazioni e calcoli, non a caso gli unici minerali organici che il corpo assimila sono quelli ingeriti attraverso le piante.
- Il digiuno in tutto questo gioca un ruolo fondamentale perché aiuta a detossificare l’organismo, depurando profondamente il terreno.
Ecco cosa avviene nell’organismo durante un digiuno idrico (cioè solo con acqua):
- Si eliminano gli accumuli tossici nei liquidi (sangue, linfa, liquido interstiziale);
- Si liquidano gli accumuli abnormi e tossici all’interno dei tessuti e delle cellule;
- Vengono rimossi gli accumuli di colesterolo sulle pareti dei vasi, di acido urico a livello articolare, ecc.
- Si eliminano le cellule vecchie con rinnovamento dei tessuti;
- Si ha un miglioramento della rete capillare e degli scambi nutritivi e respiratori a livello cellulare;
- Miglioramento della funzionalità dell’apparato con riequilibrio della flora intestinale, sviluppo della flora simbiotica;
- Può avvenire anche l’eliminazione di formazioni patologiche come calcoli e concrezioni, il riassorbimento di neoformazioni benigne (cisti, noduli, fibromi, polipi, ecc.) e l’eliminazione di formazioni maligne allo stadio iniziale, grazie all’autolisi da difesa.
[1] CDC di Atlanta è il centro di controllo delle malattie
[2] “Il contagio. La ricercatrice dagli USA”, Francesca Visentin, “Corriere del Veneto”, 26 luglio 2009
[3] “Influenza A: 114 morti in 24 ore”, “Ansa”, 29 luglio 2009
[4] “Febbre suina: Oms, virus ormai in quasi il 100% dei paesi”, Adnkronos salute, 24 luglio 2009
[5] “How to Deal with Swine Flu: Heeding the Mistakes of
[6] Big Pharma s’intende le prime 10 corporation della chimica e farmaceutica: Pfizer, Glaxo Smith Kline, Johnson & Johnson, Merck; Novartis, Astra Zeneca, Roche, Bristol M. Squibb, Wyeth, Abbot Labs
[7] “Virus A, affari d’oro per Big Pharma. Il vaccino vale 10 miliardi di dollari”, Maurizio Ricci, “
[8] Idem
[9] Idem
[10] “Influenza A, preoccupazione sul vaccino”, 27 luglio 2009, “Il Gazzettino”
[11] “La medicina ortodossa scoprirà la cura del cancro”, Luciano Gianazza, www.medicinenon.it
[12] “La teoria microbica. L’azione dei batteri sull’organismo”, Dottor Alec Burton, “Scienza e Salute”, pag. 39 – giugno 1989
[13] Idem
[14] “La guerra microbica”, dottor Herbert Shelton, “Le Bon Guide de l’Hygienisme”
[15] “La teoria microbica. L’azione dei batteri sull’organismo”, Dottor Alec Burton, “Scienza e Salute”, pag. 39 – giugno 1989
[16] Idem
[17] “La guerra microbica”, dottor Herbert Shelton, “Le Bon Guide de l’Hygienisme”
[18] Idem
[19] “La medicina ortodossa scoprirà la cura del cancro”, Luciano Gianazza, www.medicinenon.it
[20] “La teoria dei germi come causa delle malattie”, Luciano Gianazza, www.medicinenon.it
[21] Idem
[22] Idem
[23] “La teoria microbica. L’azione dei batteri sull’organismo”, Dottor Alec Burton, “Scienza e Salute”, pag. 39 – giugno 1989
[24] Idem
[25] “La medicina ortodossa scoprirà la cura del cancro”, Luciano Gianazza, www.medicinenon.it
[26] Idem
[27] "Virus HIV e AIDS, quale rapporto?", Il Pensiero Scientifico editore, 14 luglio 2009
[28] "Il digiuno terapeutico", dottor Sebastiano Magnano